Prologo

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Come quasi tutte le notti a mezzanotte, mi ritrovo qui nella solita panchina del solito parco abbandonato, a pochi isolati dell'orfanotrofio, con il mio skate e molti pensieri per la testa. Ad esempio, perché dopo diciassette anni mi ritrovo ancora in un orfanotrofio, senza amici, senza una famiglia, senza qualcuno che mi voglia realmente bene. Fino ad adesso, ho sempre incontrato persone che mi stavano accanto solo per la mia situazione, non perché volessero realmente starmi accanto.Ma piuttosto di parlare di questo, vi spiego meglio che tipo di persona sono: sono una ragazza che va pazza per la musica, che ama suonare la batteria e la chitarra elettrica anche se non ne possiedo una dato che quelle sottospecie di signore che dovrebbero essere simpatiche e amorevoli, non vogliono prendermene una; amo i jeans e le felpe larghe con le mie amabili converse, odio i vestiti e i tacchi, non mi trucco mai perché non mi piace la sensazione di tutte quelle cose appiccicose sulla faccia. E insomma dovrei essere una ragazza normale, ma a quanto pare a scuola nessuno la pensa così. Per questo non ho amici, perché pensano che io sia strana perché non sono come loro, perché non sono come tutte le altre ragazze/puttane della scuola. Ma me ne sono sempre fregata della loro opinione perché non sono nessuno per me e non sono nessuno per giudicare il mio modo di essere

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