Capitolo 9°

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Dopo interminabili minuti, arriviamo alla macchina e ci "salviamo".
-È sempre così?!- chiedo sconvolta e con il fiatone.
-Si e di solito ci fermiano a fare foto e autografi ma, stavolta erano troppe- mi risponde Ash che è al volante con accanto Michael. Io invece sono tra Cal e Luke che, non mi ha ancora lasciato la mano. Annuisco ad Ash e rivolgo il mio sguardo a Luke. Lui si gira e mi sorride. Ricambio e appoggio la testa al sedile cercando di calmare il mio respiro.

Siami arrivati a casa sani e salvi.
Tra tre ore la serata per le premiazioni inizierà ma, noi siamo stesi sul divano e guardare tv. Io cerco di riposare un po' per evitare di addormentarmi su un piatto, mentre i ragazzi parlano di chissà quale cosa che non mi interessa assolutamente dato che, in questo momento ho bisogno di dormire.

Ash's pov
Sto parlando con Luke di questa sera. Come deve comportarsi, cosa deve fare e varie cose.
Michael e Calum sono impegnati in un'accesa conversazione riguardo il programma che stanno guardando. Ha da più di quindici minuti che discutono e io mi sono accorto solo adesso che Ail sta dormendo.
-Ragazzi smettetela, Ail sta dormendo- mi precede Luke. Annuisco per far capire che sono d'accordo con lui e i ragazzi si guardano, per poi ritornare a guardare il programma in silenzio.

Un'ora e mezza dopo.
Aileen's pov
-Hei Ail svegliati, ci dobbiamo preparare- sussurra qualcuno.
-Altri cinque minuti-
-No Ail, devi alzarti adesso-
-No ti prego, un altro po'-
-Facciamo così, io e i ragazzi ci prepariamo e quando siamo pronti ti chiamo e ti prepari anche tu. Okay?-
-Va bene Luke..- lo sento spostare la mia testa, che è finita sulle sue gambe, e si alza per prepararsi.

Schiudo gli occhi. In salotto non c'è nessuno, quindi suppongo che i ragazzi siano al piano di sopra. Mi alzo pigramente dal divano e raggiungo le scale. Arrivata alla mia stanza, entro e prendo l'accappatoio che è sul letto dalla stanza e mi dirigo verso il bagno. Busso. È occupato, c'è Ash che si lava i denti.
-Ail puoi entrare comunque- titubante afferro la maniglia e apro la porta. Entro e la richiudo alle mie spalle.
Sono ferma con le spalle appoggiate alla porta che fisso Ash in soli pantaloni che si lava i denti. Cioè capite è senza maglia. E io sono in bagno con lui.
-Ehm.....ecco io...io dovrei fare la doccia..- dico per fargli notare che sono lì per un motivo.
-Fi fcufa, ofa efco- rido per il modo in cui ha detto quelle parole.
-Fefchè fifi?-
-Perché sei buffo quando parli così, con il dentifricio in bocca-
Mi guarda e si sciacqua la bocca.
Si para davanti a me e incomincia a parlare.
-So di essere buffo quando parlo con il dentrificio in bocca-
-L'importante è saperlo Ash- dico poggiando una mano sulla sua spalla e sorridendo.
-Ash..-
-Si?-
-Mi...mi abbracci?- non dice nulla. Semplicemente sorride e mi stringe forte tra le sue braccia.
-Grazie..- sussurro e lui in risposta mi stringe ancora più forte. Sorrido sul suo collo e lui se ne accorge perché subito dopo dice -Mi piace quando sorridi. Hai un sorriso stupendo- arrossisco e per fortuna lui non può vedermi.
-Grazie Ash- dico piano.
Le sue mani si spostano dalla mia schiena ai miei fianchi e mi allontana di poco giusto per lasciami un bacio sulla fronte e uscire dal bagno sorridendo.
Apro il rubinetto dell'acqua per farla uscire tiepida.
Lascio scivolare l'acqua sui capelli e sul mio corpo.
Mi rilasso. Penso che un giorno o l'altro dovrò dire ai ragazzi tutta la verità. Ho un gran peso sulle spalle da quando ho detto quella bugia e non sto nel migliore dei modi. Ci tengo ai ragazzi e avergli mentito è stato uno sbaglio ma, io agisco d'impulso. Comunque, sono sicura che però glielo dirò. Devo farlo.
Esco dalla doccia e avvolgo i capelli in un' asciugamano. Mentre, afferro un'accappatoio da indossare. Apro la porta del bagno e cerco di fare il più velocemente possibile per non essere vista dai ragazzi in accappatoio, ma messo un piede fuori la porta del bagno mi scontro con Cal. Okay, è un momento molto imbarazzante dato che non ho molta confidenza con lui. Prendo parola per togliere entrambi dall'imbarazzo.
-Scusa Cal, non ti avevo visto- mi gratto la nuca, sono troppo imbarazzata.
-Tranquilla Ail, ma adesso ti conviene correre verso la stanza per evitare altri scontri indesiderati- mi risponde ridendo.
-Si hai ragione, grazie- gli sorrido e incomincio a correre verso la stanza che è dall'altra parte del corridoio. Praticamente il bagno è alla fine del corridoio e la stanza all'inizio. È una disgrazia perchè ogni volta dovrò farmi le corse. Comunque, sono arrivata a destinazione. Metto l'intimo e mi avvicino alla specchiera per truccarmi. Si lo so, avevo detto che io non mi trucco mai, peccato che Michael mi abbia costretta a comprare almeno un mascara e un lucido che, tra parentesi io odio perché quando c'è vento i capelli vanno in faccia e poi rimangono appiccicati alle labbra ed è una cosa odiosa. Quindi metto il mascara e lascio ancora impacchettato il lucido.

Vado verso il letto e prendo tra le mani il vestito. È stupendo e sono stupita di me stessa, fino ad oggi nel mio armadio non ci sono mai esistiti vestiti. Sia per il fatto che non c'è stata mai un'occasione per indossarne uno, sia perché ho sempre pensato che mi stessero male. Invece oggi, in quel negozio, ho scoperto una nuova me. Più femminile, più ragazza di diciasette anni che ogni tanto mostra le sue forme. Non perdo altro tempo e lo metto accompagnato dai sandali. Lascio i capelli biondi sciolti sulle spalle. Mi fermo davanti la porta e prendo un gran respiro cercando di immaginare le espressioni dei ragazzi una volta che mi vedranno.

Apro la porta e scendo le scale lentamente. Ho il cuore a mille. È una cosa banale lo so ma, sono emozionata.

Arrivo all'ultimo scalino e sorpasso anche quello ritrovandomi nel salotto dove ci sono i ragazzi già vestiti e profumati. Mi sono sempre chiesta perché i ragazzi in generale debbano mettersi tre quintali di profumo e la mia unica risposta è stata che passando davanti alle ragazze vogliano una reazione tipo che gli vadano dietro. Comunque, dato che nessuno si è accorto che ci sono anche io nella stanza, do un colpo di tosse. Tutti si girano e fermano tutto quello che stavano facendo. Sorrido come un ebete perché per una volta qualcuno mi guarda con occhi diversi e non sempre con il solito pensiero che io sia strana e diversa.

Visto che nessuno fa niente, decido di accomodarmi sul divano vicino Luke e Cal. Questa situazione è imbarazzante decido di prendere parola.

-Quindi?!- silenzio, nessuno dice niente.

-Bene, dalle vostre reazioni suppongo che il vestito non vada bene, quindi vado sopra a cambiarmi e non vado più da nessuna p...-

-No no no, il vestito ti sta magnificamente e tu sei stupenda- Ash parla improvvisamente interrompendomi.

-Sei bellissima- dice Luke a voce talmente bassa, che pensavo di essermelo immaginata. Volgo il mio sguardo su di lui e gli sorrido come per ringraziarlo.

-Ragazzi si è fatto tardi dobbiamo proprio andare- dice Cal sulla porta seguito da Michael.

-Si andiamo- risponde Ash, che si alza seguito da Luke che mi porge la mano per alzarmi dal divano e mi avvolge un braccio alla vita. Rabbrividisco e spero non se ne sia accorto. Usciamo di casa e saliamo in macchina.

Venti minuti dopo

Siamo arrivati alla serata di beneficienza e ci sono un sacco di persone all'ingresso: tra giornalisti e fan di tutti gli artisti. Tutti fanno da cornice al tappeto rosso steso dall'inizio del marciapiede fino alla porta dell'edificio. Maestoso, illuminato in modo da valorizzare ogni singolo dettaglio che è presente sulla facciata.

La macchina si ferma. Ash che era al volante scende per primo e lascia le chiavi della macchina, a un ragazzo dell'hotel. Poi scendono Cal e Michael e un urlo di ragazze entusiaste si sente anche con gli sportelli chiusi.

Luke seduto accanto a me, mi guarda sorride e poi parla.

-Adesso tocca a noi. Si entra in scena Ail-

-Sono preoccupata Luke-

-Di cosa?-

-Di non riuscire bene a mentire a tutte quelle persone..-

-Sii naturale, sii te stessa. Al resto ci penso io, okay?- dice mettendo una mano sulla mia spalla come per rassicurarmi.

-Okay...- faccio un mezzo sorriso e poi mi spinge verso di lui per abbracciarmi forte. Mi lascia un bacio sulla guancia. Poi il contatto fisico finisce e mi afferra la mano intrecciando le nostre dita. Stringo la sua mano. Lui apre lo sportello e un urlo lo chiama. Scende mentre io sono ancora dentro, con la sua mano che stringe la mia. Mi faccio coraggio e scendo. Ancora più urla e i giornalistici ci assalgono pieni di domande e io già mi tiro indietro nascondendomi dietro Luke. Lui mi fa corraggio e mi avvolge i fianchi con un braccio, facendo aumentare gli urli delle ragazze e le domande dei giornalisti. Io sto "al gioco" e faccio la stessa cosa che ha fatto lui con me. Mi sorride in risposta e mi lascia un bacio nell'angolo della bocca. E qui, scatta il putiferio. Domande contro domande e urla nelle orecchie.

La recita ha inizio.


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