capitolo 2

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Il viaggio era verso Pechino, in Cina. Sarebbe stato un lungo viaggio, però era questione di lavoro. Dipendeva tutta la mia carriera da giornalista, forse la cosa a cui tenevo di più al mondo. Cosa sarebbe stato di me se non avessi fatto il lavoro che desideravo sin da bambina?

Mi preparai la valigia, ma esattamente non sapevo cosa portarmi. Che tempo faceva in Cina? Avrei dovuto portarmi vestiti eleganti oppure sportivi? Non avevo qualcosa di raffinatissimo, così il giorno prima della partenza andai a fare a shopping. Comunque dovevo considerare che sarei stata fuori casa per solo una settimana. Comprai qualche camicia bianca e un vestito nero a V che mi arrivava fino alla ginocchia. Mi donava molto e mi piaceva come delineava le forme del mio corpo.

Però la mia vera paura non erano i vestiti. Jannik Sinner che persona era? E se non trovassi niente di interessante su di lui? Mi sembrava una persona insopportabile, mi dava l'aria di uno che crede di sapere tutto. Insomma, ero più che convinta che la fama gli avesse montato la testa. Perché, in fondo, capitava a tutte le persone conosciute. Non volevo passare una settimana tremenda con una persona che mi sembrava così terribile. Però mi ricordai che la mia carriera era più importante.

Seguivo abbastanza in tennis, mi interessava molto come sport anche se non ne ero portata. Avevo visto qualche partita di Jannik Sinner, lui era veramente bravo. Si diceva che fosse uno dei migliori giocatori. Durante il viaggio in aereo feci qualche ricerca su Jannik, sia come un tennista che come persona. Vidi molte interviste, si percepiva la sua timidezz

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