cinque

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"Dai Ale! Non mi va di truccarmi!" esclamo esasperata, scappando dalla ballerina di latino americano che ha una fantastica voglia di truccarmi

"Dai! Almeno il mascara e la matita sulle labbra" cerca di convincermi con gli occhi da cane bastonato e il labbruccio

Resto un secondo impalata a fissarla, poi scuoto la testa
"No, no, no e no" dico ancora, incrociando le braccia andando in bagno per sciacquarmi le mani che sudano dall'ansia

Mi siedo alla panca e pochi minuti dopo a farmi compagnia arriva proprio Vybes.
Sono due giorni che lo evito

Fare scenate non è il mio forte, adesso non mi va di parlargli per scusarmi.

"Puoi parlarmi almeno oggi o devo fare finta che non mi piace sfogarmi con te se canto male?" domanda ma non rispondo

"Va bene, grazie per essere stata chiara con me" dopo questa frase, esce lasciandomi sola.
Mi passo le mani sul viso e sospiro in maniera frustrata

In questo momento avrei solamente bisogno di urlare

Esco dal bagno e tocco la spalla di Alessia
"Se vuoi puoi truccarmi, ma non ho intenzione di farmi mare un mascherone"

Lei batte le mani entusiasta, poi anche chiara viene a prendere posto accanto a me
"Avete parlato?" domanda la ballerina di classico

"Assolutamente no, non gli ho risposto" dico

"Però non fare così amo!" esclama Alessia, sistemando il mascara sulla setola "Lui ci sta male, sennò non verrebbe da te ogni volta che sei sola"

"Lo so, ma mi è sembrato falso dopo quello che mi ha detto e il tempo che abbiamo passato insieme"

"Amo, comunque devi stare tranquilla, a Rebecca Gabriel nemmeno piace" dice sottovoce la più grande

"Neanche a me piace" dico incrociando le braccia sotto al seno

Alzo lo sguardo, involontariamente incontro quello del ragazzo in questione, sospiro tornando a fare attenzione alle mie amiche

"Talmente non ti interessa che glielo quasi detto in faccia" dice Chiara, sistemandosi comoda, nel momenfo in cui la ballerina chiude il gloss

Avrei voluto tanto rispondere, ma la fortuna è stata dalla sua parte. Siamo stati chiamati dalla produzione per entrare in studio

Prima che io possa mettere piede nello studio, qualcuno mi blocca dal braccio e quando mi volto vedo il romano.

Mi guarda un secondo negli occhi, basta questo a farmi deglutire pesantemente
"Dopo parliamo" dice duro

Solo allora gli rispondo

"È un obbligo o una domanda?" domando io, ridendo nervosa

"Sono contento di vedere che hai il dono della voce"

"Rompipalle" dico sottovoce

"Scusa puoi ripetere?" domanda ironico, cominciando a scardarsi

"Rompipalle" urlo, consapevole che forse mi hanno sentito anche i ragazzi in studio

Sospira con pesantezza, poi lascia il mio braccio, superandomi a grandi falcate poi entra in studio 

Seguo la stessa strada e leggermente scazzata mi siedo al mio banco 

Dopo poco la puntata comincia e non nel migliore dei modi: Alena lascia la scuola, al suo posto entra una ragazza chiamata Chiamamifaro

Già mi sta antipatica

Sospiro mentre la puntata va avanti
"Giudice della gara di canto, Fiorella Mannoia"

La annuncia Maria, dopo che Kledi è entrato in studio 

Cominciamo ad esibirci, uno per uno chiamati giù da Maria, dopo l'esibizione di Alessio è il mio turno

"Cosa canti?" domanda 

"Lunedì di Salmo, con delle barre"
Lei annuisce, mentre metto l'auricolare

Mi manda la base e dopo i primi secondi comincio a cantare

"Un'infanzia felice,
ecco quello che avevo,
l'aria buona e il camino,
il profumo del vino,
gli angeli custodi, 
a proteggere casa
fonte di giovinezza
corda che non si spezza
mamma e papà, i miei poli opposti
l'ironia delle sorti
il valore dei soldi
sono cresciuta sana come un pesce
ma agli occhi di Dio eravamo esche
ho abboccato il dolore
sboccato per ore
dovevo suonare per andare altrove" 

finite le barre mi stacco dall'asta del microfono e faccio qualche passo, mentre canto il ritornello 

"E' solo un altro lunedì di sabato sera
Quindi per favore puoi lasciarmi solo
Mi sento come un lupo quando è luna piena
Guardo la tempesta che distrugge il molo
Hai visto quanto è brutto il mare d'inverno
Fortuna che c'ho sempre gli occhiali da sole
Non voglio compagnia neanche all'inferno
La gente come me morirà da sola"

Mi piazzo tra i due banconi, cercando di trasmettere tutto ciò che si può trasmettere

"Ho paura di impazzire e andare fuori
Mi voglio ripulire e dare colpe alla droga
Dici se non piove non crescono i fiori
Io sono ottimista e ci piscerò sopra
Ah, Dormo nella culla di Dio
Perso tra il nulla e l'addio
Ho scritto al creatore mi ha detto:
"Se cerchi risposte in questione c'è il link sulla bio"
Felice per te che hai imparato a sorridere
So che fa ridere, io non so ridere
Con il cuore in gola voglio solo vivere, scrivere, morire, rivivere ancora"

Torno all'asta e ci attacco il microfono
"Questo è un altro lunedì di sabato sera
Quindi per favore puoi lasciarmi solo
Mi sento come un lupo quando è luna piena
Guardo la tempesta che distrugge il molo
Hai visto quanto è brutto il mare d'inverno
Fortuna che c'ho sempre gli occhiali da sole
Non voglio compagnia neanche all'inferno
La gente come me morirà da sola
La gente come me morirà da sola
La gente come me morirà da sola
"

Finisco la mia esibizione e torno al centro, aspettando il giudicio

"Mi è arrivato tutto ciò che hai voluto trasmettere con queste... come si chiamano?" domanda ridendo, facendo ridere anche me e il pubblico 

"Barre" 

"Con queste barre" comincia, mentre il suo viso è segnato da un sorriso
"Complimenti, la tua voce mi piace molto, poi sei stata brava a interpretarla e anche a scrivere, hai una bella penna"

Sorrido riconoscente e poi torno al mio posto, per seguire la puntata 

"Vybes ti fissa da prima" mi dice Trigno 

"Lo so, abbiamo un discorso in sospeso
dopo quella frase, l'amaro nella mia bocca si è moltiplicato per almeno volte

Aspetto solo il post puntata adesso

red light | vybesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora