13. «Uccidimi.»

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Taehyung venne catturato e scortato dalle guardie fino alla sala privata nella quale il Re suo padre gestiva la burocrazia del castello e del regno. Bussarono, ottennero il permesso di entrare e il principe venne spinto in avanti come se fosse un prigioniero di guerra.

«Dove l'avete trovato?» Chiese il Re senza alzare lo sguardo dalla moltitudine di registri cartacei che aveva di fronte.

«Nella stalla, Altezza. Stava salendo a cavallo.» Rispose una guardia.

«L'abbiamo fermato prima che potesse fuggire.» Aggiunse il secondo uomo.

«Non stavo per fuggire.» Taehyung roteò gli occhi. Il padre sbuffò e fece segno alle guardie di andarsene. Quelli chiusero la porta, congedandosi e lasciando i due reali da soli.

«Non voglio neanche sapere come hai fatto ad uscire dalla tua camera.» Tuonò il Re, intingendo il calamaio nell'inchiostro per apporre una firma.

«No, non lo volete sapere.»

«Avevo dato l'ordine di tenerti rinchiuso.»

«Ormai dovreste saperlo che non potete darmi ordini e che non potete tenermi rinchiuso. Troverò sempre un modo per evadere.»

«Il castello non è una prigione, Taehyung.» Non lo stava neanche guardando, non lo aveva degnato di mezzo sguardo e il principe ne stava risentendo. Sapeva che si sarebbero accorti della sua fuga, sapeva che il primo posto nel quale lo avrebbero cercato sarebbe stata la stalla, sapeva che una volta catturato lo avrebbero portato dal padre. Doveva trascorrere del tempo con lui, voleva provare a parlargli, l'aveva promesso a Jungkook. Doveva vivere al meglio e senza rimpianti le sue ultime ore da umano.

«Essere l'erede al trono lo è.» Il Re scosse la testa e non rispose. «Non mi guardate neanche?»

«Il vampiro è morto.» Annunciò, sollevando finalmente il capo per studiare l'espressione sul volto del figlio. «Questa mattina poco dopo l'alba le guardie hanno controllato e hanno trovato solo i paletti insanguinati, il vento si è portato via non solo il suo corpo ridotto in polvere dal sole ma anche gli stracci che aveva indosso. Sei libero dalla sua minaccia.» Lo avvertì soddisfatto mentre Taehyung si mordeva la lingua per non contraddirlo.

«Perché odiate così tanto i vampiri?»

«Si nutrono di noi. Si è nutrito di te.»

«Anche noi mangiamo la carne degli animali che alleviamo.» Puntualizzò.

«Gli animali allevati sono bestie.»

«Sono esseri viventi, padre.»

«Non i vampiri.»

«E se capitasse a me? Se io non fossi più un essere vivente?» Il Re sbuffò, distogliendo lo sguardo e selezionando un registro diverso, sfogliando le prime pagine. «Padre, come reagireste se io morissi?» Chiese con più veemenza.

Bite me, poison me, save me | kooktaeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora