Capitolo VII

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«Ma che diavolo…»

Non si aspettava una scena del genere.

C'erano decine dia libri sparsi ovunque. Vaggie ed Angel stavano in piedi appoggiati al muro, la prima brandendo la sua lancia, il secondo con in mano un mitra.

E poi c'era Charlie che teneva le mani di un Sir Pentious tutto lacrimante.

Angel, sentendo la sua voce, si voltò verso di lui. «abbiamo scoperto che questo viscido lavora per le Tre V, in particolare Vox».

Le tre V? Vox…? Quel Vox? Il collaboratore di Valentino!? Quella televisione vivente che nonostante conosca tutte le merdate che fa il suo collega non è mai intervenuto a favore di nessuno!?

«Tu! Brutto- io ti avevo avvertito!» senza preavviso si fiondò a tutta carica verso il serpente, pronto a suonargliele con la sua bottiglia, ma Charlie lo afferrò per la manica del pigiama fermandolo prima che facesse qualche danno.

«Kai no! Non farlo!».
«Perché!? È un cazzo di traditore!» si voltò lanciandole uno sguardo stupito.

Come poteva perdonarlo di nuovo?
Gli aveva dato la sua fiducia, e lui l'aveva distrutta.
Era incazzato nero!
Come faceva lei ad essere ancora così dolce e gentile con lui!?

«Lo so… ma ha chiesto scusa.»
«Lo ha cantato, insieme a te» la corresse Angel.

«Si… Lo ha fatto solo per essere accettato dal suo capo. Però lo ha abbandonato appena abbiamo scoperto il suo piano… non merita di morire»

No… no! Chissà che cazzo aveva riferito a Vox! No no no! Non poteva permettersi che anche la minima cazzata giungesse alle orecchie di Valentino.

Lanciò occhiate disperate agli altri.
«Beh… sembravano sincere quelle scuse… Si certo, gli sequesteremo ogni possibile arma ma… ucciderlo è un po' troppo.» disse Vaggie incrociando le braccia.

Si rivolse verso Angel, il quale guardava scettico Sir Pentious. «Secondo me è una cazzata permettergli di stare qui. Ma fate come volete, siete voi due le “comandanti”» fece con le dita il gesto delle virgolette.

Menomale… almeno qualcuno che la pensava come lui…

Certo… era Angel. Capiva quanto lui il rischio di lasciare quel serpente nell' Hotel. Purtroppo nessuno dei due poteva fare nulla…

Con un ringhio frustato, Kai buttò la bottiglia vuota in un cestino vicino, la quale si frantumò a causa dell'impatto, il suono di vetro frantumato riecheggiò nella libreria.

«Cazzo…»

Vaggie lentamente tornò nella sua camera, mentre Charlie accompagnò Sir Pentious alla sua stanza.

Rimase solo Angel. Lo stava guardando in silenzio, le quattro braccia incrociate.

Stava per venirgli da piangere. Per tutto quel tempo erano stati esposti al rischio che a Valentino venisse uno dei suoi soliti attacchi di rabbia e che facesse irruzione all'Hotel per menarli, e loro non ne avevano idea.

Con un grande respiro, cacciò indietro le lacrime, e con passi lenti andò vicino ad Angel, poggiando la fronte sul suo braccio.

«Torniamo in camera…» gli sussurrò il più basso.
Il ragno stava per rispondere quando il suono di una notifica lo interruppe.

Giusto… i messaggi infiniti di Val… si era scordato di leggerli, e a quanto pare anche Angel.

«Andiamo ad ascoltare insieme i suoi deliri»

Già… buona idea. Almeno lo avrebbero affrontato insieme.

~•~

Telefono di Angel

Valentino rompicazzo💩
Voicemail

“Angel baby, torna a casetta. La casa è un deserto senza di te! Mi manchi torna..”
[10.05]

“Angel, stronzo! Se non torni a casa dovrai scoparti dei camionisti sudati per un anno!”
[10.10]

“Heyy, amorsito. Non volevo urlare. Monello, mi fai diventare pazzo”
[10.20]

“Fottuta troia-....!”
[10.56]

Non erano neanche un quarto di tutti i messaggi che quel bastardo aveva inviato tutta la giornata…

Ad un certo punto si erano rotti entrambi e avevano continuato a scrollare i vocali senza neanche ascoltarli del tutto.

Ed erano solo quelli di Angel.

Quelli di Kai… erano molto peggio. Ad Angel almeno sembrava che fosse bipolare, un momento si sente dolce e un altro gli vuole staccare le membra.

Con lui invece aveva sempre, solo, ed esclusivamente voglia di fargli sanguinare il culo o di gettarlo in mezzo ad un branco di lupi.

Mai una parola gentile, mai l’ombra di uno sguardo pentito, mai un tocco gentile, solamente astio.

A volte pensava di essere lui quello impazzito, che era lui la causa di tutto, e si immergeva in un vortice di ricordi e incubi nel tentativo di scovare quel passo falso che aveva portato la falena a trattarlo in quel modo.

Ma non lo trovava mai..

L'amico si accorse del suo sguardo cupo, immerso nei pensieri, e gli diede una gomitata al fianco per farlo risvegliare.

«non voglio tornare a lavoro…» borbottò, lo sguardo fisso sulle mani che da almeno un quarto d'ora non aveva lasciato in pace, levandosi le pellicole dalle unghie.

Era una sorta di tic nervoso che gli veniva ogni volta che si trattava delle riprese.
La sola idea di rivedere il loro capo lo metteva in ansia.

«nemmeno io lo voglio… ma se non torniamo non appena lui ci chiama sul set peggioreremo solo le cose…»

Aaaah perché tutto doveva essere così difficile!?
Perché cazzo si erano lasciati entrambi ipnotizzare da lui e i suoi cazzo di occhi a forma di cuore!

Quel maledetto contratto…

Se solo ci fosse un modo per distruggerlo… lo avrebbe fatto lui stesso.

Ma l'unico che poteva scioglierlo era Valentino. E qualcuno di rango più alto.

L'unica persona che conosceva che sarebbe stata disposta a farlo era Charlie… ma lei era troppo ingenua, non conosceva Val, si sarebbe fatta ingannare facilmente pure lei…

Dovevano trovare qualcuno che poteva aiutarli senza rischiare la vita.

♪⁠♡ Quel maledetto contratto♡♪ Hazbin Hotel - Character x Angel DustWhere stories live. Discover now