Londra ; Regno Unito - 28. 05 - [pt.1]

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"Nessun grande artista vede le cose come realmente sono... se lo facesse, non sarebbe più considerato tale"

-Oscar Wilde

«Pensavo che ti avrei trovato davanti ai Girasoli»

Si sentì dire, ad un tratto, Taehyung.. ormai intento, da diversi minuti, ad ammirare una delle tante opere di quella esposizione.

«Sei tu il tipo da Girasoli, mon cherìe. Troppo prevedibile» replicò, senza voltarsi.

«Sei cattivo, Kim... ed anche supponente. Se devo trascinarmi qui non lo faccio certo per un vaso di fiori quasi morti e, per di più, dipinti male. Preferisco la poesia. Preferisco le Ninfee» sorrise soddisfatto, il corvino.

«Quando dici queste cose da contadino analfabeta mi si accappona la pelle» commentò, dandomi ancora le spalle.

«Cosa ci fai qui?» continuò, poi.

«Quello che fai tu, Taehyung. Ammiro l'arte» rispose.

«Tu non vieni mai alla National, mon cherìe» disse spostandosi per ammirare un altro dipinto.

Il corvino, allora, si mise di fianco al fidanzato senza però voltarsi completamente verso di lui: «Magari oggi avevo voglia di opere straordinarie» esordì, ad un tratto.

«Perchè ho l'impressione che tu non stia parlando della Venere di Velasquez che si trova proprio qui davanti a noi?»

«Perchè sai bene, amore mio, quanto il culo di una donna sia in basso nella lista delle mie priorità»

Sussurravano appena. Si parlavano come se conoscessero già ogni possibile risvolto di quella conversazione.

Le parole non erano che aria stretta tra voci e intenzioni.

«Quindi Jungkook, esattamente, perchè sei qui?» si voltò, finalmente, verso il compagno osservandolo con attenzione.. cogliendo ogni particolare del suo essere.

«Per te»

E lui capì.

Era in piedi, fermo, con le braccia incrociate.. davanti ad uno dei divini dipinti di Velasquez.

Chiuse gli occhi e sospirò.

Poi si strinse nelle braccia e piegò la testa fino a sfiorare la sua spalla.

Lo cercava.

La sera prima, i ragazzi avevano avuto una pesante discussione fondamentalmente basata su uno dei loro prossimi furti e per quanto, apparentemente, sembrasse tutto risolto.. entrambi percepivano ancora della tensione tra loro.

Jungkook, rendendosi conto del suo bisogno, si avvicinò al moro e fece si che potesse appoggiarsi comodamente a lui.

Prese, ad un tratto, a lasciargli teneri baci sulla nuca.

Taehyung era un controsenso vivente.

E Jungkook lo amava per questo.

Odiava essere toccato ma, allo stesso tempo, cercava sempre affetto.

Parlava tanto e di tantissime cose eppure, alla fine, non diceva mai nulla che lasciasse trasparire cosa pensasse realmente... tranne in alcune particolari situazioni di confronto.

Taehyung era fatto così. Era un tipo riservato.

Tu non chiedevi, lui non diceva.

E mentre pensava a tutto questo, il corvino venne riportato alla realtà dal moro: «Non devi farlo per forza, Jungkook» gli disse.

«Mi va di farlo, Taehyung. Sai che non faccio mai ciò che non mi va di fare.. e ora togliti quel palo dal culo e facciamo un giro di questa galleria ma sappi che non trascorrerò tutta la mattina con te che guardi Caravaggio.. Ho grandi progetti per questa meravigliosa giornata» sogghignò.

«Ma stai zitto»

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⏰ Ultimo aggiornamento: 12 hours ago ⏰

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𝐒𝐂𝐎𝐑𝐏𝐈𝐎𝐍 || ᴛᴀᴇᴋᴏᴏᴋDove le storie prendono vita. Scoprilo ora