CAPITOLO VENTINOVE

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BIANCA

Tornata in camera chiudo la porta alle mie spalle e mi ci appoggio

"Oddio! Non ero più abituata a portare i tacchi!" - dico togliendoli

Subito dopo vado a mettere del calzini/scaldamuscoli così da non prendere troppo freddo e poso il quaderno sul comodino

"Toc Toc" - dice Luk3 bussando dalla porta che collega le nostre stanze

"Tu sei un giudice! C'è il conflitto di interessi! Non dovresti stare qui" - dico facendolo ridere

"Scema" - dice entrando in camera e chiudendo la porta alle sue spalle

"Sono venuto prima ma non ti ho trovata" - mi dice arrivando davanti al soppalco del mio letto

"Ero andata a parlare con Nicolò. Lui mi ha scritto i famosi biglietti e non volevo che si illudesse di una cosa che non ci potrà mai essere" - dico

"Hai rifilato anche a lui il fatto che tu sei venuta qua per studiare e non per innamorarti?" - mi chiede ridendo

"No...semplicemente io non sono la sua persona e lui non è la mia. Gliel'ho spiegato" - dico facendo spallucce

"La tua persona? Scusami che mi sono perso?" - mi chiede non capendo

"Si Lu! La tua persona! Quella persona del cui tocco hai bisogno quasi come hai bisogno di respirare. Quel tocco, dalla tua persona, ti dona sicurezza, protezione e conforto. Non è lui la mia persona. Non sono io la sua persona. Non è lui che voglio vicino anche quando dico di voler stare da sola" - dico guardandolo dritto negli occhi

Metto poi il cappuccio della felpa e mi stendo sul letto

Forse avevo solo bisogno di chiarire una volta per tutte con Nicolò per ammettere la verità.

È grazie a lui, al discorso che abbiamo affrontato, a quello che gli ho detto, che forse sto iniziando a capire come stanno messe le cose.

Sto iniziando a fare ordine nella mia mente

"E si, lo so! Ho sempre detto che io sto qua solo per studiare e non per innamorarmi ma uscire ogni tanto leggermente fuori dagli schemi non fa male! Non se è per una cosa positiva!"- continuo iniziando ad ammettere la verità

"Dopo hai lezione?" - mi chiede stendendosi vicino a me e io annuisco

Anche lui però si mette il cappuccio della felpa

Serve a dare giusto un po' di privacy dalle telecamere

"A che ora?" - chiede poi appoggiando la mano sul mio fianco

Dire che questo gesto mi ha provocato miliardi e miliardi di brividi è dire poco

Punto numero uno, la felpa, la sua felpa, è con la zip e io l'ho lasciata aperta e quindi la mano sua sta sotto la felpa

Punto numero due ho tutta la schiena scoperta

Punto numero tre, no no fammi sta zitta va

"Tra quindici minuti" - dico girandomi per guardare la sveglia

Rimaniamo così stesi, in silenzio. Lui che mi circonda la vita con un braccio e io intenta a tracciare i lineamenti del suo viso

Man mano che continuo a tracciare i suoi lineamenti lo vedo rilassarsi

"Non posso andare via" - dice dopo poco a bassa voce passando un braccio sotto al mio collo, così da avvicinarmi di più a lui

"Non riesco a starti distante" - continua, sempre mantenendo un tono di voce basso

Ci troviamo di nuovo vicinissimi, a tal punto che i nostri nasi si sfiorano

"Lu" - dico in un sussurro incrociando il suo sguardo e facendo sfiorare le nostre labbra

"Mh" - sussurra in risposta

Io cerco di nascondere il più possibile il viso con il cappuccio, così da non far vedere niente alle telecamere, ma non so quale sia effettivamente la riuscita

"Penso di essermi innamorata di te" - sussurro

Il coraggio per dirlo non so da dove l'ho cacciato sinceramente

"Sei bella Bibi...bellissima" - dice dopo poco in un sussurro, facendomi imbarazzare

Il che mi porta a nascondermi con il viso nell'incavo del suo collo, provocandogli una risata

Poco dopo sposta la mano dal mio fianco al mio viso, facendomi incrociare il suo sguardo

A separarci sono soltanto uno o due millimetri adesso

Questa distanza nel giro di qualche secondo viene annullata dal ragazzo, che fa unire le nostre labbra mentre entrambi cerchiamo di nascondere tutto con il cappuccio delle felpe

"Mi sa che mi tocca alzarmi" - dico dopo cinque minuti buoni passati così

Controvoglia, quindi, mi alzo dal letto e vado a mettere le scarpe

Torno vicino al soppalco che porta al mio letto per recuperare il borsone ma Luca, che nel frattempo si era seduto sui gradini del soppalco, mi prende per i fianchi attirandomi a sé

"Lu devo andare, altrimenti faccio tardi" - dico portando le braccia attorno al suo busto e accarezzandogli i capelli

"Devi proprio?" - mi chiede facendo il musino e io annuisco recuperando il borsone

Dopo averlo salutato mi avvio verso la porta della camera per uscire fuori ma mi blocca nuovamente

"Adesso puoi andare" - dice sorridendo dopo aver fatto unire nuovamente le nostre labbra

"Quanto sei scemo?" - gli chiedo ridendo


[sui social, in seguito a una foto messa sulle storie Ig da Alessio, con ovviamente il permesso della produzione]

[sui social, in seguito a una foto messa sulle storie Ig da Alessio, con ovviamente il permesso della produzione]

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