Capitolo 10 - AARON

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Trovare qualcuno che mi portasse a Shell's Bay non è stato facile. Siamo in piena stagione estiva e questa è una delle mete più gettonate del periodo. Ho dovuto corrompere delle persone per trovare un passaggio. Non avevo in programma di venire qui, eppure eccomi davanti al portone della casa di Noah e Julian.
Quando ho saputo che mio fratello sarebbe partito in vacanza insieme al resto dei nostri amici - la mattina stessa della partenza, per la cronaca -, mi sono sentito pervaso da un coraggio che non provavo da molto tempo.
Noah non lo sa, ma è stato proprio lui a darmi la forza di cui avevo bisogno per rimediare al dolore che ho causato. 
Adesso che sono qui, però, vorrei soltanto fuggire via, senza voltarmi indietro.
Ma sono stanco di scappare e di essere odiato dalle persone che più amo al mondo. 

Stella, accanto a me, freme dalla voglia di buttare giù la porta di questa casa. Sente l'odore di Noah e di Julian. Trovare un posto per lei, per venire qui, è stato persino più complesso, ma non potevo lasciarla a casa. Julian manca a lei tanto quanto a me, e questa cagnolona è mia così come è di Julian. È stato proprio lui a regalarmela, qualche anno fa. Mi disse che non sopportava di vedere il suo musino triste ogni volta che passava davanti al negozio di animali e un giorno l'ha comprata, anche se sapeva che non poteva tenerla. Ma voleva dargli una famiglia, così l'ha donata a me. L'ha chiamata Stella, come la sua Winx preferita. 

Faccio un sospiro teso e mi decido a suonare il campanello. Poi attendo, con il cuore che si agita nella mia cassa toracica. Dall'interno non si sente nessun rumore, magari non sarà a casa. O forse sono solo io a sperarlo, perché la paura mi sta fottendo il cervello.
Non è stata una buona idea, venire qui.
Mi faccio coraggio e suono un'altra volta, per essere sicuro, e proprio quando sto per voltarmi e andare via Stella comincia ad abbaiare. Pochi secondi dopo, la porta si apre e sulla soglia c'è Noah. Indossa il costume da bagno, ha la pelle arrossata e i capelli scombinati. Mi osserva in silenzio, il corpo teso e un'espressione di sorpresa sul viso.
Per qualche momento, nessuno dei due parla.

«Cosa ci fai qui?» sussurra mio fratello, guardandosi alle spalle.
Il suo movimento cattura la mia attenzione. Lancio un'occhiata alle scale, ma non c'è nessuno. Di sicuro, non è solo in casa. Lo capisco dall'ansia nel suo volto e dal suo aspetto scombinato. Non voglio pensare a chi ci sia al piano di sopra, a fargli compagnia.
Noah continua a guardarmi in attesa di una risposta, ma io stringo i denti e taccio. 
«Come hai fatto a trovarmi?» domanda ancora Noah, quando non riceve risposta. «Chi ti ha dato l'indirizzo di questa casa?»
«Non hai cancellato la cronologia» finalmente dico.
Lo sguardo di mio fratello si indurisce. «Hai toccato le mie cose?» chiede infastidito.
Mi dispiace aver violato la sua privacy, non è da me, ma era l'unica soluzione per trovarli senza avvertire del mio arrivo.
«Se ti avessi chiesto l'indirizzo me lo avresti dato?»
Noah non dice nulla, ma non è necessario, so già la risposta: no, non l'avrebbe fatto.

Potrò pure essere suo fratello, ma negli ultimi mesi ho capito che i tempi in cui mi metteva al primo posto sono finiti. Da un lato, sono contento per lui, dall'altro sento che il nostro rapporto si è incrinato. Mi manca l'aria ogni volta che penso al modo in cui il nostro legame sia cambiato.
«Noah, ho bisogno di sistemare le cose» gli confesso in un attimo di debolezza. «Aiutami, ti prego» lo supplico disperato. Il modo in cui i suoi lineamenti si ammorbidiscono, mi fanno capire che forse ho qualche speranza.
«Lo sai che non dipende da me.»
«Lo so, ma sei l'unico che può aiutarmi.»
Io e mio fratello ci osserviamo in silenzio, mentre Stella annusa Noah e riprende ad abbaiare.
Ad un tratto, non riesco più a trattenerla e mi sfugge di mano. Supera Noah e sale le scale correndo.

«Stella!» la richiamiamo entrambi all'unisono, ma lei sembra non ascoltarci.
Mi lancio all'inseguimento, prima che possa raggiungere chiunque ci sia di sopra. Non voglio che sappia che io sono qui, non adesso. Ma è troppo tardi. Sento una porta aprirsi e una voce femminile urlare per la sorpresa.
Conosco quella voce.
Quando arrivo in cima alle scale, vedo Maddie per terra, che cerca di scrollarsi di dosso Stella. Per un secondo, gli occhi mi vanno sulla stanza socchiusa, dove ci sono delle lenzuola tutte aggrovigliate. Hanno fatto sesso, ne sono sicuro. Riporto gli occhi su di lei, cercando di scacciare il modo in cui mi fa sentire tutto questo. Dovrei essere felice che lei e Noah abbiano sistemato le cose, è quello che volevo sin dall'inizio, ma c'è una parte di me che freme di invidia perché vorrebbe essere al suo posto.

Lost in the Sea. Persi nel mare 🔞 [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora