Capitolo 2 - La Creatura della Notte

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«Benvenuto straniero!».

Fu svegliato dalla voce che aveva imparato a riconoscere come appartenente allo scoiattolo Maribella.

«Ah, sei tu signor Narratore Errante» continuò, poi, sorpresa. Non si aspettava di rivedere una faccia conosciuta; solitamente, una volta svanito dal Regno delle Fiabe Dimenticate, nessuno vi faceva ritorno. Anche l'uomo in questione ne era sorpreso: per la seconda volta di fila i suoi sogni avevano deciso di donargli l'ispirazione per cui per molto tempo aveva pregato.

«Nessun signore» sventolò la mano in aria, come a liberarsi da un insetto fastidioso.

Maribella comunque sembrava felice di rivederlo, giacché non aveva neanche iniziato il suo giro turistico di benvenuto.

«Oh! Oh! Lo so! Andiamo in quella direzione» indicò verso nord dalla posizione avvantaggiata sopra la testa dell'uomo che pareva aver reclamato per sé.

Il Narratore non sapeva certo quale fosse la direzione giusta da prendere, ma ragionò che Maribella sicuramente ne era a conoscenza. Non dubitò neanche delle sue parole, tanta era la convinzione che nessun danno sarebbe stato a lui arrecato nella sicurezza del sonno.

«All'avventura!» esclamò con grande entusiasmo, nello stesso modo in cui tali parole erano state pronunciate la notte precedente. Questa volta, nessuno strattone lo privò dell'immaginazione.

Camminarono lungo il sentiero, accompagnati dalla voce di Maribella che di tanto in tanto interrompeva il silenzio: «Quello è l'albero secolare di Isidoria». Poi, voltandosi verso gli arbusti ai confini del sentiero, esclamava: «Quelle sono le bacche di menta» con fare soddisfatto. Dal canto suo, il Narratore Errante, con taccuino e penna alla mano, annotava le nuove scoperte e, considerando il fatto che il colore delle bacche non ricordava neanche lontanamente l'abituale verde della menta, ne avrebbe avuto bisogno per ricordare le peculiarità di quel mondo sconosciuto.

«Sono commestibili?» chiese, sentendo all'improvviso un certo languorino dal profondo delle fauci.

«Sissignore!».

Maribella si fiondò verso quelle bacche color del grano e già l'uomo si immaginava il loro gusto farinoso, ma la sua compagna lo avvertì che del grano neppure ne avevano il sentore.

Lo scoiattolo ne prese una manciata e saltellando verso il suo compagno gliene fece dono: «Provale!» lo esortò.

L'uomo ne prese una tra le dita, scettico: se del grano tanto il gusto si estraniava, allora la sua mente associò tale colore all'acidità delle susine acerbe, frutto che da sempre disprezzava. Si fece coraggio e la mise in bocca: e che sorpresa fu! Il frutto aveva un gusto fresco, dolce e aromatico, un misto tra le pesche e l'anguria, unito alla consistenza dell'uva fragola, che in un solo secondo gli ripulì la bocca dal gusto amaro del caffè. Proseguirono poi il loro viaggio, assaggiando di tanto in tanto i frutti e gli ortaggi in cui si imbattevano.

A un certo punto, si ritrovarono di fronte a un bivio: «A sinistra troverai il Pianista delle Stelle. A destra troverai la Creatura della Notte».

Il Narratore Errante ci pensò un po' su, poi decise: «A destra». Maribella annuì il capo in approvazione. A ogni passo, la luce a poco a poco si allontanava dalle loro figure per dare spazio alle ombre.

«Sai, vive in una grotta» rivelò lei mentre la vegetazione si faceva sempre più esigua.

È solo naturale che il buio sia l'habitat naturale di una creatura che da esso eredita il suo nome, pensò lui.

«È sempre così sola». Lo scoiattolino aveva in volto un'espressione triste. «E non sai quante primavere ho passato tentando di convincerla a unirsi a noi. Ma voi schiena eretta mai che deste ascolto a noi quattro zampe» finì per lamentarsi. Poteva poi l'animale definirsi un quattro zampe quando la maggior parte del tempo la trascorreva eretta su due?

Where Hearts Collide (and Love Unfolds)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora