5. «Lui non è innamorato di te.»

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Taehyung notò immediatamente un'ombra fuori sul proprio terrazzo non appena rientrò in camera dopo aver cenato. Sorrise e si precipitò in quella direzione, domandandosi perché Jungkook non fosse semplicemente entrato come aveva sempre fatto. Ormai Taehyung aveva imparato a far passare la tenda attraverso il vetro prima di chiudere la finestra affinchè il vampiro potesse aprirla ed entrare indisturbato, attendendo il ritorno del principe.

Non si vedevano da tre giorni, a Taehyung era mancato da impazzire però il sorriso gli morì sul volto quando si sporse sul balcone e vide le condizioni in cui versava il vampiro.

Era seduto per terra, ricoperto di sangue, aveva ferite aperte sul volto, sulle braccia, sulle mani e sulle gambe, i vestiti squarciati, quasi fatti a brandelli. Aveva gli occhi vuoti, spenti e fece fatica a sollevare il capo per incontrare lo sguardo del principe.

«Jungkook!» Taehyung cadde sulle ginocchia e gli afferrò il viso, le mani gli tremarono. «Che ti è successo? Chi ti ha fatto questo?»

«A-aiutami-» Bisbigliò e Jungkook non gli aveva mai chiesto direttamente di nutrirsi di lui, si era sempre assicurato di avere il consenso e anche in quell'occasione, ferito e martoriato, gli aveva chiesto aiuto invece che avventarsi su di lui.

«Vieni, andiamo dentro, aggrappati a me.» Fece passare un braccio dietro le spalle del vampiro, lo afferrò per il busto e a fatica riuscì a farlo mettere in piedi, quasi trascinandolo attraverso la portafinestra, chiudendosela alle spalle col piede.

Jungkook crollò nuovamente a terra e Taehyung si rese conto che teneva una delle due gambe in una posizione innaturale, come se ce l'avesse spezzata. A quel punto lo aiutò ad appoggiarsi al muro con la schiena e poi si sedette sul suo bacino, rimuovendo quella magliettina bianca indossata e tenendogli la testa prima di chinarsi in avanti. Jungkook non disse mezza parola, nessuno dei due aggiunse altro. Il vampiro aprì la bocca e azzannò il collo del principe, bucandogli la vena e succhiando con ingordigia. Taehyung si morse il labbro per non urlare, chiuse gli occhi e provò più volte a respirare dal naso. Faceva male, Jungkook gli stava facendo male perché non stava rilasciando veleno per anestetizzare il dolore e lui percepiva ogni singola cosa. Le zanne che si infilavano dentro la vena, la pelle tutta intorno ai forellini del morso che bruciava e poi il sangue, sapeva di star perdendo sangue, come se ci fosse stata una pompa attaccata al suo collo che lo stava prosciugando.

Jungkook ringhiò e dopo qualche sorso ebbe anche la forza di sollevare entrambe le braccia. Una gliela avvolse intorno alla vita, lo attirò a sé e lo inchiodò in quella posizione. Con l'altra mano fece una cosa ancora peggiore, bloccandogli la testa inclinata di lato in una posizione tutt'altro che comoda e andò a intensificare ancora di più il dolore provato dal principe. Si stava nutrendo per guarire in fretta, la sua umanità si era assottigliata e il suo istinto primario gli stava dicendo di continuare a cibarsi per sopravvivere.

Bite me, poison me, save me | kooktaeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora