capitolo 1

285 5 2
                                        

Il suono della sveglia mi fece quasi saltare dal letto. La spensi, mi tirai a sedere e guardai l'ora sul telefono.
Quel giorno dovevo svegliarmi presto, il capo mi aveva chiamato perché aveva delle belle notizie per me. Non aveva detto nulla di preciso, ma sapevo che significava qualcosa di importante: avrei seguito, intervistato e scritto articoli su qualcuno di rilevante. Non scrivevo su un "pezzo grosso" da mesi, e questa idea mi elettrizzava.

Mi alzai dal letto e andai a fare colazione con estrema tranquillità. Dopo, mi specchiai in bagno. I miei occhi erano verdi, mia nonna li definiva brillanti e penetranti. I miei capelli neri mi cadevano sulle spalle. Ero molto alta, un gene che ho sempre apprezzato. La mia pelle era chiara e pulita, anche se da adolescente avevo sofferto di acne. Mi truccai velocemente, indossai i vestiti più eleganti che avevo e mi diressi in ufficio.

Anche se mi ero svegliata presto, arrivai comunque un po' in ritardo. Speravo solo che il mio capo non se ne accorgesse. Entrai nel suo ufficio emozionata. Lui si girò verso di me e disse: «Sei la solita ritardataria. Accomodati.» La stanza era stretta, tanto che la scrivania e le sedie occupavano quasi tutto lo spazio. Presi posto. Il capo era un uomo basso, indossava occhiali tondi e la solita giacca beige. «Ho una buona notizia per te,» disse. «Ti affidiamo un compito importante. Dovrai seguire per un po' di tempo Jannik Sinner.» Ero sorpresa. Ero veramente adatta al caso? Stavo per fare un sacco di domande, quando l'uomo davanti a me mi interruppe: «Dovrai partire tra qualche giorno. Il biglietto lo paga la nostra azienda, ma dovrai scrivere un bellissimo articolo.» Annuii, un attimo sconcertata. Perché non mi avevano avvisato prima? Lui mi diede qualche altra informazione e poi mi congedò. Dovevo preparare i bagagli.

Oltre la reteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora