Capitolo III

7 3 24
                                    

Dopo almeno un'ora passata a cercare di far entrare nell'armadio tutti i suoi vestiti, Kaito decise di lasciare quelli rimanenti abbandonati nella valigia, e che li avrebbe messi a posto in un altro momento.

Uscì subito fuori dalla stanza e si mise a correre per tutto il corridoio per raggiungere Charlie e conoscere “gli altri”, sperando pure che ci fosse qualche bono con cui uscire ogni tanto.

Quando finì di scendere le scale che portavano all'area comune, la squillante voce di Charlie lo accolse immediatamente.
«Fratellino! Ti stavamo aspettando! Vieni ti presento i ragazzi.» disse a gran voce portandolo al centro della stanza. Subito due paia di occhi si puntarono su di lui.

«Lei è Vaggie! La.. la mia ragazza e addetta alla sicurezza» appena nominò la ragazza, lei si fece avanti, nascondendo il volto nei lunghi capelli chiari per l'imbarazzo. «h-hah.. si- ecco… piacere-..» disse timidamente lei.

«E lui…» continuò Charlie indicando un uomo, se così si poteva chiamare, che all'apparenza sembrava un gatto umano, ma con sulla schiena due rosse e voluminose ali. «Lui è Husker. Il nostro barista.»

«Vuoi una birra?» gli chiese lui tirando fuori due bottiglie di birra, per poi strappare una delle due e trangugiare il contenuto.

«Mhn…no grazie, tesoro. Non sono il tipo da birra. Sono più per il whisky, forte e… focoso~» rispose Kai appoggiando gli avambracci sullo schienale del divanetto e mettendo in mostra il fondoschiena. “Un po' rozzo… ma carino” pensò.

Appena Husker notò il suo atteggiamento, un forte sospiro gli uscì di bocca. «Eh che cazzo Charlie! Non dirmi che pure lui è come quel ragno!” esclamò.

Kai non ebbe neanche il tempo di domandare di chi stessero parlando che la porta d'ingresso si aprì di scatto, mostrando un'alta figura slanciata sulla soglia.

«Non lo sopporto più a quel novellino del cazzo! Chi si crede di essere per darmi insegnamenti su come recitare?! Appena lo vedo giuro che- » smise di imprecare non appena il suo sguardo incontrò quello di Kaito, il quale per poco non scivolò in avanti quando si accorse chi era appena entrato.

«Oh porca troia, chi si vede! Angel Dust! Non mi sarei mai aspettato di incontrarti qui!» esclamò dirigendosi verso di lui.
«Kai?! Non dirmi che sei tu il “dolce fratellino” di Charlie?» gli rispose lui circondandogli le spalle il braccio destro inferiore e scompigliandogli i capelli con quello superiore.

«”Dolce fratellino” hai detto?» domandò lui scoccando un occhiataccia a Charlie con un sorriso sarcastico. «Ti avevo detto di non chiamarmi così con nessuno.» sbuffò.

«Che cazzo sta succedendo qui?! Come fate voi due a conoscervi?» sbottò Husker poggiando violentemente la bottiglia, ormai vuota, guardando entrambi di traverso.

I due si lanciarono un' occhiata d'intesa per poi scoppiare a ridere. «Siamo colleghi, sciocchino~» gli rispose Angel portandosi un braccio sul fianco. « Più che colleghi in realtà. Siamo amici» lo corresse Kai dandogli una gomitata.

«Aspetta un attimo, quindi anche tu sei… una porno star?» domandò Vaggie con un po' di diffidenza. «Certo che sì dolcezza.» a quella risposta Vaggie si portò una mano in fronte. «e certo che lo sei. Hai appena detto che sei collega di Angel.. che stupida-»

«Ma no Vaggie, non dire così- è normale fare confusione.» la confortò Charlie con la sua solita voce dolce. All'improvviso, la strana sensazione che mancasse qualcosa,  si fece strada nel corpo della biondina e iniziò a guardarsi intorno cercando di capire cosa fosse.
«Dov’è Alastor?» domandò alla fine mentre con lo sguardo cercava qualche segno del demone mancante.

«Ugh- l’uomo radio ancora non si è fatto vivo? Dopo tutte le riprese che abbiamo fatto per sistemare quel obbrobrio di pubblicità?!» si lamentò Angel portandosi una mano sul collo.

«Uhm… di chi state parlando?» chiese confuso Kai.
«Un Signore supremo…» inizio Husker, «ci aiuta con l’Hot-» non riuscì a finire la frase che un vortice nero e verde si formò sul pavimento, e tutti dovettero fare qualche passo indietro per evitare di caderci dentro.

Ad un certo punto dal buco iniziarono a spuntare un paio di orecchie rosse, la testa, spuntò il resto del corpo. Un uomo in un completo rosso con un sorriso inquietante stampato in faccia e con un bastone in mano si trovava ora nella stanza.
«Stavate parlando di me?» domandò roteando quella specie di bastone-scettro, la voce sembrava quella di uno speaker delle vecchie radio.

Appena gli occhi di Kaito si posarono sull’uomo, per poco non si strozzò con la sua stessa saliva. Dopo un paio di colpi di tosse forzati, finalmente riuscì a parlare.

«P-... Padre…?!»

♪⁠♡ Quel maledetto contratto♡♪ Hazbin Hotel - Character x Angel DustWhere stories live. Discover now