𝙧𝙚𝙙 𝙛𝙤𝙧𝙩

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L'arrivo ad Approdo del Re fu meno trionfale di quanto Lyanna avesse immaginato. Non c'era il calore della sua gente ad accoglierla, né l'affetto delle terre di casa. Invece, la città del sud la inghiottì con la sua lussuria e la sua corruzione, e i suoi occhi erano ora catturati da un mondo che sembrava oscillare tra la bellezza ingannevole e la decadenza. Le alte torri del Castello Rosso sembravano scrutare ogni suo passo, ogni sua mossa, e lo stesso Jaime, che ora la accompagnava con una presenza che si faceva sempre più marcata, non sembrava meno consapevole di quanto il peso della corte avesse iniziato a farsi sentire anche su di lui.

Nel frattempo, Cersei Lannister, la regina, si trovava nel suo regno dorato, ma il suo sguardo non poteva fare a meno di seguire Lyanna ogni volta che la giovane Stark passava nella sua vista. Cersei era gelosa, una gelosia velenosa che non era solo per la bellezza di Lyanna, ma per la sua posizione. Il matrimonio tra Lyanna e Jaime, nonostante le apparenze, la faceva sentire minacciata. Non perché temesse per il suo fratello gemello, ma perché temeva l'effetto che Lyanna avrebbe avuto su tutto ciò che Cersei aveva costruito: la sua sicurezza, il suo potere, la sua perfetta corona."Non ti preoccupare, " disse Jaime a Cersei, con il tono che usava per calmare le sue paure, ma che ora sembrava carico di un'amara indifferenza. "Lyanna non è qui per prendere il tuo posto. È solo una formalità, niente più."Cersei si girò lentamente verso di lui, con il suo sorriso che non toccava mai veramente gli occhi. "Non credere che non me ne accorga, Jaime," rispose con freddezza. "So cosa sta succedendo, e so cosa ti sta accadendo. Lyanna non è solo una promessa. È una sfida.""Una sfida a cosa, Cersei?" Jaime rispose con una risata amara, alzando le spalle come se non gli importasse, ma il suo sguardo tradiva una certa inquietudine. "Quello che faremo tra pochi giorni non cambierà nulla tra noi. È solo politica.""Non è mai solo politica," sibilò Cersei. "E se te ne rendi conto troppo tardi, Jaime, sarà la tua rovina."

Il suo sguardo si spostò poi su Lyanna, che stava attraversando i cortili del Castello Rosso con passo deciso, il viso impassibile ma gli occhi che tradivano una certa risolutezza. Lyanna non sapeva cosa stava accadendo, ma sentiva la tensione palpabile tra le mura del castello, tra gli sguardi che la scrutavano con una curiosità che rasentava l'inquietudine. Cersei era un'avversaria temibile, e non si sarebbe fermata di fronte a niente pur di mantenere il suo potere.Lyanna aveva preso confidenza con i giardini di Approdo del Re, quei luoghi dove la quiete sembrava quasi finta, come se ogni fiore fosse cresciuto in mezzo a complotti e ombre. Ma non si lasciava sopraffare. Ogni passo, ogni respiro, ogni parola che scambiava con Jaime era ormai parte di un gioco sottile e pericoloso, uno che nemmeno lei sapeva fino a che punto volesse portare.

Durante le prime giornate a corte, Jaime e Lyanna si incontrarono più volte, e anche se entrambi cercavano di mantenere una distanza emotiva, c'era una tensione che non riuscivano a ignorare. Jaime, che non era mai stato abituato a nascondere i propri sentimenti, cominciava a guardare Lyanna con un'attenzione che lei percepiva. Eppure, nonostante quel legame crescente, la paura di cedere a quella debolezza, a quella chimica che li univa in modo sempre più evidente, li spingeva a tenere a distanza l'uno dall'altra.Un giorno, mentre entrambi si trovavano nei giardini del castello, Jaime si fermò accanto a Lyanna, che stava osservando una fontana di marmo. Il rumore dell'acqua che scorreva era l'unico suono a romperne il silenzio.

"Non mi piace questo posto," disse Lyanna senza guardarlo. La sua voce era più morbida del solito, ma c'era una certa inquietudine dietro le parole.Jaime sollevò un sopracciglio. "E perché mai? Tutti sembrano divertirsi a corte.""Perché questa è una gabbia, Jaime," rispose con fermezza, finalmente girandosi verso di lui. "Ogni parola che dico, ogni passo che faccio, è osservato, giudicato. Non c'è niente di autentico qui."Jaime la fissò, il suo sguardo sfuggente ma pensieroso. "La corte è sempre stata così. Ma non è la gabbia che conta, è come la affronti. E tu, Lyanna, non sei qualcuno che si piega facilmente."Lyanna sorrise, ma non era un sorriso che riscaldava l'anima. "Non pensi che ci voglia coraggio per rimanere qui, in un posto dove tutti cercano di sfruttarti?"Jaime si avvicinò un passo, come se stesse cercando di coglierne ogni parola, ogni sfumatura del suo pensiero. "E cosa vuoi fare, allora? Vuoi fuggire? Rimanere qui, nonostante tutto, potrebbe essere la vera sfida."Lyanna lo guardò dritto negli occhi. "Non fuggirò. Ma non ti aspettare che mi pieghi. Non sono come le altre donne che si inginocchiano al primo sguardo."Jaime non rispose subito. Si avvicinò ancora di più, e per un attimo, entrambi si trovarono in un silenzio che sembrava carico di possibilità, ma anche di pericolo. "Lo so," disse infine con una smorfia di sfida. "E questo ti rende... interessante."Lyanna, con un sorriso che era a metà tra il sarcastico e il curioso, fece un passo indietro. "Interessante, eh?" disse con una leggera risata. "E tu, ser Jaime, cosa sei disposto a fare per qualcuno che ti trova interessante?"Jaime la fissò, e il suo sorriso si allargò. "C'è tempo per scoprirlo."

Le Ombre di Nord e Sud: Un Gioco di FamiglieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora