otto

537 30 4
                                    

🩰💋🐆☀️

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

🩰💋🐆☀️

Ero determinata a scoprire chi avesse scritto quel bigliettino. Una volta entrati nella sala relax, Vybes passò davanti a me e mi avvicinai a lui

«Vybes, l'hai scritto tu?» chiesi, cercando di mettergli pressione

«No, no» rispose lui rapidamente, troppo velocemente. Evitò di guardarmi negli occhi, fissando invece il pavimento

Mi avvicinai ancora di più, toccandogli il braccio. «L'hai scritto tu?» insistetti, mantenendo lo stesso tono

«No. Io non ho scritto niente» ribadì, prendendo la sua felpa

Mi fermai un attimo, facendo finta di riflettere, poi sorrisi. «Io lo scoprirò» dissi, quasi come una promessa

Vybes guardò verso la porta. «Vabbè, posso andare a casetta?» chiese con un tono divertito, facendo un passo indietro.

«Sì che l'hai scritta tu! Guardate la faccia!» disse Alena con tono deciso, incrociando le braccia e guardando Vybes con uno sguardo accusatorio

Lui si mise a ridere. «No, non l'ho scritto io. Vabbè, sono rosso perché, scusami» disse, dirigendosi verso la porta.

«Guardami e dimmi che non sei stato tu» dissi, cercando di incrociare il suo sguardo.

Vybes abbassò lo sguardo, evitando il mio contatto visivo. «Non sono stato io» disse.

«Bugiardo!» esclamò Daniele da lontano, ridendo, e tutti i presenti iniziarono a ridacchiare

«Te lo farò tirare fuori, questo 'sì, sono stato io'» dissi, mettendo la maglia dentro il mio zaino.

«Te lo tireremo fuori, vedrai» aggiunse Alena, sistemando la borsa a sua volta.

«Vabbè, io vado» disse, aprendo la porta e incamminandosi verso l'uscita.

«Vai, vai! Scappa pure!» dissi io ridendo. Lui uscì dalla sala. «No, raga, sicuro è stato lui» aggiunsi, appena la porta si richiuse, guardando verso gli altri.

«Te l'ho detto» commentò Chiara, annuendo con convinzione.

«Sicuro. Non mi è venuto in mente prima perché per me è assurdo che me l'abbia scritto lui» dissi, facendo un gesto incredulo. «A volte mi avvicino e lui fa così» aggiunsi, imitando il suo modo di reagire quando ci incontravamo

«Perché tu ieri non c'eri» disse Chiara avvicinandosi, con uno sguardo complice.

«No, aspetta, cosa non sto capendo? Sai chi mi ha scritto il biglietto?» chiesi, all'improvviso curiosa.

«No, io non so del bigliettino, però io so e basta» disse Chiara.

«No dai, dimmelo» la supplicai, toccandole il braccio in un gesto amichevole.

𝒔𝒐𝒕𝒕𝒐 𝒈𝒍𝒊 𝒔𝒕𝒆𝒔𝒔𝒊 𝒓𝒊𝒇𝒍𝒆𝒕𝒕𝒐𝒓𝒊 - 𝒂𝒍𝒆𝒔𝒔𝒊𝒐 𝒅𝒊 𝒑𝒐𝒏𝒛𝒊𝒐Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora