tredici

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🩰💋☀️🐆

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🩰💋☀️🐆

«Grazie, Maestra, arrivederci» dissi lasciando la sala.

La Maestra mi aveva convocata per la coreografia che avrei fatto domenica, cioè una coreografia hip hop, e per questo voleva tranquillizzarmi.

Questa volta non andai in sala Relax, ma direttamente in casetta.

Uscì dalla porta rossa e mi abbracciai per sentire meno freddo, avevo addosso una felpa poco pesante ed il tragitto per andare a casa era un po' lungo. Decisi di allungare il passo per arrivare prima e sentire meno freddo.

Aprii la porta della casetta e in un secondo gli occhi dei miei compagni passarono dalla figura di Alessia alla mia.

«Eccola qui» disse Daniele, ed io lo guardai in modo interrogativo, alzando un sopracciglio.

Andai verso i fornelli e mi feci una tisana calda.

«Sai qualcosa sul biglietto di Luca?» mi chiese Nicolò e tutti i presenti attendevano una risposta.

«Pensate sia stata io?» chiesi facendo una piccola risata.

«È solo una domanda, Luca non ti ha detto niente?» continuò Alessio.

«Mi ha detto che è curioso di sapere chi sia stato e che comunque lui avrebbe preferito che la persona glielo dicesse quando ha letto il biglietto» dissi sorseggiando la mia tisana.

«E basta? Dai, sei praticamente la sua migliore amica» insistette Daniele.

«Tu sei il suo compagno di stanza insieme ad Alessio, è possibile che non sapete nulla?»

Mi allontanai un attimo dai miei amici e andai in camera a cambiarmi, misi un pantalone della tuta e una felpa più pesante.

Tornai in cucina ed i miei compagni stavano ancora discutendo su chi fosse stato.

«Hai freddo?» mi chiese Alessio venendomi incontro.

«Un po'» ammisi lavando la tazza dove prima avevo bevuto la tisana.

«Vuoi un abbraccio?, per scaldarti ovviamente» mi chiese lui. Sorrisi involontariamente e mi fiondai tra le sue braccia.

«Ma come fai a stare in canottiera?» chiesi ridendo mentre stringevo ancora il suo corpo a me.

«Sono speciale».

«Ha ragione, Signor Di Ponzio, mi scusi» dissi facendolo sorridere e staccandomi dall'abbraccio.

Mi misi seduta tra Chiara e Daniele e mi godei la conversazione dei miei compagni.

«Comunque io l'ho visto Luca che mi è venuto incontro mentre cantava l'inedito» ammise Alessia guardandosi attorno.

«Amó, ma perché lui lo sa che sei stata tu a scriverlo?»

«Eh sì, eh vabbè, ma che» disse Alessia interrompendosi per non svelare di essere stata lei.

Alessio e Daniele si alzarono e le andarono incontro saltellando.

«Si è tradita da sola» si aggiunse Nicolò.

«Troppo forte, sono troppo forte» disse Alessio guardando la telecamera e indicandosi.

Io e Chiara ci guardammo, visto che già lo sapevamo, e ci mettemmo a ridere insieme a tutti gli altri.

«Vabbè, mica è una dichiarazione d'amore» disse Alessio.

«Sì, ma tanto non l'ho scritto io, state fraintendendo» disse lei ridendo.

«E se non l'hai scritto tu, chi l'ha scritto?» continuò il biondo.

«Magari è stata Ylenia» disse lei indicandomi ed io feci una faccia confusa. «O Chiara» aggiunse.

«Alessia, dicci la verità» disse Chiara sorridendo.

«Eccolo» urlò Daniele riferendosi a Luca che probabilmente si era appena svegliato.

«Luca, io ti chiedo scusa per questo disagio» disse Alessia appoggiandosi al divano.

«Che disagio?» chiese il cantante fermo in mezzo alla stanza

«No però lo dovevi dire davanti alla televisione, eh» disse andando verso il tavolo.

«E anche questa l'abbiamo scoperta» disse Alessio sorridendo.

~

Era sera in casetta ed io mi trovavo sul mio letto con il computer sulle gambe a guardare e riguardare la coreografia che avrei fatto in puntata.

«Reby, mi passi il mio quadernino?» chiesi alla mora che stava passando per camera nostra.

«Tieni» disse porgendomelo. La ringraziai ed iniziai a scrivere i punti dove ero sicura che avrei avuto più difficoltà.

«Ciao, Lelina» alzai lo sguardo e vidi Alessio sulla soglia della porta.

«Lelina?» chiesi posando la penna nel mio quaderno.

«L'ho inventato io» disse facendo un sorriso soddisfatto.

«L'avevo capito» dissi ridendo.

Riposai lo sguardo sul mio quaderno e continuai a scrivere.

«Che cosa fai?» mi chiese il biondo sedendosi sul mio letto.

«Sto guardando la coreografia e scrivendo i passi con cui ho difficoltà, ma sento che tra poco avrò una crisi» dissi sbuffando e strofinandomi gli occhi.

«Ogni volta che ti cerco stai riguardando la coreografia, secondo me dovresti godertela di più» prese il mio quaderno e il computer, li posò a terra e si sistemò gli occhiali.

«Lo so, ma ormai lavoro così da tanti anni ed è difficile per me staccarmi da questo metodo» dissi buttandomi sul letto di schiena e guardandolo.

«Ci hai mai provato?» mi chiese incrociando le gambe. Negai con la testa e gli feci segno di sdraiarsi vicino a me.

«Allora provaci, ti aiuto io con la coreografia» disse mettendomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio e facendomi sorridere.

«Grazie» dissi appoggiando il viso nell'incavo del suo collo e abbracciandolo.

«Lo sai che per qualunque cosa ci sono.»

«Sai, ti preferisco con gli occhiali» dissi guardandolo negli occhi.

«Ah sì? Allora devo metterli di più» disse facendomi ridere.

«Ti piace fare il simpaticone, eh?» dissi ironica e mettendomi più comoda.

«Io sono simpatico sempre, smettila.» Non risposi, mi limitai a sorridere e a stringere la presa.

Lui, invece, mi accarezzò i capelli facendomi chiudere gli occhi e mi lasciai andare tra le sue braccia

𝒔𝒐𝒕𝒕𝒐 𝒈𝒍𝒊 𝒔𝒕𝒆𝒔𝒔𝒊 𝒓𝒊𝒇𝒍𝒆𝒕𝒕𝒐𝒓𝒊 - 𝒂𝒍𝒆𝒔𝒔𝒊𝒐 𝒅𝒊 𝒑𝒐𝒏𝒛𝒊𝒐Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora