CAPITOLO QUATTRO

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BIANCA

IL GIORNO DOPO

"Superchicca vieni?" - mi chiede Daniele

"Dove?" - chiedo

"Non ti far rispondere che è meglio! C'è Luca che sta attaccando le sue foto. È arrivato il suo momento di raccontarsi!" - mi dice

"Arrivo!" - dico correndo nella stanza

"Guardala come corre! Le è bastato sentire un nome!" - scherza Alessio

"Stai zitto che mi piace sentire le persone quando raccontano la propria vita" - predico

"E io farò finta di crederti" - mi dice beccandosi una linguaccia

"Questa è una foto dove suonavo la pianolina" - dice iniziando ad attaccare le foto

"Qua ballavo. Pensa che facevo queste cose tutte insieme" - continua attaccando un'altra foto

"Cioè canto, ballo, calciatore" - dice indicando rispettivamente le tre foto

"Questi sono i nonni materni e questi sono i nonni paterni. Ho la fortuna di averli tutti e quattro" - continua mostrandoci altre due foto

"Menomale" - dice Alessio

"Che oggetti ti sei portato?" - chiede Daniele

"Vabbè apparte questo che mamma si è inventata una favola che secondo lei io ho iniziato a suonare perché lei mi faceva sentire sta cosa mentre io stavo nella pancia" - dice mostrandoci un carillon a forma di stella, facendolo suonare e appoggiandoselo sulla pancia

"Mi ha detto che se tipo faceva così, io non scalciavo più" - continua per poi posarlo sul letto

Che cuora la mamma!

"E poi ho portato questa" - dice mostrandoci la chitarra

"La chitarra dove ho scritto tutti i miei pezzi. Tutti i miei pezzi sono nati da questa chitarra. Infatti è un po' rotta. Tipo qua è distrutta" - dice facendocela vedere meglio

Ci racconta poi un altro po' di lui, del fatto che non è una persona troppo affettuosa, come la mamma. Mentre il padre vorrebbe che lo rendesse più partecipe della sua vita e poi altre cose che non sto qui a dirvi

Nel pomeriggio la produzione ci consegna dei quaderni dove dobbiamo fare una specie di tema su che cosa significa per noi essere entrati ad Amici, cosa significa aver conquistato questo banco e questa maglia.

Ogni quaderno ha il nostro nome scritto sulla prima pagina e per mia grande gioia a me è spettato il quaderno rosa.

Lo prendo e lo vado a mettere sul comodino e poi mi dirigo a lezione

Oggi, oltre a incontrare la costumista per vedere cosa mettere in puntata, voglio anche rivedere meglio la coreografia

Più provo meglio è

Gabriele poco fa ha lasciato la scuola perché non ce la faceva a sostenere i ritmi

Ecco, questa è una cosa che non capisco. Lui sapeva benissimo a cosa andava incontro. Se non si sentiva pronto, perché ha provato? Poteva provare benissimo l'anno prossimo. Vabbè, non sono fatti miei

Meglio che mi sto zitta va

LA SERA DOPO

Ieri abbiamo scritto il tema sul quaderno che ci è stato consegnato e adesso la produzione ci ha comunicato che ad alcuni di noi tocca leggere ciò che hanno scritto

"Vieni? Alessio deve leggere il suo tema" - mi dice Luca distogliendo la mia attenzione dal computer dove stavo riguardando la coreografia fatta oggi in sala con Georgie

Annuisco e spengo il computer

Così ci andiamo a sedere sulle gradinate

"Tu hai sonno" - mi dice il ragazzo poco dopo esserci seduti

"Si nota tanto?" - chiedo

"Giusto un pochino" - dice ridendo

Sono le 22, è logico che io sia stanca dai!

Mi appoggio con la schiena alle gradinate e ascolto Alessio che parla

Scherzone, alla fine finisco per appoggiarmi alla spalla di Luca. Se lui si è offerto come cuscino, io non rifiuto l'offerta!

"Cosa significa per te aver conquistato il banco di Amici è una domanda ricorrente in questi giorni e sinceramente non so se riuscirò a dare una risposta chiara rispetto a tutto ciò che ho sentito e che sto sentendo in questi giorni, ma ci provo. Ho da sempre sognato di avere quel banco con il mio nome scritto sopra e ricordo ancora quando da piccolino guardavo Amici e facevo finta di essere un concorrente e ballavo nel mio salotto tutte le canzoni fantasticando e ora mi rendo conto che tutte quelle fantasie sono diventate finalmente realtà. Il banco rappresenta per me sicuramente una vittoria personale, per dimostrare a chi diceva che non ce l'avrei fatta che invece forse sto iniziando a farcela ma anche un modo per ripagare tutti i sacrifici di natura economica dei miei genitori. Loro per me sono sempre stati e sempre lo saranno i primi punti di riferimento e i primi fan, quelle persone che nel bene e nel male crederanno sempre in me. Se non fosse stato per loro non sarei qui, ora, a scrivere questo tema. Da questa esperienza mi aspetto tanto duro lavoro, stancante ma appagante, perché la danza è tutto per me, quindi non ci sarà nessun momento di stanchezza che mi farà fermare. Mi aspetto molto da me stesso e sono certo che, ricordandomi il motivo per cui ballo e tutto l'amore che metto nel farlo, mi aiuterà, come è sempre stato, a superare i momenti difficili. Mi aspetto anche di stringere legami autentici con i miei compagni di avventura, perché come dico sempre, per me, l'amicizia è un valore sacro, quindi provo sempre piacere quando conosco nuove persone (questi legami anche se sono passati pochi giorni stanno iniziando a nascere, soprattutto con i miei compagni di stanza che, nonostante conosco poco come gli altri ragazzi della casetta, li sento molto vicini a me come dei fratellini e spero di rimanere con loro in questa stanzetta azzurra il più tempo possibile). Concludo dicendo che quando questo percorso terminerà, mi aspetto di uscirne maturo e più consapevole della persona e del ballerino che sono, pur sempre rimanendo me stesso con tutte le sfumature e sempre con i piedi per terra" - legge

Appena finisce di leggere tutti applaudiamo

Anche Rebecca legge quello che ha scritto e poi ognuno torna a fare quello che stava facendo prima

"Vai a dormire?" - mi chiede Luca mentre io recupero il computer che avevo lasciato prima sul tavolo

Io annuisco dirigendomi in camera, non prima di aver abbracciato Daniele, Alessio, Chiara e Alessia

"Aspetta che vengo anche io con te che sto morendo di sonno!" - mi dice Cristina e così ci dirigiamo insieme in camera

Lei va in bagno per mettersi il pigiama, mentre io poso il computer appoggiandolo sul mobiletto

"A me non mi saluti? Ti ho fatto da cuscino prima" - mi dice Luca, appoggiato allo stipite della porta

"Ma tu non hai detto che non eri un tipo affettuoso? Hai mentito?" - chiedo mentre vado ad abbracciarlo

"Vabbè ma dipende dalla persona" - dice

"Si si io ti credo Lu" - dico facendolo ridere

Dopo essermi staccata dall'abbraccio spengo la luce nella stanza e mi metto sotto le coperte, cadendo rapidamente nelle braccia di Morfeo

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