Eliana nacque in un caldo giorno d'estate. La più bella del villaggio, avevano dichiarato. L'Oracolo stesso aveva predetto la sua nascita: una fanciulla dagli occhi più chiari della luce e vibranti come la Stella del Nord li avrebbe salvati dalla tragica fine a cui tutti gli esseri umani erano destinati, l'oblio. La bambina del miracolo, quindi, fu il suo titolo.
Ebbene sì, perché il villaggio di Eliana non era certo un posto sicuro, per nessuno e certamente non per i bambini; proprio loro erano considerati sacri, un bene prezioso e inestimabile dove la vita spesso mancava di passare a lasciare i suoi doni.
La bambina crebbe sempre più bella e sempre più amorevole, sempre più forte e sempre più curiosa, mostrando di giorno in giorno i poteri di cui, dal momento della sua nascita, era stata dotata.
«Lei sarà la nostra salvezza!» urlavano alcuni. «Bisogna che sia pronta al suo destino!» ribattevano altri.
Un giorno, la giovane fanciulla venne chiamata dal capo villaggio: «Eliana, lume della speranza. In te noi riponiamo la nostra fiducia. Lui», il capo villaggio indicò un ragazzo, alla vista un paio di anni più grande di lei e certamente non del suo villaggio, «sarà il tuo mentore. Lui ti guiderà lungo la strada che porterà al pieno sviluppo delle tue potenzialità» annunciò all'improvviso l'anziano. Eliana non seppe cosa rispondere. Non che avesse scelta. Dal momento in cui aveva inspirato la prima boccata d'aria, aveva appreso il suo ruolo nel villaggio, e nel mondo: partì la mattina successiva al sorgere del sole, lasciando casa, amici, luoghi e ricordi. Ma prima salutò la sua famiglia: «Ricorda chi sei e da dove vieni» le aveva detto suo padre, posando una mano sulla sua spalla, in gesto di conforto.
«Ricorda di seguire il tuo cuore, lui sa la strada» le sussurrò invece sua madre. E se suo padre udì quelle parole, non ne diede cenno.
Raphael, il suo mentore, non le rivolse parola per tutta la mattinata. Eliana, che ormai si trovava a suo agio tra l'oscurità, aveva fatto del silenzio un suo alleato, così, nel buio della sera e poi della notte, ne approfittò per chiamare a sé l'unica compagnia che in quel momento le avrebbe dato sicurezza, le ombre; una volta toccati i diciassette anni, la maggiore età nel suo villaggio, richiamare a sé le ombre era diventato molto più semplice, ma ancora per lei difficile era averne il completo controllo. Tuttavia, nessun altro Dotato era tanto potente quanto lei.
«Interessante» esordì così Raphael. Furono le prime parole che il ragazzo le rivolse, ed erano riferite alle sue abilità.
«Tu hai paura» furono invece le prime parole che il ragazzo le rivolse, parlando di lei. Quasi più per il gusto di discutere con lui e contro le sue parole, lo guardò dritto negli occhi prima di parlare: «Sono Eliana, la guerriera predetta dall'Oracolo. Io non ho paura». A tali parole, lui la guardò con tanta pietà da farle perdere il lume della ragione.
Non gli rivolse parola per ore e poi giorni. Attraversarono fiumi, monti e villaggi, poi arrivarono in un luogo che mai, prima, pensava potesse esistere. In questo luogo incantato convogliavano in un unico punto acqua, terra, fuoco ed aria in un turbine di natura al suo stato più puro. Non era possibile districare un elemento dall'altro, tanto la loro esistenza dipendeva una dall'altra.
«E tu, Eliana, sei il buio» le disse Raphael guardandola dritta negli occhi. Proprio nel suo sguardo poteva leggere la serietà di tali parole, la loro importanza.
«Ma tu... Chi sei? Come conosci questo posto? Come sai tutto questo...» chiese infine Eliana. Sono stata fin troppo paziente, pensò la ragazza.
Lui non le rispose: dandole le spalle, si avvicinò al turbine di elementi naturali e spinse una mano al suo interno. Al contrario di ciò che Eliana si aspettava, quel turbine non lo risucchiò, né sembrò essere fonte di dolore per lui, anzi; sembrava che lo stesse accarezzando, salutando. «Io sono la luce» rispose, infine, Raphael, rimuovendo la mano. Eliana non si era neanche resa conto di essersi avvicinata. Era tutto così affascinante. E nuovo. Non poteva trattenersi. Prese la mano della sua controparte tra le sue: cosa avevano di così speciale? Al tocco tra buio e luce, gli elementi naturali che erano tornati a vorticare in un punto poco distante da loro, vennero attratti dall'unione dei due opposti, vorticando nella loro direzione a una velocità tremenda; Eliana si spaventò e cercò di arretrare, scappare, non era certa neanche lei di cosa volesse fare.
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Where Hearts Collide (and Love Unfolds)
Dla nastolatków«Pensò a cosa lo aspettava dietro quella porta: due occhi verdi come la speranza, capelli chiari come una calda coperta in una fredda notte d'inverno, un'anima brillante come le stelle nella notte più buia. E lui, come un marinaio sperduto alla volt...