Sofia e Lorenzo tornarono alla locanda, determinati a confrontare il locandiere riguardo al simbolo misterioso e alla lettera di avvertimento. La luce del pomeriggio filtrava attraverso le nuvole, creando un’atmosfera di opprimente incertezza. Mentre attraversavano la soglia, un senso di attesa riempiva l’aria, come se il villaggio stesso stesse trattenendo il respiro.
Il locandiere era di nuovo al suo posto, ma il suo sguardo si era indurito alla loro vista. “Cosa volete adesso?” chiese, la voce carica di tensione.
“Dobbiamo sapere di più sulle scomparse,” rispose Lorenzo con fermezza, cercando di mantenere la calma nonostante la crescente angoscia. “Ci hai parlato di forze oscure e di rituali, ma abbiamo bisogno di capire esattamente cosa sta succedendo qui.”
“Ci sono cose che non dovreste sapere,” rispose il locandiere mentre l’aria si fece più pesante attorno a lui.
Sofia fece un passo avanti. “Se non ci dici la verità, potremmo essere in pericolo. Abbiamo trovato una lettera che ci avverte di lasciare il villaggio. Se c’è un pericolo imminente, vogliamo affrontarlo, non nasconderci.”
Il locandiere rimase in silenzio per un momento con gli occhi che scrutavano i volti dei due giovani. Poi, con un gesto stanco, si rese conto che non avrebbe potuto tenerli all’oscuro. “C’è un libro” mormorò. “È sotterrato da qualche parte dietro la biblioteca, ma… non dovreste guardarlo. Non tutte le verità sono piacevoli.”
Sofia e Lorenzo si scambiarono uno sguardo significativo. “Dobbiamo trovare questo libro” disse Lorenzo con determinazione. “Potrebbe darci indizi su cosa è successo a quelle persone.”
Dopo un breve momento di esitazione, il locandiere annuì e si avviò verso un armadio chiuso a chiave dietro il bancone. Prese una chiave dalla sua tasca e la infilò nella serratura, aprendo lentamente le porte scricchiolanti. Dentro, c'erano un rotolo di pergamena e una piccola lampada a olio. Con cura, il locandiere estrasse la mappa e la posò sul bancone.
La mappa era antica e ingiallita, con segni e simboli tracciati a mano. Sofia si chinò per osservare da vicino, notando che ogni croce segnata rappresentava un luogo dove era avvenuta una scomparsa. “Guarda,” disse, indicando una delle croci. “È vicina alla locanda.”
Lorenzo fece un passo avanti, il cuore che batteva forte. “E questa data…” mormorò, tracciando con il dito la linea che collegava le croci. “È solo una settimana fa. Potremmo essere i prossimi.”
La mappa non solo documentava le scomparse degli ultimi cento anni, ma rivelava anche un inquietante schema. “Guarda,” continuò Lorenzo, “i luoghi delle scomparse sembrano seguire un percorso... Come se ci fosse un punto centrale.”
“Potrebbe essere la foresta,” suggerì Sofia, rimanendo colpita dalla disposizione delle croci. “Tutti i segni sembrano convergere verso la zona dove abbiamo trovato il cimitero abbandonato.”
“Dobbiamo tornarci,” affermò Lorenzo con una determinazione rinnovata. “Non possiamo lasciare che queste persone vengano dimenticate. Dobbiamo capire perché sono scomparse e cosa possiamo fare per evitarlo.”
Mentre discutevano il loro piano, il locandiere li osservava con una certa apprensione. “Non dovreste avventurarvi di nuovo in quel posto,” avvertì, la sua voce diventando quasi un sussurro. “Le forze che agiscono qui non sono da prendere alla leggera. Ci sono storie di persone che non sono mai tornate dalla foresta. È come se la natura stessa le inghiottisse.”
Sofia e Lorenzo si scambiarono uno sguardo di intesa, entrambi consapevoli che la loro ricerca di risposte era diventata qualcosa di più grande. “Se vogliamo salvare noi stessi e chi è scomparso, dobbiamo affrontare queste forze,” disse Sofia, il suo spirito di determinazione illuminato dalla volontà di scoprire la verità.
Con la mappa arrotolata sotto il braccio, decisero di lasciare la locanda e dirigersi verso la biblioteca. Ma mentre uscivano, la tensione si fece palpabile. Gli sguardi degli abitanti del villaggio sembravano pesanti, come se ognuno di loro fosse a conoscenza di qualcosa che Sofia e Lorenzo non potevano comprendere.
Arrivati sul retro della biblioteca, la sensazione di essere osservati cresceva. Ogni passo sembrava essere seguito da occhi invisibili. “Dove iniziamo?” chiese Lorenzo, scrutando intorno.
“Potrebbe esserci una buca qui vicino” rispose Sofia. “Usiamo questa per cercare” disse Lorenzo indicando una pala.
Dopo un po’, Sofia si imbatté in un diario logoro, nascosto dentro ad un cespuglio spinoso, il cui autore parlava di strani rituali e di un culto che si era insediato nel villaggio secoli prima.
“Lorenzo, guarda qui!” esclamò, porgendogli il diario. “Parla di un culto che adorava entità oscure. Ogni settant'anni, offrivano sacrifici per mantenere il loro potere. Questo è ciò che deve essere accaduto alle persone che sono scomparse!”
Lorenzo lesse attentamente. “Significa che non siamo solo in pericolo… è come se fossimo parte di un ciclo, di un sacrificio che si ripete. E noi siamo qui proprio al momento giusto.”
Dopo ore di ricerche, si sentirono pronti a tornare nella locanda per pianificare il loro prossimo passo. Ma l’aria si era fatta più pesante mentre si allontanavano dalla biblioteca, come se le ombre stesse stessero avvolgendo il villaggio. Ogni suono sembrava amplificato, e le loro ombre si allungavano come se avessero vita propria.
Mentre camminavano, una sensazione di freddo scorreva lungo la schiena di Sofia, come se qualcun altro fosse presente. “Hai notato anche tu?” chiese a Lorenzo, ma lui sembrava assorto nei suoi pensieri.
La realtà del villaggio si stava lentamente disintegrando attorno a loro, e la consapevolezza che Amarante nascondeva segreti inquietanti divenne sempre più evidente.
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L'ombra di Amarante
Mystère / ThrillerNel cuore delle Alpi, il villaggio di Amarante è avvolto da una nebbia costante e da un'inquietudine che nessuno sa spiegare. Sofia e Lorenzo, archeologi e amici di lunga data, vi si recano per studiare un antico sito legato a misteriose leggende. M...