Vedere un foglio bianco e non avere idea su come riempirlo era una delle paure più ricorrenti che spesso vagavano nella mente degli scrittori. Pensare e percepire un muro impenetrabile all'ispirazione, mentre la necessità di esprimere su carta ciò che la mente aveva bisogno di esprimere dava alla frustrazione forma reale. Stanchezza, sonnolenza, assenza di inventiva.
Succedeva saltuariamente, un tempo, ma, recentemente, non era strano per lui sentirsi smarrito. Cosa scrivere? Bianco. Di cosa scrivere? Muro. E poi, i dubbi. Era davvero abbastanza competente? Qualcuno avrebbe apprezzato ciò che aveva da dire? O avrebbero riso? O, magari, avrebbero preso il libro, aperto la pagina di copertina, letto le prime due frasi, riposato sullo scaffale e dimenticato per il resto della loro vita come tante volte aveva fatto anche lui?
Sbuffò, infastidito dal flusso di pensieri che quella mattina aveva deciso di prendere dimora nel suo cervello.
Certo non aiutava che fossero passate almeno due settimane dall'ultima volta che aveva fatto visita al Regno delle Fiabe Dimenticate e iniziava a chiedersi se ciò che viveva una volta chiusi gli occhi fosse davvero solo frutto della sua immaginazione. Non erano mancate le volte, in passato, in cui a un sogno ne fosse conseguito un altro. Tuttavia, per quanto la sua immaginazione fosse sviluppata, aveva dei dubbi che fosse in grado di generare dal nulla dei personaggi di storie tanto intricati e ben strutturati come quelli delle narrazioni ascoltate. Era troppo anche per lui.
Per tale motivo, e tale insofferenza, fu un sollievo quando finalmente chiuse gli occhi e li riaprì su una sconfinata pianura dall'atmosfera un poco tetra e malinconica, ma su cui un timido raggio di sole si affacciava per un breve saluto.
Si strofinò gli occhi per rassicurarsi della veridicità di ciò che vedeva. Sbatté le palpebre. Era vero, era di nuovo nel magico Regno. Un peso che non aveva realizzato pesare sul suo cuore lo lasciò, libero di respirare e sognare ancora.
«Signor Narratore! Ha fatto ritorno!» gli diede il benvenuto la voce vivace di Maribella. Gli sembrava che fossero passati mesi dall'ultima volta che l'aveva udita parlare.
«Mari» sospirò, mentre il suo sguardo si addolcì. Gli era mancata quella piccola creatura invadente a quattro zampe. Poi si ricordò di qualcosa di importante: «Mi dispiace così tanto di essermi perso il Festival».
Era stato entusiasta di potervi partecipare e, dopo tutte le notti passate, una dopo l'altra senza eccezione alcuna, in quel luogo, l'idea della sua partecipazione si era consacrata nella sua psiche. Tuttavia, a quella speranza era susseguita una grande delusione. Anche questa, notte dopo notte.
«Scusa?» domandò sorpresa e un tocco confusa. «Di cosa stai parlando?».
A sua volta, l'uomo corrugò le sopracciglia, ugualmente spaesato: «Non sono passate due settimane?».
«Due? Ma se non è passato neanche un giorno!» ridacchiò.
«Oh... Bene... » replicò con un filo di voce. Non aveva previsto che il tempo scorresse diversamente nella realtà rispetto al Regno delle Fiabe Dimenticate; non era mai stato così. Ma c'era sempre una prima volta e, considerata l'occasione, la cosa non gli pesava quanto si aspettava. Fosse solo perché aveva fatto ritorno in quelle terre sconosciute in tempo per vivere sulla propria pelle l'atmosfera del Festival delle Lanterne. Le due settimane passate potevano aver soffocato in parte l'entusiasmo per quell'evento, ma ora che era a portata di mano, quel sentimento lo animava nuovamente con fierezza.
Ripresasi dallo stupore dell'inaspettato, Maribella esordì con un: «Bene, è ora. Incamminiamoci!».
La scoiattolina saltellò fino alla spalla del suo compagno di viaggio da ormai molte lune, avendo deciso di soffermarsi su di essa piuttosto di rimboccarsi tra le pieghe della comoda tracolla in pelle.
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Where Hearts Collide (and Love Unfolds)
Teen Fiction«Pensò a cosa lo aspettava dietro quella porta: due occhi verdi come la speranza, capelli chiari come una calda coperta in una fredda notte d'inverno, un'anima brillante come le stelle nella notte più buia. E lui, come un marinaio sperduto alla volt...