𝙬𝙞𝙣𝙩𝙚𝙧𝙛𝙚𝙡𝙡

28 1 0
                                    


Il vento fresco di una tipica mattina di fine estate le accarezzava il collo, muovendo i capelli che le ricadevano sulle spalle, avvolte in una pesante pelliccia di lupo. Si era svegliata presto, a causa di una strana sensazione di inquietudine. "Lady Stark, buongiorno," la voce di Theon Greyjoy la destò dai suoi pensieri. "Quante volte devo dirti di chiamarmi Lyanna?" rispose, osservandolo; "Buongiorno anche a te." Lui le sorrise malizioso, prendendole una ciocca di capelli tra le dita. "Siete ogni giorno più incantevole, mia signora." Lei cercò di mantenere la calma, ma il rossore sulle guance la tradì. "Grazie," sussurrò quasi impercettibilmente. "Vostro padre vi sta cercando; ha qualcosa da mostrarvi." Dopo avergli sorriso, si allontanò.

"Padre, mi stavate cercando?" chiese entrando nella stanza, trovando Eddard Stark intento a osservare la foresta dalla finestra. Si voltò e le sorrise; la sua barba e il cipiglio spesso dipinto sul suo volto lo facevano sembrare più vecchio dei suoi trentacinque anni, ma gli occhi grigi brillavano di vitalità. "Si, bambina mia. Il tuo nome è lo stesso della mia amata sorella, e ogni giorno che passa le somigli sempre di più. Volevo che avessi questo." Le porse una collanina d'argento con una pietra azzurra. Lei sorrise, curiosa. "Cos'è?" chiese, esaminandola. "Era il primo regalo che feci a tua zia. La portava sempre con sé; me la diede l'ultima volta che ci vedemmo." Un sorriso malinconico apparve sul volto di Eddard. "Sono onorata che tu voglia darla a me," rispose Lyanna, accarezzando la mano del padre. Lui l'aiutò a indossarla.

Era una tipica giornata a Grande Inverno; e come al solito, i suoi fratelli si riunivano per tirare con l'arco, mentre Lyanna e Arya tentavano di sfuggire a Septa Mordane, che le voleva costringere a ricamare per tutto il pomeriggio. L'unica che sembrava contenta di farlo era Sansa, una vera lady, con i suoi capelli rossi sempre acconciati e gli occhi azzurri che trasmettevano un'aria di superiorità.

"Anche oggi siamo riuscite ad evitarla," rise Arya, riprendendo fiato dopo la fuga all'esterno del castello. "Non passerò questa splendida giornata rinchiusa a ricamare," ribatté Lyanna, e una volta riprese, si unirono ai loro fratelli. Robb, Jon e Theon erano schierati, con Bran intento a centrare un bersaglio con l'arco. Lyanna si avvicinò a Robb, che le sorrise e la strinse a sé. "Cosa doveva dirti nostro padre?" chiese, preoccupato. Lei mostrò la collana. "Voleva darmi questa; era di nostra zia."

Scoppiarono tutti e cinque a ridere, quando Bran mancò il bersaglio, per l'ennesima volta."Chi di voi era un buon tiratore, all'età di soli 10 anni?" la voce del capofamiglia giunse dolce alle orecchie dei figli, dal balcone che sovrastava una piccola parte del cortile; in quel preciso istante un'altra freccia centrò il bersaglio, Lyanna e Robb voltarono il capo nello stesso istante, e videro Arya che aveva ancora l'arco puntato e un sorriso soddisfatto sul volto, "Lei, a quanto pare" ridacchiò la ragazza guardando il suo gemello che sorrideva orgoglioso alla sua sorellina; Bran le corse incontro e cominciarono a inseguirsi.

"Lord Stark" disse Sir Rodrick "Abbiamo un disertore della barriera, cosa volete che facciamo?" Eddard guardò sua moglie e le sorrise lievemente "Va giustiziato" fece una piccola pausa "E voglio anche Bran con me" Catelyn lo guardò con disappunto "Ma è solo un ragazzo" cercò di convincere il marito, che però non si smosse dall'idea originaria "Non sarà un ragazzo per sempre, l'inverno sta arrivando" si allontanò.

"Non distogliere lo sguardo, o nostro padre se ne accorgerà" sussurrò Jon al suo fratellino, che fissava la scena. Theon teneva in mano la fodera con all'interno la spada di Ned e gliela porse, il lord la estrasse mettendosi, poi al fianco del corvo che era inginocchiato davanti ad un ceppo, con la testa poggiata su di esso "In nome di Re Robert della Casa Baratheon, Primo del Suo Nome, Re degli Andali e dei Primi Uomini, Signore dei Sette Regni e Protettore del Reame; io Eddard della Casa Stark, lord di Grande Inverno e protettore del Nord, ti condanno a morte" pronunciò con una voce rigida, che Bran non aveva mai udito e, che sicuramente non gli apparteneva nella quotidianità, poi brandii la spada e con un colpo secco e veloce giustiziò l'ex corvo. 

"Non è il primo quest'anno" sospirò Robb "Se si continua così, prima dell'inverno la barriera sarà popolata da fantasmi" concordò Theon, mentre cavalcavano, tornando a Grande inverno; udirono dei guaiti all'inizio della foresta e vi si avvicinarono.C'era un'enorme forma scura semisepolta nella neve macchiata di sangue, cristallizzata nella morte. La pelliccia grigia dell'animale era coperta di ghiaccio, mentre un debole odore di decomposizione aleggiava nell'aria, ricordando il profumo di una donna affascinante. Bran, inorridito, vide gli occhi spenti della creatura, infestati da vermi e circondati da fauci zannute. Ma ciò che lo colpì di più furono le dimensioni della lupa: era più grande del suo pony e doppia rispetto ai cani da caccia di suo padre.

"Un abominio?" commentò Jon con calma. "Niente affatto: è una meta-lupa, molto più grande dei lupi normali." "Non se ne vede uno a sud della Barriera da duecento anni," osservò Theon ."E invece adesso ce n'è uno," rispose Jon.Bran distolse lo sguardo dal corpo e notò Robb, che teneva in braccio un fagotto. Avvicinandosi, emise un grido di gioia: un cucciolo grigio, ancora cieco, si aggrappava al petto di Robb, lamentandosi. "Coraggio," lo incoraggiò Robb. Bran, timoroso, accarezzò il cucciolo e poi si lasciò sorprendere da un secondo cucciolo che Jon gli mise tra le braccia. "Ce ne sono sei" disse Jon.

Hullen, il mastro stalliere, si mostrò scettico. "Un presagio, questa cosa non mi piace.""È solo un animale morto" ribatté Lord Stark, mentre esaminava il corpo della lupa. Trovò un cranio di cervo, frantumato e insanguinato, che suscitò un silenzio teso tra i cavalieri."È sorprendente che sia sopravvissuta abbastanza a lungo da partorire," commentò Stark. Robb, affermò che la lupa rossa di ser Rodrik aveva recentemente avuto cuccioli, e che avrebbero potuto trovare latte. Ma Hullen avvertì che non avrebbero avuto scampo, e Bran emise un gemito di angoscia. "Meglio una morte rapida" affermò Theon, sguainando la spada. Bran, protendendo il cucciolo verso di se, protestò: "No! È mio!" Robb intervenne, minacciando di difendere i cuccioli. Lord Stark, dopo aver ascoltato Jon, si accorse della logica nel suo ragionamento riguardo ai cuccioli come simboli della Casa Stark e alla fine acconsentì a lasciare ai ragazzi la responsabilità dei cuccioli. Mentre tornavano a Grande Inverno, Bran abbracciò il suo cucciolo, pensando a un nome per lui. Ma Jon si fermò all'improvviso, avvertendo un settimo cucciolo, un albino, che si era allontanato. Ghost.

Appena giunti a casa, mostrarono i cuccioli alle loro sorelle e al loro fratellino, "sono stupendi" disse Sansa prendendone uno fra le mani "la chiamerò Lady" sorrise " che nome scontato" sbuffò Arya " io la chiamerò Nymeria" aggiunse agguantandone un'altra; Robb si avvicinò a Lyanna e gliene porse uno "è grigio, come il mio, solo che è una femmina, credo sia destino" le sorrise con affetto, lei guardò il cucciolo e appena questo aprii gli occhi, gli accarezzò il musetto, e disse "Winter, la chiamerò Winter". 

Eddard si trovava sotto un albero del cuore, a pulire la sua spada, quando sentì la voce della moglie "Ned, è arrivata una lettera con il sigillo del Re", lo Stark alzò subito lo sguardo dalla sua spada "e cosa dice?" gli occhi di Catelyn si fecero tristi " mi dispiace caro, ma Jon Arryn è morto" una contrazione di dolore si fece spazio sul volto dell'uomo "so che per te era come un padre" continuò la donna sedendosi accanto a lui, "e la lettera dice anche che il Re, la famiglia reale e la corte, marciano verso il nord" aggiunse dopo qualche secondo di silenzio, lo sguardo di Ned guizzò nel suo "tra quanto dovrebbero essere qui?" chiese accarezzandole la mano "entro massimo una settimana" rispose sorridendo lievemente, sapendo quanto a suo marito avrebbe fatto piacere, rivedere il suo amico.


Le Ombre di Nord e Sud: Un Gioco di FamiglieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora