Le Ombre di Nord e Sud: Un Gioco di Famiglie

𝙥𝙖𝙩𝙝 𝙤𝙛 𝙧𝙚𝙙𝙚𝙢𝙥𝙩𝙞𝙤𝙣

Jaime e Lyanna rimasero seduti vicini sul letto, la stanza immersa in una quiete che sembrava appartenere solo a loro. Le risate di poco prima si erano calmate, lasciando spazio a un silenzio pieno di intimità e ricordi non detti. Jaime accarezzava la mano di Lyanna, come se quel gesto gli servisse a mantenere il contatto con il presente, mentre il suo sguardo si perdeva in lontananza, come a cercare il filo dei pensieri.

"Non avrei mai immaginato," iniziò Jaime, la voce bassa e riflessiva, "che il giorno in cui tuo fratello mi catturò avrebbe cambiato così tanto la mia vita."

Lyanna si voltò verso di lui, incuriosita. "Lo odiavi, vero?" chiese, senza un'accusa, ma con una curiosità sincera. "Robb, intendo. Per averti fatto prigioniero."

Jaime scosse la testa, un sorriso malinconico che sfiorava le sue labbra. "Odiarlo? No. Non lo odiavo. Era... brillante. Giovane, sì, ma con una determinazione che pochi uomini della sua età avrebbero potuto vantare. In qualche modo, credo che una parte di me lo rispettasse, anche se mai l'avrei ammesso allora. Ero troppo pieno di orgoglio per farlo."

Lyanna abbassò lo sguardo, un'ombra di tristezza attraversando i suoi occhi. "Robb era sempre stato così. Fiero, giusto... Ma a volte credo che si sia caricato di troppo. Come nostro padre. Come tutti gli Stark prima di lui."

"Essere fiero e giusto è ciò che lo ha reso grande," disse Jaime, con una nota di ammirazione sincera. "Ma sì, quella stessa fierezza lo ha reso anche vulnerabile. Credo che in fondo io sapessi che non avrebbe accettato compromessi. Ed è per questo che non sono sorpreso che non abbia mai ceduto, neanche con me."

"Ma tu hai ceduto," osservò Lyanna, inclinando leggermente la testa. "Alla fine, sei cambiato. Non sei più l'uomo che eri quando Robb ti ha fatto catturare."

Jaime annuì lentamente. "Sono cambiato. Credo di aver iniziato a cambiare quando ho perso la mano. È buffo, no? Quella mano rappresentava tutto ciò che ero: l'arroganza, la forza, il nome Lannister. Quando l'ho persa, ho dovuto guardarmi davvero per la prima volta. E non mi piaceva quello che vedevo."

Lyanna ascoltava in silenzio, il suo volto illuminato dalla luce fioca delle candele. Le sue dita si mossero lentamente, intrecciandosi con quelle di Jaime. "E poi cosa è successo?" chiese, la sua voce morbida. "Quando ci siamo incontrati a Winterfell... eri diverso. Ma cosa ti ha portato davvero fino a quel momento?"

Jaime si prese un momento per rispondere, i suoi occhi fissi sul pavimento come se stesse scegliendo con cura le parole. "Ho vissuto molti momenti di dubbio, di lotta. Cersei... per anni ho creduto che fosse tutto per me. Che il mio scopo fosse proteggerla, difenderla, amarla. Ma a un certo punto, tutto si è spezzato. Ogni bugia, ogni scelta fatta per lei, si è ritorcerta contro di me. Quando sono venuto a Winterfell, non ero certo di cosa cercassi. Speravo solo di fare la cosa giusta, almeno una volta."

Lyanna sorrise appena, un'espressione dolce e piena di significato. "E l'hai trovata. Hai trovato ciò che cercavi, Jaime?"

Jaime sollevò lo sguardo, fissandola negli occhi con una sincerità disarmante. "Sì," disse, senza esitazione. "Ti ho trovato. E ho trovato Robb... nostro figlio. Ho trovato un nuovo scopo, una nuova vita che non credevo fosse possibile."

Un silenzio colmo di emozione riempì la stanza. Lyanna si chinò leggermente verso di lui, poggiando la testa sulla sua spalla. "Sai," disse piano, "quando ti ho visto arrivare a Winterfell, non ero sicura di cosa provare. Jaime Lannister, lo Sterminatore di Re, l'uomo che aveva cercato di distruggere la mia famiglia... ma c'era qualcosa di diverso in te. Ero arrabbiata, confusa. Ma non potevo ignorare il cambiamento."

Jaime sorrise, un sorriso triste e grato allo stesso tempo. "Eppure, nonostante tutto, mi hai accettato. Mi hai amato. Sei stata la mia salvezza, Lyanna."