Capitolo 4: Il silenzio di Kyle

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Agatha fissava lo schermo del telefono, il cuore che batteva all'impazzata. Ogni secondo che passava senza una risposta sembrava allungarsi all'infinito, come se il tempo stesso si stesse dilatando, riflettendo l'ansia che la consumava. Aveva premuto "invio" sperando in una tregua, in un piccolo segno che Kyle non fosse completamente sparito, che ci fosse ancora qualcosa da recuperare, da salvare. Ma il messaggio rimase lì, sospeso nel vuoto, non letto, ignorato. O forse, pensava Agatha, Kyle non aveva mai avuto l'intenzione di rispondere.

Le ore passavano lente. Agatha si muoveva per l'appartamento come un fantasma, camminando da una stanza all'altra senza scopo. Il telefono era sempre vicino, come un'ancora, un collegamento con qualcosa che non esisteva più. Ma ogni volta che lo prendeva in mano, la casella dei messaggi rimaneva vuota. Kyle non rispondeva, e Agatha sapeva, dentro di sé, che non l'avrebbe mai fatto.

Il suo silenzio era definitivo. Era il vero addio.

Lui era salito su quel treno, già partito per una nuova vita. E ora, quel messaggio che lei gli aveva inviato sembrava un grido inutile, perso nel vuoto. Kyle aveva chiuso la porta e, anche se ogni fibra del suo essere sperava che l'avrebbe riaperta, la realtà era chiara: non ci sarebbe stato un ritorno.

Kyle, seduto in una camera d'albergo lontana, osservava il suo telefono che vibrava sul comodino. Aveva visto il nome di Agatha apparire sullo schermo e per un attimo aveva sentito un piccolo brivido. Si chiese cosa avrebbe potuto dirgli. Scuse? Promesse? Oppure, forse, avrebbe ammesso di non essere mai stata pronta per l'amore che lui le aveva offerto. Aveva pensato di aprire il messaggio, ma la sua mano si era fermata a metà strada.

C'era un tempo in cui avrebbe risposto immediatamente, in cui avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di mantenere quel filo sottile che li legava. Ma ora era diverso. Agatha era stata la sua ossessione, il suo rifugio e il suo tormento. E ora che era lontano, sentiva il peso del loro passato con una chiarezza spietata. Aveva dato tutto a lei, ogni pezzo di sé, ma lei l'aveva respinto, schiacciato da un peso che non poteva sopportare. Il loro amore, un tempo così intenso, si era trasformato in un'ombra dolorosa.

Il messaggio rimase non letto. Kyle non lo aprì mai. Non perché non provasse più niente, ma perché sapeva che riaprire quel capitolo sarebbe stato come ritornare in un inferno che aveva già vissuto. Aveva trascorso troppo tempo cercando di salvarla, cercando di essere il suo punto fermo, ma alla fine aveva capito che lei non voleva essere salvata. O forse, non sapeva come lasciarsi aiutare.

Agatha continuava a fissare lo schermo, aspettando una risposta che non sarebbe mai arrivata. Alla fine, il dolore del silenzio cominciò a spegnere anche quella fragile speranza che le era rimasta. Era finita. Davvero finita. Kyle non sarebbe tornato, non avrebbe risposto, e quel silenzio era la sua risposta più chiara. Era andato avanti, mentre lei rimaneva bloccata in una vita che non sapeva più come gestire.

Il freddo dell'anello tra le sue dita sembrava più intenso ora. Lo guardò, per la prima volta veramente, lasciando che la sua forma le raccontasse la storia di tutto ciò che avevano perso. L'amore che avrebbe potuto essere, il futuro che non avrebbero mai vissuto insieme. Sentiva una parte di sé cedere sotto il peso di quella realizzazione. Quella promessa, quell'anello, non le appartenevano più.

Lentamente, si alzò e camminò fino alla finestra. Fuori, la città si svegliava, la vita continuava come sempre. Persone che andavano avanti, che lasciavano andare il passato. Agatha guardò l'anello una volta ancora, poi aprì la finestra. Le sue dita si chiusero attorno a quel piccolo cerchio di metallo, sapeva che quel dolore sarebbe rimasto, che l'assenza di Kyle avrebbe continuato a pesare, ma in quel momento capì che doveva imparare a vivere con il vuoto, piuttosto che tentare di riempirlo con illusioni.

Forse, un giorno, sarebbe riuscita a ricostruire sé stessa.

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