Capitolo 21

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Vedo Alex tenuto da pesanti catene scure macchiate di ruggine e sangue, i polsi legati assieme e il volto mutato in una maschera di dolore. Una figura gli si avvicina carezzandogli il corpo con un ferro rovente facendolo sussultare piú volte, improvvisamente lo schiocco di una frusta riempie il silenzio e il tutto si tinge di rosso mentre un urlo agghiacciante accompagna il sipario. Lo scenario cambia improvvisamente e mi ritrovo a correre a perdifiato in una foresta cupa, urla rabbiose e latrati di cani scuotono l'aria, compare Michael che corre accanto a me, guarda alle sue spalle di tanto in tanto, evita gli ostacoli, salta le radici, colpisce i rami piú bassi degli alberi senza mai fermarsi fino ad arrivare ad un precipizio, si volta dandogli la schiena con il respiro affannato. Subito viene accerchiato da cani e uomini armati, guarda prima loro poi il precipizio e alza le mani portandole dietro la nuca e si getta all'indietro quando gli uomini iniziano a scaricare le armi nell'aria. Mentre il corpo di Michael cade nel vuoto lo scenario cambia ancora facendo scendere un inquietante sipario rosso tra lui e la scena successiva. Wendy stesa su una tavola fredda di metallo si divincola nel vano tentativo di liberarsi dalla presa di due uomini nerboluti che la tengono ancorata all'asse. Una figura nascosta nell'ombra le sputa addosso una serie di domande a cui lei risponde con grida spezzate dimenandosi sempre di piú. L'uomo nell'ombra perde la pazienza e si alza di scatto dalla sedia su cui era seduto facendola cadere sul freddo pavimento di pietra e inizia a urlare ordini. Il volto di Wendy viene coperto con un panno bianco. Uno dei due uomini che la tenevano ferma le passa le mani sul corpo soffermandosi sul suo seno e sulla sua coscia mentre l'altro le sussurra all'orecchio parole che la fanno scalciare sempre di piú, un terzo uomo comparso dal nulla inizia a versarle dell'acqua sul panno impedendole di respirare, la ragazza scalcia con violenza, ma poco a poco le forze le vengono meno e perde conoscenza. É a quel punto che il primo uomo si porta una mano ai pantaloni aprendoli e facendoli scendere fino alle ginocchia per poi sorridere complice ai compagni e allargare le gambe alla ragazza priva di sensi.
Urlo, chiedo di smetterla, ma nessuno mi sente e lo scenario cambia nuovamente. Questa volta sono nella sala dalle colonne di giada, le lacrime mi solcano il viso mentre una folle risata familiare mi giunge alle orecchie. Mi incammino per la navata centrale muovendomi come un automa, qualcosa di umido mi schizza sui polpacci nudi costringendomi ad abbassare lo sguardo. L'orrore mi coglie impreparata quando mi accorgo di stare in una scura e macabra pozzanghera di sangue, é allora che noto i cadaveri di Iwao e Khiosy legati a una delle numerose colonne. I volti distorti nel dolore, numerose piaghe sul corpo e infinite mosche a cibarsi delle loro carni putrefatte. Mi porto una mano alla bocca e barcollante continuo il mio cammino fino a quando giungo di fronte a uno scanno dorato su cui é stravaccato Orochi, il suo viso é felice, soddisfatto, le gambe accavallate e la testa sostenuta dal braccio che poggia col gomito sul bracciolo del trono. Si lecca le dita della mano che impugna la frusta come se godesse puramente di quel gesto. Con lo sguardo seguo la linea serpentinata che il corpo della frusta gli disegna sul corpo fino alla fine del laccio che arriva a terra. Caccio un urlo accasciandomi a terra, le ginocchia si schiantano con la superfice fredda del pavimento: il corpo di mio fratello giace immobile, rigido nella morte, con la frusta intorno al collo, le labbra violacee, gli occhi sbarrati e la faccia cianotica.
Indietreggio scontrandomi troppo presto con una fredda parete. Orochi ride maligno, scavalca il corpo senza vita di mio fratello trascinandoselo dietro senza pietá e con movimenti fluidi si avvicina a me. Le pareti si stringono intorno a noi avvicinandomi a quel vile assassino, abbassa il suo volto verso il mio e mi passa la lingua sulle labbra mentre la mano si insinua nel pantalone della tuta.

Urlo e per un attimo mi sto per alzare di scatto, ma due mani forti mi tengono ancorata al letto, piango e mi divincolo ancora con gli occhi serrati.
Una voce mi consiglia di aprire gli occhi, che l'incubo è finito e mi costringo a farlo. Kioshy ha un panno umido in mano e cerca di passarmelo sulle labbra secche e screpolate, Iwao nel frattempo mi tiene al letto per le braccia, la gola brucia e smetto di gridare tranquillizzata dalla presenza dei due ragazzi vivi e vegeti davanti a me. Ho il fiatone e le lacrime scendono incessantemente dai miei occhi, i due ragazzi mi osservano tristi poi lo sento, il dolore fisico arriva prepotentemente, stringo i denti e serro i pugni intimandomi di rilassare i muscoli. Respiro profondamente, ma nuovamente il dolore mi impedisce di riempire i polmoni.
Sono in una stanzetta anonima, priva di specchi e sedie che io possa rompere e usare come arma. Un sorriso amaro si fa largo sul mio viso contratto in una smorfia di dolore: e dove credono che io possa andare.
Indosso un paio di pantaloni neri larghi con un elastico rosso al fondo, il petto é completamente bendato e una camicia nera è appesa al bordo del letto. Iwao mi lascia lentamente come ad assicurarsi che io non faccia movimenti avventati
《Tutto bene?》 Mi chiede Kioshy preoccupato mentre, delicatamente, mi passa il panno umido sulle labbra e mi versa un po' d'acqua fresca giú per la gola ammonendomi severamente quando inizio a berla sempre piú avidamente.
《Ho avuto giorni migliori...》 la voce é un sussurro graffiante, dove i due ragazzi mi hanno tenuto ho degli evidenti ematomi dalle sfumature violaceo-verdastre, la guancia, dove ho ricevuto quell' "affettuoso buffetto" sará conciata nella stessa identica maniera, il ginocchio pulsa a intermittenza, ma è la schiena il vero problema: stare a pancia in sú è una tortura in quanto é a contatto col materrasso; stare a pancia in giù è peggio perchè inarcando la schiena la pelle tira; di lato non si riesce a stare perchè mi viene da raggomitolarmi e di certo non sono nelle condizioni adatte per permettermelo
《Per quanto ho perso conoscenza?》
《Hai perso i sensi durante l'esecuzione...quindi é passata quasi una settimana, la pelle della schiena dovrebbe tirarti perchè si sono formate le croste sulle ferite》
《Grazie》 mormoro abbandonando la testa sul cuscino e lasciandomi andare a una serie di sproloqui mentali
《Orochi stava superando di gran lunga le frustate pattuite e il Sommo Dragone é intervenuto personalmente per fermarlo》
《Novitá?》
《Non direi, sono tutti in trepida attesa: non vedono l'ora che tu ti riprenda per finire la tortura》
《Mmm fantastico》 richiudo gli occhi, ma le immagini brutali dell'incubo mi assalgono prepotenti e sono costretta ad aprire gli occhi imponendomi di respirare lentamente per non prendermi gioco della mia schiena martoriata. Iwao mi osserva preoccupato senza emettere un suono trafficando con un termos da cui versa in due tazze scure del liquido fumante e dall'odore pungente.

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