Love Is So Intuitive ✽ Minsung

Capitolo 24 ✽ Come ti ammazzo lo Stray Kids

(Corea del sud. Dormitorio degli Stray Kids. Due settimane dopo il viaggio a Jeju)

Nelle settimane seguenti al loro ritorno da Jeju, Hyunjin continuava a sentirsi inquieto. Durante la loro conversazione, qualcosa nei toni di Minho gli aveva fatto scattare un campanello d'allarme. Dietro le rassicurazioni di Minho, avvertiva una verità sfuggente, un segreto che sembrava rimanere sempre sul punto di rivelarsi. Nonostante i suoi sforzi per negare quell'intuizione, l'idea di essere stato vittima di una bugia lo tormentava incessantemente.

"E se Minho continua a molestare Jisung, anche se ha promesso che non lo farà più?" si ripeteva, ossessivamente.

Per accertarsi che Minho mantenesse la parola data, decise di tenere d'occhio lui e Jisung. Questa decisione lo assorbì completamente, tanto che passava la maggior parte del tempo in loro compagnia, pronto a intervenire nel caso di comportamenti inappropriati o, peggio, nel caso Jisung si sentisse costretto a fare qualcosa contro la sua volontà.

Minho e Jisung, all'inizio, cercarono di ignorare l'atteggiamento di Hyunjin. Si sforzarono di ritagliarsi del tempo da soli, ma tra le prove e il costante sguardo vigile del loro amico, non trovavano mai un momento di privacy. Quando capirono che il loro tentativo di isolarsi sarebbe stato vano, iniziarono a sentirsi frustrati dalla presenza costante di Hyunjin. Sebbene fosse mosso da buone intenzioni, le sue azioni generavano un crescente nervosismo nei due fidanzati, amplificando le tensioni tra di loro.

Quella mattina, i due innamorati stavano approfittando del fatto che Hyunjin non fosse ancora uscito dalla sua stanza. Minho era sgattaiolato nella stanza di Jisung, trovandolo già sveglio ma visibilmente agitato. La stanza di Jisung era piccola, ma accogliente, con una luce soffusa che filtrava dalle tende, illuminando un letto leggermente disordinato. Sulla scrivania c'erano appunti e cuffie sparsi accanto al computer acceso. L'ambiente rifletteva perfettamente l'anima creativa del ragazzo, con poster e polaroid appese ai muri, ma quella mattina l'aria era carica di un'energia nervosa. Jisung si muoveva a grandi passi sul tappeto chiaro, lamentandosi delle continue intromissioni di Hyunjin nella sua relazione con Minho.

<Non lo sopporto più! Non riusciamo a stare soli nemmeno cinque minuti per colpa sua! Non credo di chiedere troppo!> esclamò, attraversando la stanza con movimenti rapidi, i pugni chiusi per la rabbia.

Minho, appoggiato contro la porta chiusa, osservava Jisung con un misto di comprensione e affetto. <Lo so, piccolo, nemmeno io ne posso più,> disse, avvicinandosi per fermare la sua agitazione. Afferrò dolcemente le spalle di Jisung, cercando di calmarlo. <Ma adesso siamo soli.>

<Chissà per quanto durerà,> si lamentò Jisung, il tono sconsolato, mentre i suoi occhi sfuggivano a quelli di Minho.

Minho sorrise, leggermente ironico. <Dai, Jisungie! Vuoi davvero passare tutto il tempo a lamentarti di Hyunjin?> Chiese.

Senza aspettare risposta, posò le labbra su quelle di Jisung, iniziando un bacio impetuoso. La stanza sembrò svanire, e tutto ciò che rimase era il calore dei loro corpi che si avvicinavano. Il bacio iniziò con un'intensità quasi timida, ma ben presto si trasformò in un vortice di emozioni. Le loro labbra si incontravano con una dolcezza carica di desiderio, e mentre il bacio si faceva più profondo, il nervosismo di Jisung svaniva, sostituito da una sensazione di puro abbandono.

Minho spinse delicatamente Jisung contro il muro accanto al letto, aumentando l'intensità del loro contatto. Jisung si sentì avvolto dal calore del più grande, mentre il suo corpo veniva premuto contro la parete fredda. Le loro lingue si intrecciavano con passione, danzando in un gioco sensuale e avvolgente, come se stessero cercando di fondere i loro esseri in un'unica entità.