La leggenda del Lupo Bianco

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La sera era calata su Amarante come un velo oscuro, e il villaggio, avvolto da una nebbia densa e palpabile, sembrava sussurrare segreti antichi e inquietanti. Le luci fioche delle lampade a olio gettavano una luce incerta sulle case, proiettando ombre lunghe e irregolari che danzavano sui muri, come spiriti erranti. Sofia e Lorenzo si erano ritrovati nel piccolo cortile della locanda, il respiro teso e l'animo diviso tra paura e curiosità. Avevano chiesto un incontro con l'anziano del villaggio, il saggio che conosceva le storie e le leggende come nessun altro, incontrato poco tempo prima mentre passeggiavano.

L'anziano arrivò poco dopo, il corpo sottile e fragile avvolto in un mantello sdrucito che si agitava nella brezza notturna. I suoi lunghi capelli bianchi risaltavano nel buio, e il viso, solcato da profonde rughe, sembrava scolpito nel tempo. Con un gesto lento e misurato, si sedette sulla panca di legno del cortile, il suo sguardo penetrante che attraversava il silenzio. Sofia e Lorenzo si avvicinarono, sedendosi ai suoi piedi, immobili e ansiosi di ascoltare.

"Voi giovani pensate che le storie siano solo storie," iniziò l'anziano, la voce profonda e ritmata, come un'eco di antichi canti. "Ma io vi dico che il Lupo Bianco esiste. È il custode, il confine tra noi e l'oscurità. Protegge il nostro mondo... ma è anche l'araldo della sua fine." Le sue parole risuonarono nel cortile, cariche di un senso di presagio.

Sofia e Lorenzo si scambiarono uno sguardo denso di ricordi e paure: Sofia rammentava l'incontro fugace nel bosco, quando aveva visto quella figura bianca e imponente svanire tra gli alberi. "Ma perché è legato a noi, ad Amarante?" chiese Lorenzo, incapace di nascondere l'interesse.

L'anziano annuì lentamente. "Il Lupo Bianco appare solo nei momenti di necessità estrema. È un guardiano antico, che compare quando le ombre cercano di superare il confine e invadere il nostro mondo. In passato, molti hanno raccontato di averlo visto, e chi ha avuto quell'incontro... non ha sempre fatto ritorno."

Un brivido freddo percorse la schiena di Sofia. "Non sono tornati?" sussurrò, sentendo crescere dentro di sé il terrore di essere stata scelta da quel guardiano.

"Chi vede il Lupo è segnato," continuò l'anziano, fissandoli con intensità. "È un privilegio, sì, ma anche una condanna. Chi incrocia il suo cammino deve compiere una scelta. Alcuni non tornano perché l'oscurità li reclama, perché non sono pronti ad affrontare le ombre dentro di loro."

Sofia sentì il peso di quelle parole, come un destino che incombeva sopra di lei. "E cosa succede a chi viene scelto? Deve fare qualcosa?"

L'anziano si prese un momento di pausa, lo sguardo che vagava nel cielo notturno come a cercare ispirazione tra le stelle. "Si dice che chi vede il Lupo debba affrontare una prova, un sacrificio forse. Altri sostengono che sia un ammonimento: la venuta del Lupo indica che qualcosa di terribile è vicino. In ogni caso, chi è scelto vive con l'ombra della sua missione."

"Ma allora... chi è davvero il Lupo Bianco?" domandò Lorenzo, spingendo il coraggio oltre i propri limiti. "È uno spirito? Una creatura del mito? Perché si mostra qui, ad Amarante?"

L'anziano si chinò in avanti, il viso illuminato dalla luce tremolante di una lampada. "Nessuno conosce la sua vera natura, ma le leggende dicono che sia l'anima di un antico protettore, un guardiano dei confini tra i mondi. C'è chi crede sia una forza ultraterrena che ci avverte quando il male è vicino. Qualunque cosa sia, ha un solo scopo: proteggerci dall'oscurità che desidera invaderci."

"E queste ombre?" chiese Sofia, sentendo il cuore battere con forza. "Cosa rappresentano davvero?"

"Le ombre sono tutto ciò che temiamo," rispose l'anziano con una calma solenne. "Rappresentano le paure, le colpe, i segreti che nascondiamo. Quando il Lupo Bianco appare, significa che queste ombre stanno per emergere, pronte a inghiottirci."

Sofia sentì la testa girare, il peso delle rivelazioni che si accavallavano nella sua mente. "E noi, cosa possiamo fare per fermarle?"

"Affrontate le vostre paure," disse l'anziano, la voce carica di saggezza. "Il Lupo Bianco non è un salvatore, ma una guida. Vi conduce alla verità. Solo guardando in faccia le vostre ombre potrete sperare di salvarvi." La sua voce era grave, quasi un avvertimento.

Un vento improvviso si sollevò, scuotendo le foglie e portando con sé un senso di urgenza. "Non avete tempo da perdere," disse l'anziano, il tono che si faceva più solenne. "Se il Lupo vi è apparso, significa che il momento è giunto. Dovete agire."

Sofia e Lorenzo si guardarono, consapevoli che qualcosa di irreversibile era iniziato. "Dobbiamo andare nella foresta," dichiarò Sofia, la risolutezza che brillava nei suoi occhi. "Affrontare quello che ci aspetta."

"E se non torniamo?" domandò Lorenzo, la voce incrinata dalla paura.

"Almeno sapremo di aver tentato," rispose Sofia, decisa. L'anziano sorrise, un sorriso triste e carico di approvazione.

"Ricordatevi, il Lupo Bianco è con voi. Non abbiate timore di guardare nell'oscurità... ma preparatevi, perché quello che troverete potrebbe cambiare per sempre la vostra vita."

Con quelle parole, l'anziano si alzò, dirigendosi verso le ombre profonde che avvolgevano il villaggio. Sofia e Lorenzo rimasero immobili, il peso della missione che li sovrastava. Sentivano che il cammino davanti a loro sarebbe stato pericoloso, ma sapevano che non potevano tirarsi indietro. L'oscurità li chiamava, e il tempo per scoprire la verità era ormai giunto.

Senza più parole, si incamminarono verso la foresta, pronti ad affrontare le ombre che avevano iniziato a emergere ad Amarante.

L'ombra di AmaranteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora