nove

1.5K 99 7
                                    

"E tu quand'è che mi baci?"
domanda Gabriel ridendo al mio orecchio, nel momento in cui Chiara e Trigno dopo averci esposto la loro situazione ci lasciano soli nella stanza dei due cantanti

"Quando capirò se io sono davvero ciò che vuoi" dico, portando una gamba sul suo fianco

"Che devo fare per fartelo capire di più? Vuoi la dichiarazione per esteso?"

Rido per la sua tenerezza, gli passo una mano sulla guancia

"La gente in questa casa mi prende per pazzo." comincia, lasciandomi confusa
"O sono con te, o parlo di te in continuazione.
Anche Rudy ha capito che c'è qualcosa sotto"

"Da cosa lo avrebbe capito genietto?" domando ridendo accarezzandogli i capelli

"Gli altri dicono che ho i miei occhi sono più belli quando ti guardo" pronuncia, lasciando che i nostri nasi di sfiorino appena

Sospiro, mente lui giocherella con le nostre mani unite
"Ah sì?" domando

"Si" dice sicuro di sé "Anzi, penso proprio che sia vero" continua poi, continuando a torturare tranquillo le nostre mani unite

"Comunque non credere che io ti guardo diversamente" dico ridacchiando, mentre gli accarezzo il petto coperto dalla felpa bianca che ormai in casa porta quasi sempre

Gliela laverò io prossimamente

"Se la me di un mese fa mi vedesse adesso mi prenderebbe a pesci in faccia" dico ridendo, alzando lo sguardo su di lui.

Ha gli occhi magnetici, di quell'azzurro ghiaccio che ti mette in soggezione quando ti guarda.
Sono una delle cose che più mi piacciono di lui

"Pure mia cugina mi prenderebbe a pesci in faccia, anzi, a schiaffoni proprio" continua ridendo

"Eh amo! Vado la per musica, non per trovarmi la pischella" gli faccio il verso, notando cne apre la bocca in maniera sconcertata

"Io non parlo così" dice incrociando le braccia, mettendo su un tenerissimo broncio

"Secondo me si" dico sorridendo.
Lui si gira dandomi le spalle, lo guardo sconvolta, mentre dalla mia bocca esce una piccola risata

"Ma te sei offeso?" a stare con lui ho cominciato a cambiare le I con le E.
Fuori dal normale per me

"Si" dice serio, senza girarsi

"Che devo fare per farmi perdonare?"
lo so che sta scherzando, si diverte molto a farmi questi giochetti per vedere se mi arrabbio io o no

"Non lo so, sei te quella intelligente qua" alza le spalle leggermente, cercando di nascondere una risata.

"Ti soffoco" inizio, convinta che si giri.
Niente

Nonostante si sappia in questa casetta che il contatto fisico non è la sua cosa preferita, riesco a sollevargli un braccio e infilarci il mio.

Mi attacco alla sua schiena lasciandoci alcuni bacini sopra, sento che lentamente si gira.
Mi osserva attentamente, ma io non sciolgo la mia posizione. Non muovo nemmeno un dito

Mi stringe anche lui, mantenendo il sorriso sul suo volto angelico e io sorrido a mia volta.

Non stavo così bene con qualcuno da tanto, è rassicurante sapere che c'è qualcuno sempre pronto per te

"Sarei il primo?" domanda di punto in bianco

"A fare?" domando, non capendo

"A toccare le tue labbra in modo serio, ad accarezzarti come si deve, a cercare di farti vedere più bella di quanto già tu non sia?" domanda ridendo  mentre mi sposta una ciocca di capelli dal viso

"Si Gabriel, saresti il primo, e se mai dovesse esserci qualcun altro in futuro resteresti il più speciale, l'unico che in poco tempo mi ha capito fino in fondo.
Ne sono sicura"

Mi accarezza la guancia, traccia il contorno delle mie labbra col pollice, poi si morde il labbro

"Mi hai mandato fuori di testa dal primo momento in cui ti ho visto" dico chiudendo un secondo gli occhi.

Voglio cercare di essere il più sincera possibile con lui.
Ci siamo conosciuti per tre settimane più o meno, basta.

"Non so spiegarlo, ma sei come una calamita.
È strano, perché io non mi lego subito con tutte le persone, voglio tempo, ma con te è stato... diverso" sussurro, cominciando poi a guardarlo negli occhi

Un sospiro lascia le sue labbra, mentre i miei fianchi continuano ad essere avvolti dalle sue braccia.

Sembra che ci stiamo studiando.

Comincia ad avvicinarsi lentamente a me, alternando lo sguardo dai miei occhi alle mie labbra, mentre la sua mano prende posto sotto il mio orecchio

Le nostre labbra stavano per toccarsi, quando Alessia fece capolino nella stanza

"Oddio! Scusate non volevo interrompere" comincia, mordendosi l'unghia del pollice

Le possibilità di tenere questa cosa nascosta, sono attualmente pari a 0.

Domani lo saprà tutta la casetta cosa stava per succedere

"Tranquilla Ale, che succede?" domando, sentendo il ragazzo al mio fianco borbottare un silenziosissimo tranquilla un cazzo

Gli stringo la mano, mentre la bionda comincia a parlare
"Niente, non vi sentivo più parlare, la produzione non vuole che dormano insieme ragazzi e ragazze! E niente insomma avete capito"

"Ho capito ale, cinque minuti e arrivo" la rassicuro, guardandola

Mi alza un pollice, prima di lasciare la stanza e fare sì che mi stenda di nuovo tra le braccia del ragazzo

"Che palle" ripete a raffica, strappandomi un sorriso divertito

"Dai! Ci rifaremo" dico cercando di consolarlo

"Si ma prima c'era l'atmosfera perfetta" dice sbuffando come un bambino "Avevo detto anche le frasi giuste" continua

"A me basta che sei tu a baciarmi, non voglio la pioggia o la litigata per poi avere sto bacio" mormoro accarezzandogli i capelli

"Prendo nota" continua con un sorriso enorme un viso.
Mi accarezza i capelli poi si avvicina e mi lascia un bacio all'angolo delle labbra

"Buonanotte" dico abbracciandolo

"Notte amò" esclama ridendo, mentre mi stacco per uscire dalla stanza.

Grazie Alessia, grazie mille

red light | vybesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora