Capitolo 7: I primi mesi insieme

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I primi mesi dopo che Agatha e Kyle erano diventati una coppia furono un vortice di emozioni, un periodo in cui il mondo sembrava esistere solo per loro due. Vivevano nel loro microcosmo, fatto di piccoli gesti e momenti intimi, mentre il caos del college scorreva tutto intorno a loro. In quei primi tempi, ogni cosa sembrava perfetta. Era come se, per la prima volta, entrambi avessero trovato un rifugio l'uno nell'altro.

Agatha, nonostante la sua tendenza a chiudersi, si sentiva più libera accanto a Kyle. Era la prima volta che lasciava davvero entrare qualcuno nella sua vita. Lui riusciva a farla ridere, anche nei momenti in cui si sentiva sull'orlo del baratro. Si tenevano per mano ovunque, come due adolescenti che avevano appena scoperto cosa significasse innamorarsi. Ogni piccolo momento insieme sembrava carico di significato, eppure incredibilmente leggero.

Le serate nei dormitori erano uno dei ricordi preferiti di entrambi. Il campus era vivo di notte, e i dormitori si trasformavano in centri di feste e incontri improvvisati.

Le luci al neon delle camere si riflettevano sui muri, e la musica esplodeva dalle finestre aperte. C'era un senso di libertà che permeava ogni cosa, e Agatha e Kyle si immergevano in quell'atmosfera con entusiasmo.

In una di quelle notti, erano a una delle feste più famose del campus, una di quelle che si tenevano nel grande salone comune del dormitorio più vecchio. Gli studenti si accalcavano ovunque, con bicchieri rossi in mano, ridendo e ballando senza pensieri. Agatha era splendida quella sera: indossava un vestito rosso che Kyle adorava e i suoi capelli sciolti ondeggiavano a ogni suo movimento. Mentre ballava con i suoi amici, i suoi occhi incontrarono quelli di Kyle, e un sorriso si accese tra loro, silenzioso, ma carico di intesa.

Kyle la raggiunse, afferrandole la mano mentre la musica aumentava il ritmo. La tirò verso di sé, e i due si persero nel ballo, dimenticandosi del resto del mondo. Agatha amava quei momenti. Con Kyle accanto a lei, tutto sembrava meno pesante, più facile.

I suoi problemi, i pensieri oscuri che la tormentavano, svanivano per qualche ora, sostituiti dal battito della musica e dal calore della sua mano nella sua.

Dopo la festa, spesso tornavano a piedi nei dormitori attraverso il campus, avvolti dal freddo della notte e dal silenzio che seguiva il caos delle feste. Si fermavano sotto gli alberi illuminati dai lampioni e parlavano fino a tarda notte. A volte Agatha era loquace, raccontando a Kyle delle sue speranze per il futuro, dei suoi sogni irrealizzati. Altre volte, era più silenziosa, persa nei suoi pensieri, e Kyle sapeva che doveva solo aspettare che lei fosse pronta a condividere ciò che la tormentava.

Tra una festa e l'altra, c'erano gli esami, e con essi la pressione e lo stress che inevitabilmente arrivavano. Agatha e Kyle passavano lunghe ore a studiare insieme nella biblioteca del campus, seduti a un tavolo vicino alla finestra, circondati da pile di libri e appunti sparsi. Ogni tanto, Kyle faceva qualche battuta per alleggerire la tensione, e Agatha rideva, scacciando via per un attimo l'ansia che spesso si annidava nei suoi pensieri. Erano entrambi determinati, ma per Agatha era sempre un po' più difficile. I suoi demoni la seguivano anche lì, in silenzio, mentre cercava di concentrarsi sui libri.

E poi c'erano le uscite con gli amici. Il loro gruppo era variegato e vivace: c'erano Emily, la ragazza sempre pronta a fare battute taglienti; Matt, lo sportivo che trovava ogni occasione per trasformare ogni uscita in una sfida; e Jenny, la più riservata ma con una risata contagiosa. Passavano serate a parlare seduti per terra nelle stanze del dormitorio, mangiando pizza fredda e discutendo di ogni argomento, dai film che amavano ai grandi interrogativi della vita.

Agatha a volte si isolava in quei momenti, seduta in disparte, osservando gli altri divertirsi. Non era per mancanza di interesse, ma perché si sentiva sempre un po' distante, anche quando era circondata da persone. Kyle, però, sapeva come raggiungerla. La prendeva per mano e la portava di nuovo al centro della conversazione, o semplicemente le stringeva le dita per farle sapere che era lì, con lei, sempre.

C'erano anche le giornate pigre, quelle che trascorrevano nella piccola stanza di Kyle, quando decidevano di saltare una lezione per stare insieme. Guardavano vecchi film sul suo portatile, condividendo cuffie e una coperta, mentre il sole filtrava attraverso le tende. Si abbracciavano sul letto, parlando a bassa voce, come se il mondo esterno non esistesse. Erano momenti tranquilli, in cui tutto sembrava possibile e nulla sembrava complicato.

Kyle ricordava uno di quei pomeriggi in particolare. Agatha era sdraiata accanto a lui, la testa appoggiata sul suo petto, mentre giocava con un filo del maglione di Kyle.

Gli aveva raccontato di una sua paura segreta, una cosa che non aveva mai detto a nessuno. Si sentiva sempre in bilico, come se qualcosa dentro di lei potesse crollare da un momento all'altro. Kyle non sapeva come risponderle, ma l'aveva stretta più forte, sperando che il suo silenzio le desse un po' di conforto.

In quei mesi, erano inseparabili. Gli amici li prendevano in giro, dicendo che erano diventati la "coppia perfetta" del campus.

Ma nessuno vedeva le ombre che si stavano allungando all'orizzonte, le insicurezze di Agatha che, anche se ben nascoste, cominciavano a farsi sentire. Eppure, in quei primi mesi, tutto sembrava ancora possibile. Le crepe c'erano, ma erano sottili, quasi invisibili. E sia Agatha che Kyle erano troppo innamorati per notarle davvero.

In quel periodo, sembrava che l'amore fosse sufficiente a superare qualsiasi cosa.

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