Capitolo 8 - La Ballerina dai Sogni Infranti

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Quella notte, il Narratore Errante ebbe difficoltà a scivolare nel mondo dei sogni. Sarà stato per l'afa estiva o per la desolazione del suo cuore, ma la coscienza rimase appesa alla veglia per molte ore prima che Morfeo lo chiamasse a sé.

«Bipede! Sei tornato, vedo» lo accolse la gioiosa Maribella.

L'uomo, entusiasta e ben contento, la salutò con altrettanta gioia: «Maribella!».

Immediatamente, si rese conto di essersi risvegliato nella Radura Innevata e, non era sicuro se fosse una sua impressione o la realtà, ma il cielo gli sembrava meno nuvoloso e la foresta meno tetra.

«Allora? Quali avventure ci aspettano oggi?» domandò curioso il nuovo arrivato, scrollandosi di dosso le foglie rosse ed arancioni degli alberi in decadenza. Maribella si avvicinò a lui e risalì la sua figura, accomodandosi con tranquillità nella sua borsa di pelle.

«Non amo pianificare, ma quest'oggi ho sentito la necessità di farlo» iniziò cauta, prima che un sorriso dai contorni dolci si stendesse sul muso. «Oggi visiteremo Anna, una dolce ragazzina che, ahimè, vive tutta sola in una casetta sempre buia e silenziosa».

«Una ragazzina? Sola, per giunta?» replicò sconvolto l'uomo.

Maribella alzò gli occhi al cielo esasperata: «Mica viviamo come voi essere limitati, qui. Sarà forse strano per voi, ma qui vivere nella solitudine delle proprie ombre è la normalità».

«Anche la tua?» volle sapere. Ma Maribella sbuffò divertita: «La mia storia deve aspettare» gli ricordò. «Un giorno». Chiuse così il discorso.

Il Narratore Errante non conosceva la strada da percorrere, ma la scoiattolina sì: «Cammina lungo quella via» diceva. «Prendi la svolta a sinistra. Anzi, no! A destra!» si contraddiceva di volta in volta. E poi esultava: «Sì! Bravo bipede».

Una passeggiata nelle lande sconosciute dell'inconscio fu ciò di cui necessitava, dopotutto. Si sentì immediatamente più rilassato.

«Cosa puoi dirmi di questa ragazzina?» non riuscì a trattenere la curiosità.

Maribella smise di elencare a memoria le piante che sul sentiero incontravano per guardarlo confusa; non vedeva la necessità di spiegare chi fosse la protagonista della successiva storia. L'avrebbero incontrata presto, comunque.

Quando l'uomo smise di parlare, la guida sospirò profondamente, riconoscendo la sconfitta. C'erano poche cose al mondo che odiava più del silenzio. La opprimeva.

«D'accordo. Ti racconterò qualcosa sulla ragazzina» disse stizzita prima di raddrizzarsi nella borsa del Narratore. «È arrivata quando ancora non aveva più di vent'anni. E, ovviamente, così è rimasta da quel momento. E dico ovviamente perché qui nessuno invecchia e nessuno muore; nessuno nasce e, certamente, nessuno se ne va. O quasi, comunque» aggiunse a voce talmente bassa che quelle parole sembrarono solo il frutto della sua immaginazione. Ma quando vide la creaturina portarsi le zampette alla bocca e gli occhi spalancarsi di orrore, comprese di non averle solo immaginate.

«Com'è che arrivano qui? Gli sfortunati personaggi delle fiabe, intendo» aggiunse l'uomo. Avvicinò penna e taccuino al corpo, cosicché potesse scrivere su di esso i suoi pensieri e le nuove scoperte, riuscendo tuttavia a mantenere un passo sostenuto. Addirittura, riusciva a notare i pericoli sulla strada, piccoli sassolini, gradini, radici rialzate, prima che Maribella li segnalasse.

La sentì mormorare pensierosa e alzò lo sguardo dalle pagine bianche. Infine, la guida si decise a parlare: «Non è chiaro. Alcuni arrivano così come ricordavano essere al termine della loro narrazione. Altri più anziani o più giovani. Alcuni arrivano in corpi diversi. Anzi, in forme diverse: fantasmi, ombre, sosia». Maribella lasciò che il suo corpo scivolasse tra le pieghe della borsa: «Ricordiamo bene la nostra triste esistenza nel mondo reale o», lo guardò di sottecchi, «ciò che, per noi, al tempo, era reale». Dopo aver osservato la sua espressione assumere svariate sfumature, la scoiattolina tornò al suo monologo: «Chiaramente, non potevamo sapere che oltre alla nostra realtà ne esistessero altre. Ebbene, ogni storia si sviluppa nell'Universo a lei designata; alcuni legati, altri talmente differenti da sembrare il giorno e la notte, destinati ad incrociarsi solo in rifuggita dell'altro».

Where Hearts Collide (and Love Unfolds)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora