Blake
Erano passati un paio di giorni da quella discussione con Alexsander, e le cose non erano migliorate.
Se possibile, la tensione tra di noi era solo aumentata.
Ci guardiamo male, anche se non ci incrociamo così tante volte.
Ci ha tipo rinchiusi nella sua villa.
Non possiamo fare assolutamente nulla.
dobbiamo seguire le loro regole di merda.
Di solito facciamo colazione insieme ma da quella volta nemmeno questo.Ma in quel momento non avevo nemmeno il tempo di pensarci. Diciamo era ultimo dei miei problemi per adesso.
C'è una situazione molto più urgente da gestire, e non pensavo di rimanere così calmo.
Andrew non sta benissimo e sappiamo già perché.
Lo avevo capito dal momento in cui aveva iniziato a sudare e a tremare sta mattina, è molto accaldato in sto momento.Il suo respiro era diventato più corto e i suoi occhi erano lucidi.
È andato in calore, e non abbiamo i soppressori, difatti qualche giorno fa avevo chiesto alle domestiche se c'è qualcuno che fosse omega maschio perché gli soppressori per i maschi sono diversi.No in questa villa siamo gli unici omega maschi.
Sbuffo mi alzo dal divano e vado da Andrew che nel frattempo voleva farsi una doccia fredda per aiutarsi a calmare.
Il calore vero proprio non è ancora arrivato ma non manca molto.
Entro nella sua stanza e lo trovo sopra il letto cappucciato."Blake, sto bene" Disse appena mi siedo affianco a lui.
"Non dire stronzate Andrew" sbottai mi alzai e andai al bagno a prendere un panno pulito e metterlo nella sua fronte, scotta come non so cosa.
E ovviamente, nel bel mezzo di tutto questo, chi arriva?
Alexsander.
Con il suo solito sorrisetto calmo e l'aria di chi ha tutto sotto controllo.si vede che c'è l'ho un po' con lui vero?
"Qual è il problema?" chiese, guardando me prima e poi Andrew, che stava cercando di resistere.
"Il problema è che Andrew sta male, e io devo trovare un modo per farlo stare meglio e tu sicuramente non sei in grado in questa situazione" dissi con tono esasperato.
"ma magari tu potresti fare qualcosa di utile per una volta."Alexsander non rispose subito. Si limitò a osservare la situazione, e per un momento pensai che avrebbe fatto finta di niente, come al solito.
Ma poi tirò fuori il telefono e fece una chiamata veloce."Arriverà Aaron tra poco" disse infine, tornando a guardarmi.
"Ci penserà lui."Io lo fissai stupito, CHE CAZZO BRO?
"Ci penserà lui? È questo il tuo
piano?""Sì" rispose, senza scomporsi.
"Aaron saprà cavarsela. Sa come gestire""Ma è il mio migliore amico!" protestai, cercando di non sembrare disperato.
"Non puoi semplicemente scaricare tutto su qualcun altro."
"Posso" disse Alexsander, inarcando un sopracciglio.
"E l'ho fatto. Ora rilassati."Volevo aggiungere altro, dirgli che non avevo intenzione di rilassarmi finché Andrew non fosse stato meglio, ma in quel momento la porta si aprì ed entrò Aaron, con la sua solita aria tranquilla.
"Blake" disse con un cenno del capo, "ci penso io.""Ma..." iniziai, ma Aaron mi fermò, appoggiando una mano sulla mia spalla.
"È meglio così, so cavarmela e non gli farò niente te lo prometto" mi disse, e c'era qualcosa nel suo tono che mi fece capire che non stava discutendo. "D'accordo?"
Non avevo altra scelta che annuire, anche se dentro di me stavo esplodendo di rabbia e frustrazione. Vidi Aaron portare via Andrew, e il mio amico si lasciò guidare senza opporre resistenza. E così, rimasi solo nella stanza. Con Alexsander.
"Sei arrabbiato" osservò lui, MA VA COGLIONE.
"Complimenti per l'intuito," risposi secco, incrociando le braccia.
"Non pensi di prenderti mai una responsabilità tu, vero? Sempre a delegare agli altri."In sti giorni ho avuto modo di conoscerlo più o meno il suo carattere.
Buon di dio è peggio di me."Non delego. Mi affido a persone di cui mi fido," disse, mantenendo quella calma che mi faceva venire voglia di urlare.
"E Aaron è uno di loro.""Già, perché sono tutti tuoi burattini, vero?" replicai, non riuscendo a trattenermi.
"Pronti a fare qualsiasi cosa tu gli chieda."
Alexsander fece un passo verso di me, e per un attimo pensai che avrebbe alzato la voce. Ma non lo fece.
"Stai davvero cercando di provocarmi, Blake? Non è così che funziona con me."
"Non sto cercando di provocarti, sto solo dicendo la verità!" ribattei, sentendo il mio cuore battere più forte.
"Sei un dannato manipolatore, e sono stanco di questa situazione. Sei tu che ci hai incastrato qui."
"Stai zitto," disse, la sua voce bassa e tagliente, come se stesse cercando di mantenere la calma.
"No, non starò zitto!" gridai, facendo un passo avanti.
"Sei tu che dovresti—"Non riuscii a finire la frase. Cazzo se non riuscì a finire la mia dannata frase.
Alexsander mi afferrò per il polso e mi tirò verso di lui, i suoi occhi che si fissavano nei miei con un'intensità che mi lasciò senza fiato.
E poi, senza alcun preavviso, mi baciò.
Per un attimo rimasi paralizzato, incapace di muovermi o di pensare. Le sue labbra erano sulle mie, e non era un bacio delicato.
Era urgente, quasi arrabbiato, come se stesse cercando di farmi stare zitto nel modo più diretto possibile.
Il suo profumo è inconfondibile, c'è il profumo che mette perché stranamente non ha un profumo forte in se.
Sentii il calore salire fino alle guance, e per un momento mi persi completamente.
Poi riuscii a spingere via la sua spalla e mi staccai, ansimando leggermente. "Che... cosa pensi di fare?" chiesi, la voce incrinata dalla sorpresa.
Alexsander mi guardò, e per la prima volta vidi un'espressione diversa sul suo volto.
Qualcosa di meno controllato, di più... reale."Finalmente stai zitto" disse con un mezzo sorriso.
"Sei... sei pazzo" mormorai ancora scosso.
"Non puoi baciarmi così e pensare che vada tutto bene.""Allora fai qualcosa Blake" disse lui, le sue parole una sfida.
"Se davvero non ti va bene, fermami."
Lo guardai, cercando di capire se fosse una provocazione o una verità. E mi odiavo per non essere sicuro della risposta, e mio odio del fatto che non provo assolutamente dei sentimenti di odio puro verso di lui, che cazzo sto blaterando?
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Behind the screen
Aksi"È da tre anni che ti cerco" "E quindi?" "E tu eri dietro ad uno schermo per tutto questo tempo" Storia di Alexsander Monovic che cerca un famigerato hacker da tre anni e appena lo trova lo rapisce. ¡capitoli brevi! Alecx<3 Premessa la storia l'ho s...