Il vuoto di un morso

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Mi guardo allo specchio, 
una tela bianca, senza forma. 
I giorni scivolano, 
affamati di qualcosa che non sazia.

Mangio per riempire il vuoto 
che il tempo lascia
tra un pensiero e l'altro, 
un boccone dietro l’altro, 
senza sapore, solo peso. 
E subito arriva la colpa, 
come un’ombra che mi stringe il petto.

Altre volte mi chiudo, 
come se il corpo fosse un guscio vuoto, 
dimenticato dal mondo e da me. 
Non mangio, 
e il vuoto diventa fame di controllo, 
un tiranno silenzioso che mi sussurra 
resisti.

Poi mi guardo ancora, 
gli occhi stanchi, la pelle tirata. 
Non mi riconosco. 
Non so chi sono,
una statua scolpita male, 
fatta di troppi
e sopratuttto troppi pochi.

Lo scrivo che è più facile (Poesie)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora