Sorpresa per Canterville

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Il periodo peggiore è passato, la quiete torna a regnare nel mio ufficio, non ci sono più casse con dentro letture, i poliziotti hanno preso tutto il materiale che serviva per le loro ricerche, ammetto che è stato fastidioso avere tutte quelle persone nel mio campo visivo mentre lavoravo, non è stato semplice, soprattutto i primi giorni, dove hanno interrogato tutti proprio accanto al mio ufficio.
I lavori per la sede della Bennet Technology è in fase di sviluppo, stanno pulendo il terreno per iniziare i lavori, sono passate due settimane ormai, il Sig.Cooper mi ha informata che manca poco più di qualche giorno al termine della struttura esterna e del sistema elettrico, tra l'altro i miei tecnici dovranno installare 0010 anche nella nuova sede, per semplificare ho mandato alcuni dei collaboratori di laboratorio che lavorano sul campo ad esaminare i lavori e semplificare il tutto, non resisto più dal vedere la nuova sede completa.

Ella entra nel mio ufficio con più fretta del solito, è al telefono e mi sta passando dei fascicoli, li prendo e leggo attentamente, sono tutti i costi dei vari materiali e delle nuove attrezzature, per quanto bastavano le nostre non ho resistito, con tanto di nuovo materiale per i laboratori, firmo e lascio tutto a Ella, li prende ed esce, oggi sembra più stressata del solito. Esco dal mio ufficio e salgo sopra nel mio appartamento, vado spedita in cucina, prendo un bollitore e lo riempio di acqua, mentre si riscalda prendo due tazze e lascio cadere della camomilla, un cucchiaino di zucchero per entrambe e poi verso l'acqua, le poggio sopra un vassoio e scendo nel piano di Ella, una stanza affianco al mio ufficio, la vedo dal vetro oscurato, è piegata a leggere dei fascicoli, apro la porta facendo meno rumore possibile, poggio una tazza sopra la sua scrivania e l'altra la prendo io, poi mi siedo sopra una poltroncina in velluto davanti a Ella e inizio a sorseggiare la mia camomilla.
- Ti preoccupi troppo.
- Un pochino.
- Oggi è solo un giorno no, non c'è bisogno di essere così affettuose.
- Ho preparato solo dell'acqua aromatizzata in fin dei conti.
- Già che hai fatto ciò, la dice lunga.
- Mi vuoi raccontare perchè è una giornata no oppure devo rimanere qui impalata per ore?
- Solita giornata pesante, con l'unica differenza che cerco di coprire Hector il più possibile così può andare dalla moglie, per tanto che ha dato alla luce due gemelli ingestibili.
- Ella questo è compito mio, non c'è bisogno che ti prendi questa responsabilità immensa, manda tutto sul mio computer che ci penso io.
- Ma lei ha già troppo lavoro da fare, in più c'è il caso dei camion, la partenza di Dalila, i nuovi romanzi che ha scelto da mettere appunto, è sommersa di lavoro.
- Ella ho portato avanti questa impresa da prima che arrivavi in questo ufficio, e pensare che non riuscivi a distinguere il celeste dall'azzurro haha.
- I miei precedenti preferirei dimenticarli.
- Non sforzare troppo la tua bella testolina e manda i file sul mio computer, il dettaglio migliore è il fatto di non dover lavorare con il cartaceo.
- Non del tutto, alcune aziende vogliono delle firme autentiche sul cartaceo.
- No se è Lavinia Bennet in persona a parlare con loro.
- Lascio a lei quest'arduo compito.
- Ti lascio la serata libera, torna a casa e riposati, ci vediamo domani.
- Grazie per la camomilla.
- Di nulla.
Ella ha quasi terminato la camomilla, un po' di riposo può solo farle bene, è giovane e svelta, alcune volte non pensa prima di agire e non sa stare al gioco quando serve, infatti non posso saltare nessuna chiamato oppure devo fingere da me per non essere interrotta.

È notte fonda, non ne posso più di vedere numeri e lettere, salgo nel mio attico, faccio una doccia veloce e metto qualcosa di comodo, delle Air Jordan 1 rosse e nere e scendo nel garage, questa volata prendo la Porsche 911gt3, sempre del mio torno di rosso preferito ed esco, nella mia mente la strada è scolpita, mano sinistra sul volante e la destra si diverte con le marce, in meno del previsto sono a destinazione, lascio la mia adorata al mio solito posto ed entro, cerco Klawd ma non lo trovo, senza tacchi sono anche più bassa di come ricordavo, chiedo al banco e mi indicano la direzione della volta scorsa, quando sono di fronte a Lexy ecco che vedo anche Klawd, con due ragazze sottobraccio, mentre conta dei soldi, ma il tutto viene interrotto quando mi vede, si libera di tutto e mi viene incontro.
- Canterville non ti aspettavo così presto.
- Oggi ho visto troppe cifre per star bene con la testa.
- Ma come, un prodigio come te.
- La dolce e intelligente bambina prodigio è andata in pensione, adesso ci sono io.
- Peccato, era simpatica quando lo incontrata.
- Meno chiacchiere e più divertimento, che abbiamo questa sera?
- La tua sorpresa sicuro.
- Una sorpresa per me?
- Con i soldi della scorsa gara, non per dirti ma hai preso molto la scorsa volta.
- E dove sta la mia sorpresa?
- Ti ricordi la tua vecchia Toyota Supra m4k?
- Quella che presi a Tokyo prima di abbandonare le corse, era identica al film, non posso scordarla di sicuro.
- Indovina chi la modificata.
- L'hai fatta portare qua da Tokyo?
- Esatto.
- Tu sei fuso.
- Vai a controllare tra le mie belle.

Mi precipito alle mie spalle e cerco la mia Supra tra le auto di Klawd, quando la vedo sono senza parole, non so dove abbia trovato il colore, ma so che adoro la mia vecchia e nuova auto.

Mi precipito alle mie spalle e cerco la mia Supra tra le auto di Klawd, quando la vedo sono senza parole, non so dove abbia trovato il colore, ma so che adoro la mia vecchia e nuova auto

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La guardo da ogni angolazione, è senza dubbio impeccabile, forse il tono troppo scuro ma con qualche fortuna dovrei riuscire a trovare la tonalità io e aggiungere dettagli in officina.
- Contenta ora?
- E usando mai il contrario.
- Ti avviso, ho fatto delle belle modifiche all'interno e aggiunto il pulsante rosso.
- Seriamente? Klawd penso che un abbraccio ora lo voglio.
Mi butto letteralmente su di lui e lo stringo al più non posso, questo è il regalo migliore che qualcuno mi potesse fare, ma soprattutto una delle auto che più adoro al mondo con tanto del mio colore.

Quando prendo le chiavi faccio un giro di prova, ho le scarpe basse questa sera, non nego che guido anche peggio del solito, quindi vado alla grande, non so con quale tocco divini ma sembra di portare Lexy, forse non è potente come lei ma il livello è quello, i 200km/h se li divora per colazione, ha aggiunto delle turbine, la carrozzeria è più leggera, ha fatto anche altre modifiche senza eccezioni, si è proprio dato da fare questa volta. Mi fermo come l'altra volta e aspetto che Klawd venga, ci mette un po' per via della folla, nulla da fare, adesso si che corre alla grande.
- Divertita abbastanza? Qua c'è qualcuno che vuole gareggiare.
- Che ben vengano, questa sera ho la marcia giusta in serbo per tutti.
- Oh no, oggi è venerdì, c'è la gara in autostrada.
- Come nella BigTokyo?
- Esatto, non si va a meno di 200km/h e ognuno ha percorsi diversi, tutti per tornare qua, tutto a sorte.
- Posso testare un po' la Supra dato che ci sono.
- Con quella non mi fai arrivare nessuno, per come è uscita bene, perchè non giochi con la Porsche tua, in fondo è sempre sportiva.
- Ma non è modificata.
Almeno non quella che ho portato questa sera.
- E da quando a te serve per forza?
- Va bene, ma questa viene a casa con me, e tu porti la Porsche.
- Tutto quel che vuoi Canterville, ma adesso muoviti che stiamo per partire.
- Vado vado.

Lascio la Supra nel suo posto, per questa sera, prendo la Porsche e vado sulla linea di partenza, ironia vuole che Cooper abbia fatto il suo ingresso dopo di me, se voglio batterlo posso farlo solo in agilità, e la mia piccolina è perfetta sulle curve, che caso vuole è l'ultimo ostalo per il rientro.

- Le regole le conosciamo, i monitor sono accesi, ognuno ha il proprio percorso e adesso bisogna solo partire.
Hlawd sfila di nuovo una bandana da una ragazza lì accanto, si posiziona al contro, come l'altra volta aspetta solo il rombo dei motori, quando siamo pronti lascia la bandana, senza farla atterrare prende una traiettoria diversa e torna a volare.

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