otto

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Gabriel ha il bigliettino che mi hanno scritto oggi in puntata nel gioco dimmi la verità
"Per me sei devastante" questo era il messaggio

Ovviamente è rimasto anonimo

"Comunque sono d'accordo con chi ha scritto il tuo biglietto, anche se mi dà fastidio" alza le spalle Gabriel, mentre siamo in camera mia e sto piegando i miei vestiti

"Sei geloso?" domando ridendo, continuando a spostarmi avanti e indietro con le maglie tra le mani

Meglio evitare un provvedimento disciplinare

"Dovrei averne motivo?" domanda schietto come sempre, sistemandosi in maniera opportuna il cappello sulla testa

"Io dico di no" commento ridacchiando, chiudendo una volta per tutte l'armadio

Sono sicura che ora che non c'è nemmeno un mio vestito in mezzo Sienna e Rebecca non avranno alcun motivo per darmi fastidio.

Mi stendo accanto al romano, poggiando il mio braccio sulla sua pancia e la testa sulla sua spalla, mentre mi accarezza il braccio con la punta delle dita

"Chi lo sa delle ragazze?" domanda di punto in bianco, mantenendo gli occhi chiusi

"Chiara e Cristiana, non voglio metterlo sulla piazza" dico, guardandolo
"Dei ragazzi invece?" domando poi

"Diego, Trigno e Ilan" dice e annuisco, rimanendo in quella posizione.

È una cosa così tranquilla e intima che in questo momento non ci serve parlare, basta solo stare così

"Non mi è mai piaciuto stare così con i miei amici, ma con te è diverso.
mi piace stare con te, mi fai stare bene " dico sussurrando, stringendomi ancora di più a lui

"A me piaci tu" dice ridacchiando, lasciandomi sorridere notevolmente

Mi siedo con le gambe incrociate e lo guardo sorridendo.
Sto per parlare quando Cristiana entra in camera ricorda da Diego, non so per quale motivo e forse nemmeno mi interessa

"Scusate, non volevamo interrompere" dice la riccia prima di lasciare la camera

"Invece volevano proprio interrompere"
lascio uno schiaffo divertito sul petto del ragazzo e mi alzo, recuperando il pupazzo che i due con la loro euforia hanno fatto cadere

"Ha un nome il pupazzo?" domanda ridendo, notando il coniglietto tra le mie mani

"Da piccola lo chiamavo Monique, da grande ho cominciato a chiamarlo Coniglio"

"Cazzo quanta originalità!' esclama divertito, mettendo una mano sul mio fianco

Rabbrividisco un momento, prima di tornare ad osservare il pupazzo tra le mie mani
"Questo me lo ha dato mia zia, lo avevo già nella culla"

"La mamma del cugino di cui parli sempre?" domanda ridendo, cercando la foto con lui appiccicata alla parete

"Si, proprio sua mamma" rispondo, indicandogli la foto giusta

"Ti manca?" domanda mettendosi di lato

"Mio cugino o mia zia?" domando ridendo, osservando un sorriso apparire sul suo viso

"Tuo cugino, scema.
Anche a me manca Aurora, credimi" dice sorridendo leggermente

"Mi manca tantissimo" comincio, guardando la parete "So no cresciuta con una sorella ma Marco è stato l'unico maschio che io abbia mai potuto considerare un fratello" dico tenendo gli occhi fissi sulla foto che ritrae me e lui da piccolini, il primo giorno d'asilo

"Vieni qua" dice, notando i miei occhi lucidi e ormai pesanti

"Poi te lo presento, questi giorni lo devo chiamare" dico alzando le spalle.

Lo sento irrigidirsi, prima che una risata lasci le sue labbra
"Mi minaccia di violentami se ti faccio del male?' domanda

"Mh, probabile" dico ridendo, osservandolo

"Correrò il rischio" dice alzando le spalle e rimanendo comunque attaccato al mio corpo.

[ ... ]

"Raga se io l'acciuffo chi ha scritto il biglietto..." comincia Gabriel, prima che io lo interrompa

"Non farai proprio niente perché io sto frequentando te, non chi ha scritto il biglietto"
dico, poggiandogli una mano sul ginocchio

Mi guarda, prima di prendere la mia mano e lasciarci un bacio sopra

"Che carini che siete" dice ridendo Rebecca, io mi nascondo dietro la spalla di Gab sentendolo sospirare

Abbiamo già parlato dell'argomento Rebecca
e abbiamo deciso di lasciarla da parte, ma il pensiero che a lei basta poco per far cadere Gabriel ai suoi piedi mi manda in para più di oggi altro pensiero

Nonostante tutto però, non posso fare a meno di imbarazzarmi quando qualcuno fa i complimenti per la nostra vicinanza.

"Grazie" sussurro, tenendo ancora la mia mano ancora unità a quella del ragazzo

Caccio la mano nel pantalone e prendo il pacchetto delle mie Marlboro per notare che ne ho solo una

"Merda" esclamo sottovoce, cercando qualcuno da cui scroccare

"Che è amò?" domanda Gabriel, a cui sono ancora appoggiata, facendomi sussultare un attimo

"Impazzisco" dice Trigno, osservandoci sorridendo

"Ne ho tre, ma Pietro non me ne dà più"

"E ci credo mi hai quasi finito il pacchetto la settimana scorsa"

"Quanto sei bugiardo!" esclamo ridendo
"Avevi mezzo pacchetto e io ne ho prese solo due"

"Appunto, hai senza permesso quasi finito una che stavo finendo io" dice ridendo e alzando le spalle

"Fai 'na cosa" comincia Gabriel, guardandomi
"Dagliene una, poi te la ridò io"

"Ma sei lo stesso Vybes che ho conosciuto io?" domanda ridendo, cercando di convincersi a darmi questa sigaretta

"Si stellina" dice in maniera scherzosa, mentre il ragazzo mi allunga la sigaretta tra le mani

"E ringrazia il tuo panettiere azzurro" dice scherzando ottenendo come risposta un dito medio dal romano

Mentre Trigno torna alla sua conversazione con Chiara, poggio le mie labbra sulla guancia di Gabriel
"Grazie amò" dico al suo orecchio sussurrando, per poggiare poi la guancia sulla sua spalla

red light | vybesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora