quattro

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🩰💋🐆☀️

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🩰💋🐆☀️

Mi svegliai come ogni mattina grazie alla voce dolce di Alessia, che con delicatezza mi scrollava. «Yle, è ora» disse ridendo sottovoce.

Mi alzai dal letto senza repliche, mi misi la felpa e con il cappuccio sulla testa, feci la borsa e andai in cucina.

«Chi vuole il caffè?» chiesi mettendo la moka sui fornelli.

«Io, come al solito» disse Rebecca sorridendomi, ancora mezza addormentata.

«Buongiorno» disse Alessio arrivando dalla sua stanza. «Stamattina di buon umore con il cappuccio» mi prese in giro.

«Ho dormito malissimo, te lo giuro» gli dissi e lui annuì con la testa.

Bevvi il caffè in fretta e fuori e, dopo aver salutato tutti, corsi verso la sala 6.

«Buongiorno» dissi aprendo la porta e trovando all'interno il maestro Montesso.

«Oggi lavoriamo insieme un pezzo di neoclassico» disse lui e io sbarrai gli occhi.

Dopo la lezione con Montesso, rientrai in casetta con un misto di stanchezza e soddisfazione. La coreografia era stata intensa, ma ero felice di aver ricevuto buone correzioni.

«Ciao Ale» dissi alla ballerina di latino che stava pulendo la cucina.

«Yle» disse lei guardandomi sorridendo. «Com'è andata?»

«Bene dai, ho fatto neoclassico, ma mi ci vedi a me fare neoclassico? Tu?» le chiesi e lei prese un sospiro forte.

«Ho incontrato la Celentano» mi disse continuando a sorridere.

«Davvero? Come è andata?» le chiesi appoggiando la borsa a terra.

«Bene, ho fatto alcune figure di merda ma bene. Poi ti racconto, vai a mettere in camera la borsa» mi disse.

«Certo, mamma Alessia» dissi scherzando e facendo come mi aveva detto lei.

Andai verso la mia camera e iniziai a sistemare le mie cose; dopo, mi lavai e mi sedetti sul letto, ma sentii una voce provenire dal corridoio.

«Yle» mi chiamò Alessio. «Che ci fai qua da sola?»

«Niente, sono appena tornata da lezione con il maestro Montesso» gli dissi e lui si avvicinò.

«Se vuoi puoi venire con noi, siamo in camera azzurra» disse lui. «Se non vuoi stare da sola» specificò.

«Verrei, ma non ho voglia di alzarmi» dissi iniziando a stirarmi le braccia.

Mi porse la mano e io la strinsi per alzarmi dal letto.

Mi alzai di scatto, sorpresa e un po' incuriosita. «Cosa state facendo?» chiesi ridendo, infilandomi le ciabatte per uscire dalla stanza.

𝒔𝒐𝒕𝒕𝒐 𝒈𝒍𝒊 𝒔𝒕𝒆𝒔𝒔𝒊 𝒓𝒊𝒇𝒍𝒆𝒕𝒕𝒐𝒓𝒊 - 𝒂𝒍𝒆𝒔𝒔𝒊𝒐 𝒅𝒊 𝒑𝒐𝒏𝒛𝒊𝒐Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora