EthanIl mio respiro le sfiora la guancia, leggero e caldo, sento i suoi muscoli rilassarsi a poco a poco sotto il mio tocco. Ogni fibra del mio corpo si tende in una lotta silenziosa: vorrei tenerla stretta, proteggerla da qualunque cosa la stia tormentando, ma so che devo lasciarla andare. La mia presa si allenta con riluttanza, le dita scivolano via dalla sua pelle come se stessi abbandonando qualcosa di infinitamente prezioso.
La vedo fare un passo indietro, incerta. Ogni linea del suo corpo è un mosaico di fragilità e forza spezzata. Le sue labbra tremano, cerca di respirare a fondo, e il suo sguardo vaga intorno, evitando ostinatamente di incrociare il mio. È quasi doloroso guardarla così: stretta a sé stessa, con le spalle curve e le mani che stringono la borsa come se fosse l'unica cosa a tenerla insieme.
Poi, all'improvviso, abbassa la testa e si stringe ancora di più il cappotto attorno al corpo, come se cercasse di proteggersi da qualcosa di invisibile, qualcosa che non riesco a vedere. Una fitta di frustrazione mi colpisce in pieno petto. Che cazzo le hanno fatto per ridurla così?
Sento un ringhio crescere dentro di me, ma mi costringo a restare fermo. Se c'è una cosa che non posso permettermi adesso è spaventarla di nuovo. È già tesa come una corda sull'orlo di spezzarsi, e se faccio un movimento brusco potrebbe fuggire ancora, proprio come quella mattina nel mio appartamento.
Avevo visto il terrore nei suoi occhi, il panico dentro di lei divorarla senza pietà. E l'orgoglio verso me stesso mi aveva costretto a non fermarla, a restare solo a guardare.
«Va meglio?» La mia voce è bassa, un sussurro che quasi si perde nel buio della sera.
Lei non reagisce. Non alza nemmeno la testa.
Le sue dita si aggrappano al bordo della borsa con una forza disperata, le nocche pallide. Sta tremando leggermente, quasi impercettibilmente, come se stesse combattendo contro qualcosa dentro di sé.
Eppure, c'è qualcosa di più. Qualcosa che non riesco a identificare. Qualcosa che la tiene intrappolata, che la soffoca.
Estraggo con calma il pacchetto di sigarette dalla tasca dei jeans e, con un gesto rapido, ne sfilo una con labbra che stringono il filtro, e l'accendo. Lascio che il fumo si disperda nell'aria mentre la guardo, cercando di sciogliere la tensione con una punta di sarcasmo. «Attacchi di panico? Davvero?»
Un lampo di dolore attraversa il suo volto. Il fiato le si spezza in gola, e finalmente solleva gli occhi su di me. Per un istante, vedo tutto. La confusione, la sofferenza, la rabbia repressa.
Non voglio comportarmi da stronzo, ma è l'unico modo per tenermi a distanza. Devo solo trovare un modo per bilanciare la rabbia con il bisogno maledetto che ho di starle vicino, senza che lei se ne accorga.
Poi, vedo il suo sguardo cambiare, e la tensione si trasforma in qualcosa di più tagliente.
«Che diavolo ci fai qui, Ethan?» La sua voce è un sibilo carico di irritazione, con quella sfumatura di sfida che mi fa stringere i pugni.
«Passavo da queste parti e ti ho vista fare la pazza.» Mento senza sforzo, mantenendo il tono piatto.
Lei solleva un sopracciglio, scettica. «Davvero?» sbuffa, incrociando le braccia al petto. «Proprio davanti a casa mia?»
Ammettere di averla seguita mi faceva sembrare uno psicopatico. Non che mi preoccupasse più di tanto la mia reputazione, ma in quel preciso momento sarebbe stato come riconoscere apertamente che sto impazzendo per lei.
Non c'era stato altro modo, però. Quando quella mattina era scappata dal mio appartamento, con il volto segnato e gli occhi sgranati dalla paura, non potevo semplicemente lasciarla andare. Perciò avevo afferrato al volo le chiavi della macchina, ero uscito di casa e l'avevo seguita fino a destinazione.

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Inside hell
RomansaDark romance 🖤🩸⛓️ Ethan è un criminale, cresciuto nei bassifondi, dove la legge è solo un'ombra e la sopravvivenza si guadagna con il sangue e l'inganno. Abituato a muoversi tra omicidi e affari loschi, ha sempre vissuto ai margini, dove il crimin...