Nella foresta delle ombre

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Sofia e Lorenzo, spinti dalla curiosità e dalla crescente inquietudine, decisero di avventurarsi nella foresta che circondava il villaggio di Amarante. Il sole stava tramontando, tingeva il cielo di sfumature arancioni e rosa, mentre le ombre dei grossi alberi si allungavano come dita scheletriche. L'aria era densa e umida, e il suono dei loro passi sembrava assorbito dal terreno morbido, creando un silenzio inquietante. La foresta, con i suoi alberi alti e contorti, sembrava un'entità viva, osservando e seguendo Sofia e Lorenzo con attenzione.

"Sei sicuro di voler andare avanti?" chiese Lorenzo, guardando il fitto sottobosco che si estendeva davanti a loro. La luce del giorno stava svanendo rapidamente, e l'idea di perdersi in un luogo tanto oscuro lo spaventava. Ma Sofia, con la sua determinazione, annuì. "Dobbiamo trovare il sito archeologico. Ci deve essere una spiegazione per tutto questo."

Proseguendo lungo un sentiero che sembrava quasi cancellato dal tempo, i due ragazzi iniziarono a sentire un'energia strana nell'aria. Le foglie frusciavano come se stessero sussurrando segreti, e i rami si muovevano come se avessero una vita propria. Sofia non poteva fare a meno di notare come le ombre sembrassero avvicinarsi, come se volessero avvolgerli. Ogni passo che facevano si accompagnava a un'inquietante sensazione di essere osservati.

Dopo un po' di cammino, trovarono un cimitero abbandonato, nascosto tra gli alberi. Le lapidi erano ricoperte di muschio e detriti, e su di esse erano incisi simboli arcaici e scritte in lingue dimenticate. Un brivido di freddo percorse la schiena di Sofia mentre si avvicinava a una delle lapidi, che sembrava particolarmente ben conservata. "Guarda," disse, indicando le incisioni. "Questi simboli... non sembrano provenire da nessuna parte che conosca."

Al centro del cimitero si ergeva una croce di pietra, ma a differenza delle altre, questa sembrava pulsare, emanando un debole bagliore. La croce, ricoperta di rune, sembrava contenere un'energia vitale, quasi come se avesse un cuore pulsante all'interno. "Cosa pensi che significhi?" chiese Lorenzo, avvicinandosi con cautela.

"Non lo so," rispose Sofia, affascinata e spaventata allo stesso tempo. "Ma penso che dovremmo stare attenti. Questa potrebbe essere una sorta di portale o un punto di contatto tra il nostro mondo e... qualcos'altro."

Appena si voltarono per andarsene, un fruscio improvviso dietro di loro li fece fermare. Lorenzo si girò di scatto, il cuore in gola. "Cosa è stato?" chiese, mentre la paura iniziava a serpeggiare tra di loro.

Sofia strinse il braccio di Lorenzo. "Non lo so, ma ho la sensazione che non siamo soli."

Lorenzo cercò di rassicurarla, ma nel suo cuore sapeva che anche lui provava un terrore crescente. "Forse sono solo animali," suggerì, ma la sua voce tradiva l'incertezza. "Andiamo, torniamo indietro."

Mentre si allontanavano dal cimitero, entrambi sentirono una presenza alle loro spalle, come se qualcosa li stesse seguendo. Le ombre si muovevano in modo strano, allungandosi e accorciandosi, e le loro menti iniziarono a popolarsi di pensieri angosciosi. Chi o cosa poteva essere?

L'aria si fece densa e la foresta sembrava chiudersi intorno a loro. Un'eco di voci lontane risuonava tra gli alberi, parole indistinte che riempivano l'aria di inquietudine. "Dobbiamo muoverci più in fretta," disse Sofia, cercando di mantenere la calma. "Qualcosa non va qui."

Riuscirono finalmente a ritornare sul sentiero principale, ma il senso di essere osservati non svanì. Le ombre che si allungavano al loro passaggio sembravano danzare con malignità, come se sapessero qualcosa che loro ignoravano.

Mentre si avvicinavano alla locanda, la foresta sembrava ringhiare dietro di loro, un avvertimento muto che qualcosa di terribile si stava preparando a manifestarsi. Arrivati alla locanda, i due ragazzi sprofondarono nella loro stanza, cercando di mettere ordine nei loro pensieri. Ma il terrore di quella serata non li abbandonò, e le immagini della croce pulsante e del cimitero abbandonato continuarono a tormentarli.

"Non possiamo ignorare quello che abbiamo visto," disse Sofia, rimanendo seduta sul letto, mentre Lorenzo la guardava con apprensione. "Dobbiamo scoprire di più su questo posto. Qualcosa di oscuro si nasconde qui, e noi abbiamo bisogno di capire cosa."

"Ma come?" chiese Lorenzo. "Dove iniziamo a cercare?"

"Dobbiamo parlare con il locandiere," rispose Sofia. "Deve sapere qualcosa. E se non vuole dircelo, forse possiamo trovare indizi altrove. Lo faremo domani con la luce del sole" La determinazione nei suoi occhi brillava, e Lorenzo si sentì rinvigorito dalla sua energia.

Mentre si preparavano per dormire, però, un brivido di paura percorse la schiena di Sofia. Qualcosa di terribile li stava aspettando, ma la curiosità e la determinazione erano più forti della paura. Decisero di affrontare il locandiere e di scoprire la verità che si celava dietro il mistero di Amarante.

L'ombra di AmaranteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora