Jaime e Robb erano nel cortile di Winterfell, immersi in un'intensa sessione di allenamento. Nonostante la giovane età, Robb mostrava già una sorprendente abilità con la spada, una determinazione che ricordava molto quella del padre. La neve scendeva fitta intorno a loro, ma il calore del loro spirito combattivo era evidente, mentre padre e figlio si sfidavano in duelli simulati, con le spade di legno che sbattevano l'una contro l'altra."Buona guardia, Robb," disse Jaime, osservando con attenzione il movimento del ragazzo. "Ma non dimenticare di coprire il fianco. Un combattente esperto sa dove colpire." Robb, concentrato, replicò: "Lo so, papà. Ma tu sei troppo bravo, devo migliorare!" Il ragazzo alzò la spada con un sorriso fiducioso, pronto a rispondere all'ennesimo colpo di Jaime. Jaime sorrise, abbassando la sua spada e lanciando uno sguardo orgoglioso al suo giovane allievo. "Ogni giorno che ti alleni diventi più forte, Robb. Non ti fermare mai." Proprio in quel momento, Jon Snow, entrò nel cortile, attirato dai suoni dei colpi e dalla vista della sua famiglia. Quando vide Jaime, un'ombra di freddezza scivolò nel suo sguardo. I due uomini si scambiarono uno sguardo rapido e carico di tensione. Nonostante fossero uniti dalla famiglia, la loro relazione era tutt'altro che amichevole. Gli scontri del passato, le divergenze politiche e personali, avevano creato tra loro una distanza che sembrava impossibile da colmare.
"Non pensavo che avresti insegnato a combattere anche al ragazzo," disse Jon, la voce ruvida, cercando di mantenere un tono civile, ma con una punta di sarcasmo. "Penso che a Winterfell ci sia già abbastanza di che allenarsi, senza aggiungere un altro Lannister." Jaime alzò un sopracciglio, ma mantenne la calma. "Non credo che tu sia nella posizione di criticare, Jon," rispose con un sorriso che non raggiungeva gli occhi. "Io sto solo cercando di insegnargli come diventare un uomo, qualcosa che spero tu comprenda." Jon serrò la mascella, ma cercò di mantenere il controllo. "Non è questo il punto," rispose, cercando di non abboccare alla provocazione. "Il punto è che non c'è bisogno di ricordare a tutti il tuo passato, Jaime. Siamo qui per lavorare insieme, non per cercare di dimostrare qualcosa."
Jaime guardò Jon con un'espressione di distacco, ma dentro di sé sapeva che ogni parola del giovane Snow nascondeva una verità che faceva male. La distanza tra di loro era ormai un fiume in piena, e forse non ci sarebbe mai stato un ponte che l'attraversasse. Robb, che aveva osservato in silenzio il piccolo scambio tra i due uomini, interruppe la tensione. "Papà, zio, non litigate!" disse con un sorriso innocente. "Sto solo cercando di imparare, non voglio problemi tra di voi." Lyanna, che nel frattempo si era avvicinata, guardò i due uomini con un'espressione che cercava di essere calma, ma che tradiva una certa preoccupazione. "Jon, Jaime, vi prego, non è il momento per le vecchie ruggini. Robb ha bisogno di imparare e noi siamo una famiglia. Non possiamo continuare a vivere nel passato." Jon e Jaime si scambiarono un altro sguardo, questa volta più lungo, ma entrambi si costrinsero a mantenere la calma. "Hai ragione," disse Jon, facendo un passo indietro. "Robb ha ragione. Non voglio creare problemi."
"Nemmeno io," rispose Jaime, la sua voce più bassa, ma con un accenno di verità. "Semplicemente non sempre è facile." Lyanna sospirò, sollevando lo sguardo. "Non è mai facile," disse. "Ma possiamo farcela. Insieme." Robb guardò sua madre con un sorriso luminoso. "Posso continuare ad allenarmi, mamma?" chiese, cercando di cambiare argomento. "Certamente," rispose Lyanna, con un sorriso amorevole. "Ma ricorda, che sia un duello o una battaglia, il più importante è che tu resti sempre umile. Non importa quante vittorie otterrai, l'umiltà è ciò che ti renderà davvero forte."
Robb annuì, determinato, e riprese il suo allenamento con Jaime, che si chinò per sussurrargli qualche altro consiglio. Anche Jon, vedendo la scena, non poté fare a meno di notare la sincera connessione che c'era tra padre e figlio, un legame che non poteva essere spezzato da nessun passato. Lyanna li osservò con soddisfazione, sperando che un giorno anche la relazione tra Jon e Jaime potesse trovare un equilibrio. Ma sapeva che per ora doveva accontentarsi di quel momento. La loro famiglia stava ricostruendo qualcosa di più grande delle vecchie ruggini. E, in fondo, questo era tutto ciò che contava.
I giorni a Winterfell proseguivano tra allenamenti, momenti di famiglia e le nuove sfide che Lyanna, ora Regina del Nord, si trovava ad affrontare. Nonostante la sua felicità nel vedere Jaime e Robb così uniti, il suo ruolo di sovrana non le dava tregua. Ogni mattina, dopo aver trascorso qualche ora con il suo piccolo guerriero e il padre, Lyanna si immergeva nei suoi doveri: consigli con i Lord del Nord, trattative con le altre casate, la gestione delle risorse e l'ordinamento della difesa di Winterfell. Il Nord era un luogo che non perdonava e, con la minaccia sempre presente dei nemici, Lyanna doveva essere pronta a tutto. Quella mattina, mentre si preparava per una riunione con i signori locali, un battibecco con Sansa la distolse dai suoi pensieri.
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Le Ombre di Nord e Sud: Un Gioco di Famiglie
FantasíaNella gelida vastità del Nord, dove il vento ulula tra le montagne e la neve ricopre ogni cosa come un manto immacolato, i destini dei grandi casati di Westeros si intrecciano in una trama fatta di onore, tradimenti e segreti. Tra i volti che popola...