Capitolo 8: Svolte e successi

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Il secondo anno di college portò con sé grandi cambiamenti per Agatha e Kyle. Era come se, dopo un primo anno di scoperta e costruzione del loro legame, il mondo si fosse aperto davanti a loro, offrendo nuove opportunità e sfide. Kyle aveva deciso di unirsi alla squadra di rugby del college, e presto il suo talento naturale lo aveva reso uno dei giocatori più promettenti. Nel giro di pochi mesi, era diventato il capitano della squadra, apprezzato non solo per la sua bravura sul campo, ma anche per il suo carisma e la sua bellezza che non passava inosservata.

Agatha era orgogliosa di lui. Ogni partita diventava un'occasione speciale, e lei non mancava mai. Seduta in prima fila, indossando la maglia della squadra con il numero di Kyle, lo incitava a ogni azione. Era diventata una presenza fissa sugli spalti, conosciuta da tutti i compagni di squadra di Kyle come la sua più grande tifosa. La loro relazione sembrava solida, e anche se Kyle stava diventando sempre più popolare, Agatha lo sosteneva con entusiasmo.

Ricordava con un sorriso una delle partite più importanti della stagione. Gli spalti erano pieni di studenti urlanti e l'energia era palpabile nell'aria. Kyle, con la sua solita concentrazione, si preparava a entrare in campo, ma prima di farlo, si era voltato verso Agatha, cercando il suo sguardo tra la folla. Lei gli aveva fatto un cenno, il loro piccolo rituale prima di ogni partita, e lui le aveva sorriso, sapendo che la sua presenza gli dava la forza per affrontare qualsiasi sfida.

Quando Kyle segnò la meta decisiva che portò la squadra alla vittoria, Agatha fu la prima a saltare in piedi, urlando di gioia. Non era solo felice per lui, ma anche perché sapeva quanto significasse per Kyle essere parte di qualcosa di grande. Dopo la partita, si erano incontrati fuori dagli spogliatoi, e Agatha lo aveva abbracciato forte, sentendo il sudore e l'adrenalina ancora pulsare nel suo corpo. «Sapevo che ce l'avresti fatta.» gli aveva detto, con il sorriso luminoso che riservava solo per lui.

Ma mentre Kyle eccelleva nel rugby, Agatha non era da meno nel suo percorso. Al secondo anno, era diventata vicepresidentessa del club di giornalismo del college, una posizione che aveva conquistato con la sua determinazione e il suo talento per la scrittura. Scriveva articoli che catturavano l'attenzione degli studenti, affrontando temi complessi con una lucidità che la rendeva una delle penne più rispettate del campus. Era diventata una voce importante per i giovani del college, e il suo lavoro stava iniziando a essere notato anche al di fuori dell'università.

Kyle era incredibilmente orgoglioso di lei. Anche se i loro impegni a volte li tenevano lontani, trovavano sempre il modo di supportarsi a vicenda. Agatha lo accompagnava a ogni partita, ma Kyle non mancava mai di leggere i suoi articoli o di partecipare alle riunioni del club di giornalismo come ospite. La ammirava per la sua passione, per la dedizione che metteva in ogni cosa che faceva, e per il modo in cui riusciva a trasformare i suoi pensieri complessi in parole potenti.

C'era una certa simmetria nelle loro vite in quel momento. Entrambi stavano trovando il proprio posto, e anche se il rugby e il giornalismo li portavano in mondi diversi, riuscivano a mantenere saldo il loro legame. Agatha, in particolare, sembrava aver trovato una nuova stabilità. Il successo nel giornalismo le dava uno scopo, qualcosa in cui credere e a cui aggrapparsi nei momenti di incertezza.

Ricordava con affetto le lunghe notti passate insieme nella redazione del club, quando Kyle, dopo l'allenamento, si fermava per aspettarla. Agatha si sedeva alla scrivania, concentrata sugli ultimi ritocchi di un articolo, mentre Kyle la osservava in silenzio, affascinato dal modo in cui riusciva a perdersi nel suo lavoro. A volte, le portava del caffè, cercando di distrarla con qualche battuta, e Agatha sorrideva, grata per quella sua costante presenza.

Nonostante tutto sembrasse perfetto, però, c'erano anche momenti di tensione, momenti in cui le loro vite frenetiche cominciavano a pesare. Kyle, con i suoi nuovi impegni sportivi, spesso si trovava sommerso dagli allenamenti e dalle aspettative della squadra. Agatha, dal canto suo, sentiva crescere la pressione del ruolo nel club di giornalismo, soprattutto con l'avvicinarsi delle elezioni per il nuovo presidente. Eppure, entrambi erano decisi a far funzionare le cose, convinti che l'amore fosse abbastanza per superare tutto.

C'era una sera, in particolare, che Agatha ricordava chiaramente. Dopo una lunga giornata di lezioni, allenamenti e riunioni, si erano ritrovati nel piccolo caffè vicino al campus, uno dei loro luoghi preferiti. Erano entrambi stanchi, ma c'era qualcosa di speciale in quel momento. Seduti uno di fronte all'altro, con le mani intrecciate sul tavolo, si erano guardati negli occhi, e per un attimo sembrava che il tempo si fosse fermato.

«Non pensi che stiamo facendo troppo?» aveva detto Kyle, con un sorriso stanco.
«A volte sembra che non abbiamo mai un momento per noi.»

Agatha aveva annuito, ma nel suo sguardo c'era una determinazione che Kyle conosceva bene. «Forse sì.» aveva risposto lei. «Ma ne vale la pena. Stiamo costruendo qualcosa, e abbiamo il supporto di entrambi. È questo che conta.»

In quel momento, avevano creduto davvero di poter affrontare qualsiasi cosa. I loro mondi, per quanto diversi, si erano intrecciati in modo perfetto. E mentre il secondo anno di college volgeva al termine, Agatha e Kyle si sentivano più vicini che mai, pronti ad affrontare qualsiasi sfida il futuro potesse riservare loro.

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