Parte 1

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È il terzo funerale a cui assissto nel giro di tre settimane e l'unica cosa a cui penso é 'quando sarà il mio turno?'.
Ora sono rimasta solo io.
Mi madre è morta , mia sorella si è suicidata e io , io sono qui, al cimitero che osservo le lapidi incapace di provare sentimenti , di piangere , il che è stupido perchè attorno a me tutti piangono e non io , la sorella della vittima.
È strano , non riuscire a provare più niente , l'essere vuoti è una brutta sensazione , è come se fossi morta anche io in un certo senso , il colpevole dell'omicidio di mia madre , chiunque sia , ha ucciso anche la mia anima , non mi ha sparata ma mi ha provocato due nuovi fori nel cuore , due cicatrice, due pallottole che non possono essere estratte e che mi rimarrano dentro per sempre.
Due ferite sul petto che solo io vedo e che nessuno  proverà a far guarire , sangue che non smetterà di scorrere.
E  forse è meglio che io non pianga , che io accetti il mio essere vuota per questo , perchè non ho più le braccia di mia madre pronte ad abbracciarmi , ne mia sorella ad ascoltarmi e capirmi , non ho più una spalla su cui piangere , qualcuno che mi ascolti , e se non vengo ascoltata che senso ha urlare ?
E non ho più dove andare , loro erano la mia casa , nulla ha più senso .
"Ayla " la voce di Nora mi risveglia dai miei pensieri.
Stanno andando via tutti.
"Le mie condoglianze."
"Le nostre più sentite condoglianze."
"Mi dispiace molto , se hai bisogno di qualcosa non esitare a venire."
Le vicine di casa e amiche di mia madre ripetono una dopo l'altra  , uscendo dal cimitero , ciò che mi hanno detto già settimana scorsa.
Annuisco.
Mi sento così stupida , vorrei piangere ma non riesco , gli occhi mi bruciano , ma le lacrime sono bloccate , non riesco a stare ferma con le mani , sono agitata e ho paura che si noti.
Vorrei scappare.
"Le mie condoglianze" Luna, la miglior amica di Ella mi abbraccia.
Mi blocco , non faccio niente , aspetto che mi lascia.
Piange e mi stringe forte.
Vorrei poter fare lo stesso ma non riesco , vorrei  ricambiare il suo abbraccio e condividere con lei il mio dolore ma non riesco , mi sento un mostro.
Mi stacco.
"Questo era di Ella , lo aveva dimenticato da me qualche giorno fa' , penso che sia meglio se lo tieni tu" dice e mi da un braccialetto , era di Ella, me lo ricordo , era il bracciale che le avevo regalato per il compleanno quattro anni fa.
Annuisco e forzo un sorriso.
"Ayla , sono andati via tutti , e meglio se torni a casa e riposi, stai tremando , ti prego andiamo."
Quale casa?
Come farò a riposarmi?
"Rimango qui, tu vai pure " sono le uniche parole che sono riuscita a pronunciare dopo ore in silenzio.
Nora va via , e rimango solo io e le due lapidi.
Hanno ucciso il mio migliore amico , sette giorni dopo mia madre e forse pianificavano di uccidere anche mia sorella , forse me ,ma prima che potessero farlo lei si è suicidata , aveva diciott'anni , era giovane , piena di vita e ora è ricoperta di terra.
Non so chi sia l'assassino , né perché li abbia uccisi , né perché proprio loro , non so niente.
Non capisco.
E ho paura che tutto ciò centri con me , che sia in qualche modo collegato a me perché se è così non riuscirò mai a perdonarmi.
Perchè se dovesse essere così sarò incapace di vivere , non lo meriterei , di respirare , di andare avanti al posto loro.
La mia testa è sul punto di scoppiare , liste di nomi , di persone che ho conosciuto , di nomi e nomi di persone.
Provo a dare un senso a ciò che è successo , di capire e trovare qualcuno da incolpare ma non ci riesco.
So che c'entra con me , me lo sento , ma non capisco , non sono simpatica a molti , questo lo so, ma non ho mai avuto qualcosa di serio, non è mai successa qualcosa di cui preoccuparsi.
Sono solo una studentessa universitaria che non ha mai fatto niente e senza niente , non capisco perchè dovrebbero farmi qualcosa , perchè uccidere mia madre e il mio migliore amico , perchè adesso , e perché me.
Mi guardo attorno, sembra irreale, è tutto così strano e vuoto da non sembrare essere vero.
Mia madre e mia sorella, le uniche persone che avevo non ci sono più , di loro esistono solo ricordi lontani, ricordi a cui penso ora ma dove non riesco a trovare me stessa dentro , è come se non fossi esistita mentre loro c'erano, e esistessi solo ora che loro non ci sono, è come se la mia mente stesse dividendo me da loro in tutto , perfino nei ricordi.
Più penso e più mi sento sola.
Non credevo che la mia vita sarebbe potuta peggiorare, mi sono sempre detta che oltre al dolore che provavo non potevo sopportare , che non sarebbe successo più niente di orribile, che era il mio momento di iniziare a vivere e dimenticare tutto, iniziare da zero, e invece, dopo ogni singola cosa che mi succede sembra arrivare qualcosa di peggio , ogni volta che provo a voltare pagina è come se la storia si riscrivesse di nuovo ,è come se fossi nata per questo, per soffrire, per subire tutto senza ottenere un lieto fine.
Ventun anni di disgrazie, di me che provo a vivere, di persone che mi abbandonano, di ferite, ventun anni di sforzi, di cambiamenti, di sogni, di obiettivi, di molti obiettivi distrutti in pochi giorni.
Il vuoto dentro di me è così immenso, così grande da sembrare infinito.
Ho paura che ciò che provo mi rimani dentro, che non ci sia via di uscita da questo, che non riuscirò a superare ciò, ad andare avanti, che non riuscirò a sentirmi meglio un giorno.
Mi alzo senza forze nel corpo e osservo le lapidi un'ultima volta.
Ella Demir,  nata il 15 febbraio 2006, morta il 10 novembre 2024.
Lorelai Demir, nata il 21 gennaio 1983, morta il 03 novembre 2024.
Mi giro , chiudo gli occhi , provo a respirare e ad andare avanti.
Provo a non voltarmi.
Ad andare avanti senza sentirmi in colpa , a camminare senza cadere a terra , a non girarmi , a non pensare , a non cedere.
Non sto lasciando solo loro in quella terra,  lascio anche una parte di me, sepolta con loro, una parte che non mi appartiene più, che è anch'essa morta.
Una parte di me che è andata lasciandomi vuota.
Cammino e osservo le lapidi di morti , osservo tante lapidi, i nomi di molti e penso ai loro cari.
Bambini, genitori, grandi, giovani, la morte non risparmia nessuno.
E se potessi prendere i loro posti, lo farei.
Se la morte mi venisse incontro in questo moment , la accettereia braccia aperte, solo per abbracciare mia madre un'altra sola volta.
Altri quattro passi e sono fuori, ma qualcosa mi blocca, la sagoma di una persona.

Raggiugere La Riva - RoseElisabethMoodyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora