Pensieri assorti

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Un giorno sei la figlia perfetta, la bambina prodigio, colei che ha nelle sue piccole mani ha  un potere immenso, di cui è consapevole, mentre chiudi gli occhi ti risvegli adulta, un vuoto al centro del petto, dolori riversi in tutto il corpo, una soluzione incerta e delle responsabilità a cui non sei pronta.
Adesso, mentre la nebbia copre la visuale su tutta la città, sulle punte dei grattacieli accanto a me, il sole che non splende come suo solito, io mi rivedo in quella bambina dai lunghi capelli color miele, che saltava per tutta la stanza aspettando che il sole tornasse per poter essere di nuovo felice, ma che non tornava mai per colpa dell'altezza, e desiderava poter vedere quel tramonto sotto la nebbia densa come tutti, al posto di essere sopra la torre più alta di una città che non considera sua.

Entrando nel mio ufficio noto la montagna di fascicoli che mi attendono, da buon capo quale sono mi prendo tutti gli incarichi extra per non dover lasciare nulla in sospeso, "il tempo è denaro", parole di mio padre e tramandate da padre a figlio nella mia famiglia, tranne da mio nonno, per lui "il tempo è vita". Ma gli ideali stabiliti da generazione in generazione non possono essere cancellati da un solo elemento di una famiglia numerosa come la mia, non ha via d'uscita.

La montagna di fascicoli inizia a ridursi, quando sono a metà dell'opera, Ella, la mia segretaria viene ad informarmi di una riunione con il reparto tecnico, a quanto pare l'azienda è nel fiore degli affari, il mio vice, che è il direttore del reparto è dovuto correre dalla moglie ricoverata in ospedale con urgenza e ha mollato tutto, non lo biasimo di sicuro, peccato che io non sono Hector e che gli affari per me sono più importanti di qualsiasi cosa. Raggiunta la sala riunioni affido la mia pelliccia a Ella, che la poggia delicatamente sopra una poltrona dove io siedo al centro del tavolo, rigorosamente in vetro oscurato, come ogni vetro del mio immenso grattacielo, e di tutte le aziende in mio possesso.
- La riunione è aperta, possiamo iniziare a discutere di affari.
Inizio con il mio solito. I membri del consiglio illustrano il progetto del nuovo reparto dell'azienda, ogni dettaglio è scritto con la massima certezza di successo, è così che lavorano i miei uomini. Dopo numerose discussioni su punti poco rilevanti per loro e importanti per me, decido di lasciare la parola ai dovuti interessati, i nostri architetti, venuti qua da non so dove, per una gara a chi si prende il progetto della nuova azienda in costruzione, suppongo di essere qua presente solo per decretare il vincitore, però la mia idea viene ammonita, Hector si presenta nella stanza, in condizioni non del tutto decenti, prende posto alla mia destra e ascolta senza obbiettare, quando i discorsi si sono conclusi mi fa cenno che vuole prendere la parola, con uno sguardo comprende di aver poco tempo a disposizione.
- Innanzi tutto mi scuso per la mia assenza, mia moglie è entrata in travaglio e richiedeva la mia presenza. Dopo aver ascoltato e controllato i progetti posso dire che la gara ha ottenuto i frutti tanto richiesti, i progetti sono uno più spettacolare dell'altro, ognuno rispetta le richieste stabilite inizialmente. Mio malgrado solo uno può essere accettato, dei qui presenti solo i vostri progetti hanno soddisfatto le richieste stabilite, sotto lo sguardo della signora Bennet, posso dire che il numero 10 sia quello che stavamo cercando.
Con una mano faccio segno a Hector di lascia concludere me. Mi alzo e prendo il progetto nelle mie mani, osservo tutto, dal punto più impercettibile alla linea più sottile.
- Ammetto che sia il progetto migliore che abbia visto, vorrei chiedere delle modifiche all'esterno se possibile, con dettagli moderni che ricordano la tecnologia, come delle onde in un campo magnetico, bianche, sono contrastanti col nero intenso delle vetrate interne invece.
- Ogni modifica richiesta è senza dubbio fattibile, basta modellare il progetto e tra qualche giorno vedrete la scelta definitiva.
- Nessuna scelta è definitiva finché non ho una sicurezza maggiore delle aspettative, quando vedrò il progetto concluso, e avrò approvato i lavori inizieranno senza il minimo ripensamento per nessuno, e se succede qualcosa ognuno si prendere le proprie colpe e responsabilità.
Detto ciò prendo la mia amata pelliccia ed esco dalla stanza, Ella è già alla mia destra che prende annotazioni, ha una rapidità nello scrivere impressionante, segna ogni parola e con una calligrafia leggibile e ben curata.
- Signora posso esprimere la mia opinione?
- Ella non hai bisogno di chiedere ogni volta, le tue buone maniere dovrebbero contagiare me.
- Posso?
- Tutto quel che vuoi, il tuo senso in architettura è migliore del mio.
- Ha dato il tocco in più che serviva al progetto per renderlo anche più unico, non sarà pari al suo grattacielo però tutti sapranno che lei è lì e loro non possono oltrepassare l'ingresso bianco.
- Intuito eccellente Ella, sempre un passo avanti a tutti.
- È semplicemente il mio lavoro signora.
- Il giorno che decidi di chiamarmi per nome, sarà così memorabile che darò una festa in tuo onore e regalo una giornata libera a tutti i dipendenti.
- Mai signora.
- Ottima risposta.
La nostra breve conversazione si conclude così, torniamo entrambe alle nostre postazioni, immergo me stessa, in tutti i sensi tra le scartoffie nel mio ufficio, che sembrano aumentate in meno di mezz'ora.

Come ogni sera quando il grattacielo è coperto solo da alcune luci di sicurezza, e le guardie sono in perfetta sincronizzazione per sorvegliare ogni stanza, decido che è ora di andare anche per me. Prendo alcuni romanzi della sezione stampa e salgo nel mio appartamento, la comodità in asssoluto abitare sopra il proprio ufficio.
Quando entro nell'atrio di casa mia, noto subito che è tutto perfettamente in ordine, pulito, senza un minimo di polvere, con la cena sul tavolo nella cucina, fumante e perfetta, il camino già scoppiettante, tutto è servito nel minimo dettaglio, Ella è in assicuro la migliore in fatto di organizzazione. Prendo qualcosa dal tavolo e mi accomodo sul divano morbido, inizio da un romanzo e continui finché non ho terminato, senza la mia approvazione nessun libro viene mandato in stampa, anche se è tutto pronto.

L'ombra del destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora