Era una di quelle serate tranquille, o almeno così sembrava. Spiderman stava saltellando tra i grattacieli di New York, cercando di scovare qualche criminale in azione. La sua serata era monotona, finché il suo senso di ragno non cominciò a pizzicare forte."Cosa c'è adesso?" sospirò Peter, mentre si appostava su un tetto, scrutando l'area circostante. Proprio lì, a pochi metri da lui, vide due figure note che si aggiravano accanto a un furgone sospetto. Una era Kate Bishop, la giovane arciera che aveva sentito nominare da Clint, e l'altra... Yelena Belova, la Vedova Nera che non scherzava affatto.
"Oh, cavolo," mormorò Peter. "Due ragazze super addestrate e io qui da solo... Non potrà mai andare male."
Sospirando, si avvicinò con cautela, pronto a fare la sua entrata in scena. Saltò giù dal tetto con una capriola acrobatica e atterrò proprio accanto a loro.
"Ehi, ehi, ehi! Cosa abbiamo qui? Un furgone sospetto e due... ehm, arciere e assassina? Non vedevo un'accoppiata del genere da molto tempo. Serata divertente?"
Kate lo guardò per un secondo, poi scoppiò a ridere. "Guarda chi si è unito alla festa! Spider-Man, giusto? O dovrei dire Spider-Boy?"
Yelena, con il suo solito tono glaciale, sollevò appena un sopracciglio. "Spider-Man, Kate. Anche se... potrebbe sembrare più un ragazzino."
Peter alzò le mani in segno di resa. "Ok, ok. Spider-Man. Lo so, non faccio la stessa impressione di Iron Man, ma ho i miei momenti."
Kate lo scrutò. "Sì, tipo quando inciampi su una ragnatela. Lo so, li ho visti su YouTube. Classico."
"Non era necessario tirare fuori quei video!" sbottò Peter, con il viso che probabilmente sarebbe diventato rosso, se non fosse stato nascosto dalla maschera.
Yelena alzò le spalle con un sorriso a metà. "In realtà, quei video sono piuttosto divertenti."
Prima che potessero continuare a prenderlo in giro, il portellone del furgone si aprì, e tre uomini armati ne uscirono. I loro volti tradivano subito la sorpresa nel vedere non uno, ma ben tre supereroi pronti all'azione.
"Oh, perfetto," disse Peter, caricando i lanciaragnatele, "proprio quello che mi serviva per distogliere l'attenzione da questa conversazione."
Kate sorrise, già con l'arco in mano. "Attento, Spidey. Non prendere troppo sul serio il lavoro."
Yelena, invece, sembrava non essere minimamente preoccupata. "Vediamo chi li stende per primo."
Peter, ovviamente, non era il tipo da rimanere indietro. "Oh, sfida accettata, Vedova Nera."
E così, in pochi secondi, i tre erano in movimento. Peter si lanciò da una ragnatela all'altra, facendo volare pugni e ragnatele come se fosse un secondo giorno di scuola per supereroi. Kate scoccava frecce con precisione millimetrica, e ogni volta che un'arma volava via dalle mani di un criminale, lei faceva un cenno soddisfatto a Yelena. Yelena, dal canto suo, era una macchina da combattimento: veloce, letale, e spietatamente tranquilla.
Non ci volle molto. Gli uomini erano a terra, legati o incoscienti, mentre il trio si ritrovò in piedi, senza fiato ma decisamente compiaciuto.
"Beh," disse Peter, appoggiandosi a una parete, "direi che è stato piuttosto... facile?"
Kate ridacchiò. "E tu che pensavi di doverci salvare, vero?"
Yelena, scrocchiando il collo, guardò Peter con uno sguardo soddisfatto. "Non male, Spider-Man. Anche se quel volo di ragnatela ti ha fatto quasi sbattere contro un lampione."
Peter alzò gli occhi al cielo. "Ok, basta. D'ora in poi, solo complimenti, grazie."
Kate si avvicinò a Peter con una risatina. "Ti faremo i complimenti quando smetterai di fare la figura del principiante. Ad esempio, potresti iniziare imparando a evitare i lampioni."
Peter fece una smorfia sotto la maschera. "Voi due siete implacabili."
Si appoggiarono al furgone, ormai soddisfatti della loro performance, quando Kate tirò fuori dal nulla un argomento. "Comunque, parlando di ragazzi che inciampano... avete visto Bucky ultimamente?"
Yelena fece una smorfia divertita. "Ah, sì. L'Uomo di ghiaccio con il braccio di metallo. Sembra sempre che stia affrontando una crisi esistenziale."
"Non posso crederci che ancora si vesta come un vagabondo del 1940," aggiunse Kate, scuotendo la testa. "Seriamente, qualcuno deve presentargli la moda post-2000."
Peter, sorpreso dall'improvviso cambio di argomento, si unì alla conversazione. "Aspetta, parliamo di Bucky Barnes? Il Soldato d'Inverno? A me è sembrato fosse un tipo... figo."
Yelena alzò un sopracciglio. "Figo? Il tizio fa sempre quella faccia da 'mi dispiace per tutto'. A ogni. Singola. Riunione."
Kate annuì, divertita. "È vero! Tipo, lo guardi e pensi 'Wow, questo tizio è stato torturato per anni' e poi BAM, ti rendi conto che la sua espressione non cambia mai."
"Avete ragione," disse Peter, ridendo sotto la maschera. "È sempre così serio. Anche quando Tony Stark gli raccontava barzellette, sembrava voler morire."
"Beh," aggiunse Yelena con un sorriso ironico, "pensa che almeno non è Clint. Quello sì che sarebbe noioso da guardare piangere."
Kate la fissò per un secondo, poi scoppiò a ridere. "Clint piangere? Impossibile. L'unico momento in cui Clint piange è quando finisce il caffè."
Peter si sentì finalmente parte del gruppo, lasciando che le risate lo travolgessero. "Ok, ok. Non so come, ma siete riuscite a farmi ridere di Bucky. Questo è un talento."
Yelena lo guardò con un mezzo sorriso. "Vedi? Non siamo così male."
Kate gli diede una pacca sulla spalla. "Benvenuto nel nostro strano club, Spidey."
Con una risata finale, i tre si allontanarono dal furgone, pronti per il prossimo guaio, ma non prima di sparlare ancora un po' del Soldato d'Inverno.
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Unmasked ⴵ➳¤
FanfictionIn una New York caotica e piena di minacce, tre giovani eroi trovano inaspettatamente la sintonia: Peter Parker, il supereroe di quartiere con le sue abilità di ragno; Kate Bishop, l'arciere sarcastico e determinato; e Yelena Belova, la letale e cin...