Capitolo 21 - MADDIE

883 72 17
                                    

Torno in veranda con gli occhi che bruciano e le mani che tremano. Quando raggiungo Noah e Julian, entrambi mi lanciano degli sguardi perplessi. In effetti, avevo detto che sarei andata in cucina per prendere delle bibite e altre cose che Noah ha cucinato, ma ho dimenticato tutto sul tavolo. Inoltre, la mia espressione probabilmente parla abbastanza.
L'incontro con Aaron mi ha destabilizzato. Mi ha baciata e io avrei voluto ricambiare.
Cazzo, quanto avrei voluto. Credo che la parte peggiore sia questa.
L'idea che Julian possa arrabbiarsi per il bacio mi terrorizza, anche se tecnicamente è stato Aaron a baciare me.
Deglutisco e faccio uno sforzo per sorridere, ma Noah e Julian continuano a guardarmi sospettosi. È solo quando notano l'assenza di Aaron che si allarmano. 

Noah esita un attimo, prima di alzarsi e dirigersi in cucina, invece Julian continua ad assillarmi con le sue domande.
«Ne parliamo quando siamo soli, va bene?» gli sussurro piano, con fare implorante.
È la festa di Cassie e non voglio che la roviniamo con i nostri drammi.
E, Dio, sono stanca di discutere. 
Alla fine, Julian rinuncia a tirarmi fuori le parole di bocca, ma fatica a nascondere il broncio.
Quando Noah è di ritorno, mi stringe la mano con fare rassicurante, ma dallo sguardo capisco che con la sua testa è da tutt'altra parte.

Per tutto il resto della serata, ce ne stiamo un po' in disparte. Mi sento nervosa per la conservazione con Aaron e per il bacio. Continuano a tornarmi in mente le sue parole e la sensazione delle sue labbra sulle mie non vuole lasciarmi.
Pensavo se ne sarebbe andato con la coda tra le gambe, invece è seduto in un angolo, lo sguardo distante e il volto arrossato. Se mi concentro, riesco a notare che la guancia che ho colpito è più rossa rispetto all'altra. Mi sento in colpa anche per questo, ma mi ha colto alla sprovvista. Non può pensare di risolvere tutto con un bacio.

Però, non l'ho mai visto così vulnerabile, così sincero. Le sue parole sui mesi passati in profonda solitudine a rimuginare su quello che è successo, mi fanno venire un dolore al petto.
Anche tu hai passato un periodo di merda per colpa sua, mi suggerisce una parte di me. E ha ragione da vendere. Solo che, dalla mia, avevo Zoe e, volendo, potevo contare anche su mio fratello Matthew.
Aaron non aveva nessuno. Il suo migliore amico l'ha tagliato fuori e persino Noah è stato freddo con lui. Me lo ha confessato Aaron stesso, in cucina. 
Il suo bacio sembrava un ultimo disperato tentativo per porre fine a tutto questo.

Quando Cassie taglia la torta e scarta i regali, faccio un sospiro di sollievo. Amo le feste, ma non sono stata dell'umore giusto per festeggiare. Saluto Zoe e Matthew e prometto loro di aiutarli a sistemare casa il giorno dopo, ma entrambi mi lanciano un'occhiata scettica. Sanno che non lo farò.
Vado via insieme a Julian e Noah. Olive andrà da Paul, perciò noi tre avremo la casa tutta per noi. E, per quanto l'idea di farmi aprire in due da loro mi tenti, questa sera voglio solo dormire abbracciata da entrambi. 

«Se devo aspettare altri due minuti per sapere quello che è successo fra te e Aaron quando siete spariti, do di matto» comincia Julian, palesemente seccato. Abbiamo appena varcato la porta di casa, ma l'impazienza sul suo volto è evidente.
«Aaron mi ha baciato» confesso con un sospiro stanco.
Julian si ferma di scatto e rimane ad osservarmi in silenzio, il corpo visibilmente irrigidito. «E tu?» domanda, con voce tesa. «Tu cosa hai fatto?»
«L'ho spinto via.»
Per un secondo, l'incredulità passa sul volto di Julian e io mi sento profondamente offesa. Subito dopo, la sua espressione diventa indecifrabile, ma a me non è sfuggito il modo in cui mi ha guardata. 

«Non mi credi, Julian?» domando con freddezza.
Avrei respinto Aaron in ogni caso, non importa quanto io lo desideri. Anche se il rapporto che ho con i ragazzi è diverso, non lo avrei mai baciato Aaron di mia volontà, sapendo quanto questo avrebbe potuto ferire Julian.
Il volto di quest'ultimo si tende, prima di fare un sorriso che non arriva agli occhi. «Avete dei precedenti, voi due.»
«Ma adesso sto con te e Noah» ribatto secca.
«Perché non puoi avere lui.»
Vedo il pentimento sul suo volto nel momento stesso in cui pronuncia le parole, ma non per questo quello che ha detto fa meno male.
«Che cazzo hai detto, Julian?»
È Noah a parlare, io sono troppo scioccata e ferita per proferire parola. 

Lost in the Sea. Persi nel mare 🔞 [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora