PRIMA PARTE: L'inizio dell'inverno

12 2 0
                                    

Sofia e Lorenzo giunsero nel villaggio di Amarante in una giornata cupa e fredda. La pioggia fine scese dal cielo grigio, rendendo le strade lastricate di pietra scivolose e scure. I due amici, archeologi di professione e compagni di avventure sin dai tempi dell'università, sentirono il peso di un'atmosfera pesante, quasi palpabile, mentre attraversavano le strade deserte. Ogni porta era chiusa e ogni finestra era oscurata, creando un senso di isolamento che si faceva sempre più opprimente.

"Sei sicura che questo posto sia quello giusto?" chiese Lorenzo, rinfrescando i suoi ricordi delle ricerche fatte. "Non sembra affatto accogliente."

"Lo è," rispose Sofia con determinazione, "o almeno lo dovrebbe essere. Questo è il luogo dove si dice che ci siano i resti di un antico insediamento, e voglio scoprire cosa ci hanno lasciato. Ogni villaggio ha una storia, e questa potrebbe essere affascinante."

Mentre parlavano, si avvicinarono a una locanda dal tetto spiovente, l'unico edificio che sembrava ospitare una luce calda all'interno. Una volta entrati, vennero accolti da un profumo di legno stagionato e di cibo cucinato lentamente. Ma l'aria era gelida, e un brivido percorse la schiena di Sofia. Il locandiere, un uomo anziano con i capelli bianchi e un viso segnato dal tempo, li osservò con uno sguardo penetrante.

"Buonasera," disse Lorenzo, avvicinandosi al bancone. "Vorremmo due camere per la notte."

L'anziano li scrutò con attenzione, come se stesse pesando le loro parole. "Non ci sono molti viaggiatori in questo periodo dell'anno," mormorò. "Se decidete di rimanere, sappiate che Amarante ha le sue ombre."

"Le sue ombre?" ripeté Sofia, sollevando un sopracciglio. "Cosa intende dire?"

"Ci sono storie che si raccontano di notte, storie di persone che sono scomparse nel bosco," rispose il locandiere, la voce bassa e carica di un timore palpabile. "Non vi addentrate mai nei boschi dopo il tramonto. Potreste non tornare mai più."

Lorenzo scambiò uno sguardo preoccupato con Sofia, ma la curiosità della giovane donna prevalse. "Siamo qui per cercare di capire la storia di questo luogo. Crediamo che ci siano reperti antichi da scoprire," disse, cercando di rassicurarlo.

"Gli antichi non sono sempre benvenuti," avvertì il locandiere, ignorando la loro determinazione. "Le ombre di Amarante non dimenticano. Non dovreste disturbare ciò che è sepolto."

Dopo aver ricevuto le chiavi delle loro camere, Sofia e Lorenzo si diressero al piano superiore, ma l'aria era densa di inquietudine. "Che uomo strano," commentò Lorenzo, mentre saliva le scale. "Sembra più un custode di segreti che un locandiere."

"Sì, ma le storie che racconta sono interessanti," rispose Sofia. "Forse c'è qualcosa di più qui di quanto possiamo immaginare. Voglio esplorare il bosco domani. Se ciò che dice è vero, potremmo scoprire qualcosa di incredibile."

Una volta nella loro camera, Sofia si avvicinò alla finestra e guardò fuori. La pioggia continuava a scorrere, e la nebbia avvolgeva gli alberi che circondavano il villaggio. "Cosa pensi sia successo a quelle persone scomparse?" chiese, sentendo un brivido lungo la schiena.

"Non lo so," rispose Lorenzo, spostandosi accanto a lei. "Ma ho la sensazione che ci sia qualcosa di sinistro in questo luogo. È come se il villaggio avesse un'anima oscura."

Sofia annuì, ma non poté fare a meno di sentire un richiamo. "Dobbiamo essere cauti, ma non possiamo lasciarci intimidire dalle leggende," disse. "Abbiamo un lavoro da fare."

Dopo una cena veloce, i due decisero di andare a letto presto. Ma mentre la notte avanzava, Sofia fu sopraffatta da un senso di inquietudine. La stanza era silenziosa, ma il suono della pioggia continuava a battere contro i vetri, quasi come un battito cardiaco lontano. Non riuscì a chiudere occhio, e così si alzò per esplorare un po' la locanda.

Scendendo le scale, si accorse che il locandiere era ancora sveglio, seduto in un angolo con una candela accesa. Quando la vide, alzò lo sguardo. "Non dovreste essere qui, giovane," disse con un tono serio. "Le ombre sono più forti di notte."

"Cosa intende dire?" chiese Sofia, la curiosità che prendeva il sopravvento sulla paura. "Ci sono leggende che parlano di queste ombre?"

"Leggende? Sì, ma non sono solo storie. Ogni anno, il villaggio sacrifica qualcosa per mantenere la pace con le entità che abitano il bosco," spiegò il locandiere, fissandola con uno sguardo intenso. "Ci sono cose che non potete comprendere, ma vi avverto: se decidete di esplorare, portate con voi un amuleto o un talismano. Vi servirà."

Sofia lo guardò, incredula. "Ma noi non crediamo a superstizioni. Vogliamo solo scoprire la verità."

"E la verità vi potrebbe costare caro," avvertì l'uomo, poi si voltò verso la finestra. "Se doveste sentire voci nel bosco, non rispondete. Non dovete mai rispondere."

Con quelle parole, il locandiere tornò al suo silenzio, lasciando Sofia con una sensazione di disagio. Tornando nella sua stanza, si chiese se forse le leggende fossero più di semplici storie raccontate per spaventare i bambini. Quando finalmente riuscì a chiudere occhio, sognò di volti pallidi e ombre danzanti, e un lamento che pareva provenire dal cuore stesso della foresta.

Al mattino seguente, Sofia si svegliò determinata. Anche se le parole del locandiere continuavano a ronzarle nella mente, sapeva che la vera avventura iniziava ora. "Lorenzo" sussurrò, scuotendolo. "È tempo di esplorare."

Lorenzo si stiracchiò con un sorriso che si formò sulle sue labbra. "Sei pronta a scoprire le ombre di Amarante?".

"Prontissima" rispose Sofia, mentre si preparava a lasciare la locanda. L'ignoto li attendeva, e la voglia di scoprire la verità, qualunque essa fosse, era più forte di ogni paura.

L'ombra di AmaranteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora