Ringraziamenti

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Lo scorso dicembre leggevo un libro in cui i protagonisti sarebbero rimasti bloccati nella neve per un certo periodo. Divertita, ho cominciato ad immaginare una protagonista che rimane bloccata con tre ragazzi che detesta, ma dai quali, allo stesso tempo, è attratta. Ho aperto word (o meglio, un documento su google drive) e ho cominciato a scrivere. Ho scelto dei nomi, senza dare dei cognomi perché avrei scritto un racconto di poche pagine e non era necessario, e ho cominciato ad immaginare cosa sarebbe successo. Nella mia testa, c'erano tante scene simili a quei romanzi trash che a volte leggo e mi divertono. Volevo che fosse un po' una parodia, ricca di elementi divertenti, ma anche di una sana dose di umorismo. Dopo aver scritto un paio di pagine, ho accantonato la storia senza troppe cerimonie. Ci sono abituata, ad iniziare qualcosa senza portalo a termine. A volte, quello che inizio rimane una bozza per anni. A volte, dopo un paio di mesi li riprendo, a volte non ci torno più.

Su Stuck in the snow ci sono tornata. È successo durante un momento di profonda sfiducia in me stessa. Mi capita spesso, purtroppo. Ormai è nella mia natura e sto cominciando ad accettarlo, ma in quel momento avevo bisogno di scrivere per divertirmi, senza badare troppo alle mie mille paranoie. Ho riletto e sistemato il primo capitolo di Stuck in the snow e... l'ho pubblicato su wattpad. Poi ho atteso, aspettando cosa sarebbe successo. Mi conoscevo e sapevo che avrei cancellato quel capitolo più veloce della luce. Questa volta, però, ho decido di essere paziente e di darmi una possibilità. Mentre aspettavo, ho editato e condiviso il secondo capitolo, poi il terzo e così via. Piano piano, qualcuno ha iniziato a leggere quello che ho scritto. Dopo aver ricevuto le prime 100 visualizzazioni ero sconvolta. Non riuscivo a credere che delle persone, tutte quelle persone, stessero leggendo la mia storia.

Ecco, io vorrei ringraziare innanzitutto quel piccolo gruppo di lettori perché, se ho portato a termine la storia, è anche merito vostro. Sappiate che senza nessuno ad attendere un nuovo capitolo, probabilmente non lo avrei mai finito di scrivere. E, invece, oggi si conclude anche il secondo e ultimo volume. Perché sì, la storia di Maddie, Noah, Julian e Aaron finisce qui, proprio come avevo previsto sin dall'inizio. Certo, scriverò dei capitoli extra su di loro (a questo proposito, vi consiglio di tenere d'occhio la raccolta di racconti "writober" a cui mi dedicherò nelle prossime settimane), ma non ci saranno altri libri.

A proposito, mi dispiace se qualcuno immaginava una proposta di matrimonio, ma non era il momento. Ho preferito un parallelismo con il libro precedente che si concludeva con un ritorno a casa dei protagonisti. E ho anche aggiunto una piccola anticipazione sullo spin-off, che purtroppo non pubblicherò presto. Mi dispiace moltissimo, ma ho bisogno di una pausa e poi la storia di Matthew è ambientata in parte nel periodo estivo e non avrebbe senso pubblicarla adesso. 

Chiudiamo questa piccola parentesi e parliamo di Lost in the sea. Non è stato facile scriverlo, innanzitutto perché ho cominciato a lavorare a tempo pieno. Ho passato ogni pausa e ogni sera a scrivere, spesso anche rinunciato a molte altre mie passioni (e con "molte" intendo proprio tante). Ma sono delle rinunce che sono servite perché sono stata ripagata, in primis dal fatto che ho concluso un'altra storia, cosa che prima mi sembrava impossibile, ma che ora, invece, mi sembra un obiettivo che con molto impegno posso raggiungere; e poi, da voi che avete letto la storia e con il vostro entusiasmo mi avete dato la spinta per continuare a scrivere.

Salutare questi personaggi sarà doloroso. Mi mancherà Maddie e la insolenza, mi sono divertita moltissimo a scrivere il suo pov. Nella vita, vorrei essere sfacciata almeno la metà di lei. Mi mancherà Noah e la sua dolcezza. Posso pure perdere la testa per il bad boy di turno, ma il golden boy avrà sempre il mio cuore. Mi mancherà Julian e tutte le minchiate che dice. Lui è stato esilarante da scrivere, tant'è che all'inizio, quando era imbronciato e il tono dei suoi capitoli era un po' cupo, mi stavo deprimendo.
E mi mancherà anche Aaron, a cui chiedo scusa per averlo maltrattato per quasi tutto il libro. In realtà, Aaron è il personaggio che più mi somiglia, forse proprio per questo sono stata un po' stronza con lui. Ma alla fine ha avuto la sua redenzione, vorrà pur dire qualcosa, no?

Ancora una volta, vi ringrazio per avermi letto, per aver commentato e in generale per tutto l'affetto che avete mostrato per la storia. Non so davvero come ringraziarvi (sì, lo so invece: capitoli extra).

Grazie, grazie, grazie.
Ci sentiamo presto (spero),
Kate.

Lost in the Sea. Persi nel mare 🔞 [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora