Parte 10

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"Stai aspettando qualcuno?"
Abbasso gli occhi dall'orologio dietro di me e mi giro verso la voce, alla persona difronte a me.
"Di sicuro non te" borbotto senza pensarci e sbuffo.
"Devo pagare." dice alzando le sue sopparciglia fingendosi sorpreso per la mia risposta poco carina e passandomi lo scontrino.
Non evevo neanche notato che era qui.
"Stai bene?" chiede.
"Tredici euro e cinquanta." rispondo.
Sorride ironico e scuotendo la testa.
"Sei ancora arrabbiata?"
"Ecco a lei il resto." continuo ad ignorarlo cercando di nascondere il mio sorriso interiore fiero mentre lo vedo arrabbiarsi.
"Possiamo parlare?" chiede poi serio.
"Grazie , buona giornata." dico e vado a fare un drink che nessuno ha chiesto.
"Ayla ti prego possiamo solo parlare?" mi segue.
Sbuffo ad alta voce e ruoto gli occhi sperando che capisca la risposta senza che io risponda.
"Non hai intenzione di rispondermi? okey , aspetto qui." si mette seduto su una sedia ad aspettare.
Ed questa forse è l'unica cosa che abbiamo in comune , aspettiamo entrambi qualcosa che non succederà.
Jessica dall'altro lato della stranza alza le spalle , indicandolo , con una smorfia e scuotendo la testa e capisco che è già venuto prima.
Trattengo me stessa dal ridere.
Rimane seduto sulla sedia ad aspettare veramente.
A disturbarmi, osservandomi in silenzio e io non riesco a nascondere il mio fastidio , e non voglio.
Finisce quest'ora che sembrava infinita , vanno via tutti i clienti , tutti tranne Nate , inizio a pulire e a sistemare in cucina con la speranza di tornare in sala e non trovarlo.
Una volta finito di pulire , prima di uscire , quando sono andati via tutti , lo trovo ad aspettarmi ancora seduto che osserva le sue mani.
Si alza, sistema la sedia dov'era e si mette davanti alla porta.
Mi tengo la testa fra le mani e provo a calmarmi a pensare a ciò che voglio dire e a come dirlo, a come mandarlo a farsi fottere in modo carino.
"Senti Nate , oggi non è giornata , puoi perfavore andartene via senza che si creano problemi?"
"Non sono qui per infastidirti Ayla , voglio solo chiarire."
Rido.
"Due anni in ritardo però."preciso sorridendo ironica.
"Lo so , è stupido da parte mia , sono stato stupido , non ti meritavi ciò che ti ho fatto e ti giuro che mi dispiace per come mi sono comportato, sono stato uno stronzo, ma ora sono qui e voglio poter chiarire , chiederti scusa."
"È tardi Nate , ormai ho già dimenticato tutto , non voglio spiegazioni ne nulla , voglio solo che tu mi lasci in pace , e sei perdonato se è questo che vuoi sentirti dire." lo sorpasso e apro la porta.
Esce , spengo le luci ed esco.
Chiudo a chiave con lui fermo alle mie spalle.
"Dammi dieci minuti ti prego." si avvicina.
Lo ignoro e lui mi prende il braccio.
Mi libero dalle sua presa e lo guardo con rabbia.
"non farlo mai più , non toccarmi , perchè finisce male." ringhio alzando la mia mano.
Fa un passo indietro.
"Ayla, ti prego ascoltami e me ne vado."
"Non voglio ascoltarti Nate , stai perdendo tempo perchè non ti ascolterò , non ti perdonerò , è troppo tardi per farlo , ed è troppo tardi per dare spiegazioni , se pensi che io possa perdonarti e tornare con te ora , ti sbagli , vattene ti prego." dico , faccio un respiro profondo e vado verso la mia auto.
Credevo che questa giornata non potesse andare peggio e invece.
"Ayla , ti prego dammi una sola possibilà , non voglio niente da te , voglio solo che torniamo amici come alle superiori , lascia che ti sia vicino almeno ora , da amico." mi supplica mentre apro la portiera della mia auto.
Mi giro pronta a rispondere , con rabbia , con il sangue che bolle , seccata da morire.
"Ha detto che non vuole parlarti ." la sua voce mi blocca prima che io possa aprire bocca.
"Rafe." pronuncio sorpresa a bassa voce ma alta abbastanza da farmi sentire.
"Tu chi sei eh? e comunque che non sto parlando con te." Nate si gira verso Rafe.
"Ora si." lo provoca Rafe sorridendo.
Chiudo la portiera dell'auto e li osservo in silenzio.
"Senti amico , non so chi tu sia , ma preferirei se non ti intrometessi." la voce di Nate diventa sempre più insopportabile.
Rafe rimane in piedi , con le mani in tasca a fissarlo.
" Ayla possiamo parlare?" chiede di nuovo Nate girandosi verso di me , e sembra teso , irritato , arrabbiato.
Scuoto la testa senza dire niente.
"Hai visto , non vuole , ora vattene e lasciala in pace okey?" Rafe fa un passo in avanti.
E Nate fa un altro passo verso Rafe.
Sono vicini.
Non so cosa sta succedendo, ma la situazione non promette nulla di buono.
Nate , emette un sogghigno , una piccola risata che è tutto tranne che amichevole.
"Senti ti ho detto di non intrometterti , mi spieghi che cazzo vuoi? e chi cazzo sei?" chiede serio.
Rafe sorride, e sembra più calmo , più contenuto rispetto a Nate , ma forse mi sbaglio.
E ora che lo osservo , forse Nate è ubriaco , prima nello scontrino c'erano due birre , ed era da solo ,credo.
"Non lo so dimmelo tu? Ayla ti ha detto che non vuole parlare , perchè insisti?" chiede fissandolo serio.
La distanza tra di loro sembra diminuire, i loro sguardi sembrano riempirsi di rabbia, Nate ha le mani agitate e Rafe ha le mani fuori dalle tasche.
"Che cazzo ti interessa eh? è tra me e lei , tu che cazzo centri? " Nate si avvicina di più indicando Rafe con il mento.
Sono cento per cento sicura che sono sul punto di prendersi a botte , con me in silenzio , come se non esistessi.
"Smettetela cavolo!" Li guardo seria , arrabbiata.
"Nate vattene ti prego , è l'ultima volta che te lo chiedo."
"Chi cazzo è lui?" chiede come se ne avesse diritto.
Mi metto a ridere , isterica , perchè la sua domanda mi fa ridere , mi fa troppo ridere.
"Perché chiedi? Chi sei per chiedere? Devo darti spiegazioni?" chiedo sorridendo con rabbia.
"State insieme? che cazzo Ayla! Stai con uno così?" Nate sembra farlo apposta ad arrabbiare Rafe.
E sembra riuscirci.
Rafe strizza gli occhi e sembra provare a contenersi , passando la mano sul collo.
"Senti , non so come ti chiami." Rafe dice con tono basso , provando a stare calmo.
"E non voglio problemi okey? "continua gesticolando , come se non riuscisse a tenere basse e ferme le mani.
"Quindi ti chiedo , in modo educato di andartene okey?" chiede con uno sguardo pieno di rabbia.
"E se non voglio?" Nate sorride provocandolo di più , perchè è questo che vuole e lo capisco.
Prima che io possa dire o fare qualcosa Rafe lo prende per la maglia e lo sbatte contro la sua auto.
"Senti , vattene da un'altra parte , okey?Ayla non ti vuole , è con me ora." lo spinge e lo lascia andare.
Ha le mani che tremano dalla rabbia , il petto che si solleva e abbassa, sembra attraversato da un ira incontrollabile.
"Rafe." lo richiamo perchè e l'unica cosa che riesco a dire ma non si gira.
Nate si stacca dall'auto, gli va incontro ,e gli tira un pugno in pancia e io urlo.
Si piega , poi si alza e li risponde con un'altro pugno , iniziano a prendersi a pugni.
"Smettetela" urlo e nessuno mi sente.
Rafe lo butta per terra gli tira pugni forti in viso e sembra incotrollabile , sembrano incontrollabili perchè Nate fa lo stesso , io urlo e provo a fermargli senza riuscirci , piango e urlo forte , ma non la smettono.
A fermargli sono due uomini che stavano camminando sul marciapiede accanto.
Nate ha un occhio verde e Rafe ha sangue che cola dalla bocca e dal naso , sono tutti e due appoggiati ad un'auto , che provano a riprendere il respiro , spero a calmarsi per smetterla.
"Grazie" ringrazio i due uomini che se ne vanno.
"Rafe spostati" dico poi a Rafe che è appoggiato sulla mia auto , sulla portiera.
Alza lo sguardo e mi guarda preoccupato , sorpreso come se si fosse appena ricordato della mia presenza.
" Scusa." pronuncia posando le sue mani sulla mia guancia, asciugando le lacrime causate dalla paura e rabbia provata secondi prima.
Mi bocco a fissarlo mentre lui blocca la sua tosse e si schiarisce la voce.
"Scusami ti prego." continua dire.
Nate si alza e se ne va via in silenzio.
"Ti prego Ayla, è che non sono riuscito a contenermi , lui ha iniziato ed ero già arrabbiato perchè ti ha fatto arrrabbiare e mi dava fastidio , non lo so ..." inizia a dire agitato.
"Non volevo fare del male a nessuno , lui ha tirato il primo pugno e sono partito , avevo intenzione di prenderti ed andare , te lo giuro." mi spiega.
Le mie mani si muovono da sole.
Vanno sul suo viso , sulle sue labbra , sul suo labbro inferiore sangiunante , poso il mio dito sopra e lui smette di parlare , mi osserva in silenzio con le labbra socchiuse.
Il suo petto riprende ad alzarsi e abbassarsi violentemente e il mio pure.
"Sono io a doverti chiedere scusa." dico tenendo gli occhi fissi sulla sua bocca sporca di sangue.
"Non dovevo farti intromettere in questo casino"
"Sono io che ho voluto intromettermi Ayla."muove le labbra sotto alle mie dita.
"Che ci fai qui?" chiedo e mi avvicino di più.
Alzo lo sguardo sui suoi occhi , blu.
"Volevo rompere le auto di questo parcheggio." scherza sorridendo.
"Sono seria." dico sorridendo alla sua risposta.
"Mi sei mancata" dice osservando il mare affianco.
E il mio petto scoppia , me lo sento.
Provo a rispondere , ma le mie parole si bloccano in gola.
"E se non è un problema per te , voglio rimediare a questa serata strana." mi tiene le spalle e mi sposta da davanti .
Apre la portiera dell'auto , lui va dall'altra parte e sale.
Salgo nella mia auto.
"Guidi tu , io è meglio se sto fermo per un po' di minuti." sorride.
Accendo l'auto e parto.
"Dove devo andare?"chiedo una volta fuori dal parcheggio.
"Segui le indicazioni" dice e mi mette il navigatore davanti.
"Che posto è?" chiedo mentre seguo le indicazioni.
"Se te lo dico andiamo comunque?" chiede e io lo guardo confusa.
"Devo proccuparmi?" chiedo già preoccupata.
"Forse." sorride.
"Quindi dov'è che sto andando?" chiedo seria.
"a casa mia."
Freno l'auto in mezzo alla strada e mi giro a fissarlo seria.
"Tranquilla non è quella la vera meta , devo solo cambiarmi i vestiti e pulirmi la faccia , poi c'è un posto dove voglio andare con te." mi spiega .
Io lo continuo a fissare cercando di capire se devo fidarmi o meno.
"Se vuoi puoi restare in auto , in un parcheggio lontano , vado a piedi e ritorno da te." dice serio.
"No tranquillo , sto scherzando , siamo amici no? non ho più paura che tu mi uccida." riparto con l'auto.
"perchè ce l'avevi?" si finge offeso.
Annuisco e lui scuote la testa deluso.
Arriviamo davanti ad un grande cancello che si apre e ci porta in un lungo viale di cipressi , rimango sorpresa e cerco di nasconderlo , di non fare strane faccie .
Alla fine del viale c'è una grande casa , è buio , notte , ma le luci la rendono visibile come se fosse giorno.
Fermo l'auto.
"Arrivati" sospira Rafe.
Scendo dall'auto e mi guardo attorno , guardo la casa , le due collone ai lati , la grande porta di entrata , l'erba perfetta .
Se non fossi venuta qui con Rafe e l'avessi semplicemente vista in una foto avrei potuto giurare che fosse la casa bianca di un presidente statunitense.
"Cavolo! é casa tua?" chiedo continuando ad osservarmi attorno.
"é casa dei miei."mi corregge.
"Quindi casa tua, è stra bella,mi piace" dico.
Non dice niente , cerca le chiavi nella tasca e va verso la porta.
"Seguimi in silenzio ok?" mi dice e apre la porta.
Mi prende la mano e mi porta dentro.
Non mi da tempo di vedere com'è l'entrata che mi porta subito verso le scale , saliamo in silenzio. mi fa segno di non dire niente , e se non fosse per il fatto che ha le chiavi , ora avrei il sospetto che mi stia rendendo complice in un reato, in una rapina.
Mi fa entrare in una stanza e chiude la porta .
Lo guardo confusa.
"I miei potrebbero essere a casa" mi spiega.
"E? non ti è permesso portare amici?" chiedo.
"No è solo che non voglio incontrarli , si metteranno a fare domande stupide e poi .. guardami." indica se stesso e ha ragione.
Annuisco e mi giro , mi guardo attorno , è la sua stanza.
Pareti di un verde grigiasto chiaro , mobili neri , e foto , diverse foto , di spiagge, di amici , di lui da piccolo , lui che fa surf , lui il giorno in cui si è diplomato , ai tornei di calcio , medaglie , coppe, poster di moto ,di band .
Ed è tutto ordinato , tutto al proprio posto.
Mi ritrovo ad osservare le foto da vicino , a camminare per la stanza come se fosse mia.
"Sei tu?"chiedo.
Mi giro verso di lui che mi osserva in silenzio grattandosi la testa.
Annuisce.
Mi allontano dalle foto perchè magari gli da fastidio.
Vado verso di lui.
"Il sangue."
"Devi pulirlo." gli ricordo.
Apre la porta del bagno ed entra lasciando la porta aperta.
Si lava la faccia con l'acqua , lava via il sangue dal suo viso , dalla sua bocca , dalle labbra in maniera poco delicata.
Toglie via il sague secco e ne esce di nuovo dal taglio sul labbro , continua a lavarlo e continua ad uscirne altro.
Mi avvicino senza pensarci e prendo un fazzoletto dal pacco di fazzoletti che ho in tasca e lo faccio girare verso di me.
Pulisco il sangue che esce dal suo labbro inferiore tomponandolo con il fazzoletto.
Siamo vicini , troppo vicini.
Così vicini che il battito del suo cuore si sente forte , troppo forte e che non so se sia il suo o il mio , si sentono entrambi alternati.
Si abbassa per facilitare la cosa , ma non fa altro che peggiorare la situazione , rendendomi difficile respirare.
Bagno il fazzoletto con l'acqua e torno a pulire le sue ferite.
Mi alzo per pulire il suo sopracciglio ,sposto i capelli dalla sua fronte , e lui chiude gli occhi.
Ha una mano posata sul lavandino e l'altra la mette sulla mia vita.
Il sangue si ferma.
Tolgo le mie mani dal suo viso.
Lui lascia la sua , e non ci spostiamo , continuiamo a guardarci.
"Grazie" pronuncia facendomi riportare l'attenzione sulle sue labbra.
Rispondo con un piccolo sorriso e distolgo lo sguardo.
Mi mordo le labbra cercando di concentrarmi , di smetterla di pensare a cose strane ma non riesco.
Lui mi lascia e finalmente respiro normalmente.
Si gira verso lo specchio e controlla il suo viso da vicino.
"Almeno non mi ha lasciato un l'occhio viola" continua a scherzare.
Io sorrido facendo un passo indietro.
"Ti cambi i vestiti?"chiedo cercando di trovare un modo per allontanarmi senza sembrare strana.
Esce dal bagno , va verso l'armadio , e lo seguo , pensando che si cambierà in bagno ma non lo fa.
Si toglie la maglia , rimane a petto nudo , io mi giro subito dandogli le spalle , ma quei pochi secondi mi hanno fatto andare a fuoco la pelle , mi hanno mandato in confusione la mente , mi hanno fatto qualcosa.
Il suo fisico è scolpito , perfetto , il miglior fisico che io abbia visto.
Ha la pelle abbronzata , dorata ,e grande braccia.
é un fisico perfetto ma è pieno di lividi.
Lividi che non credo siano stati causati prima , non tutti.
"Rafe?" lo chiamo restando girata.
"si?"
"Quei lividi quando li hai fatti?" chiedo.
"Non lo so ." dice freddo.
Mi giro verso di lui , si è già cambiato , si è messo una camicia bianca che sta abbottonando.
Mi avvcino per guardarlo in viso.
"Non sono tutti di oggi giusto? "chiedo continuando ad avvicinarmi.
Scuote la testa.
"Hai problemi con qualcuno?" chiedo preoccupata.
"Tranquilla Ayla " sorride e alza finalmente lo sguardo.
"Qualche giorno fa dei tipi mi hanno confuso per un'altra persona , ma hanno già ricevuto la loro punizione."mi spiega.
"Non mi hanno fatto male."sorride "sono solo macchie viola."
Mi avvicino di nuovo senza usare la testa , dimenticandomi di attivare il mio cervello.
Fermo le sue mani e sbottono la camicia fino ad aprirla tutta.
Poso le mie mani sui suoi lividi , e li percorro con le dita , a la sua pelle calda , ferita , e morbida mi fa qualcosa , mi trasmette qualcosa.
Alzo lo sguardo , lui mi guarda sorpreso , di nuovo , sembra voler dire qualcosa ma non dice niente , mi continua ad osservare con la bocca socchiusa mentre io inizio a muovere la mie mani sul suo petto portandole al suo collo ,e riportandole di nuovo giù.
Le sue mani si poggiano sulle mie , chiude gli occhi e respira , pesantemente.
"Ayla , non fare così ti prego." pronuncia con voce roca.
Stringe le mani attorno alle mie, le ferma.
"Così come?" chiedo.
Il suo petto continua ad alzarsi e abbassarsi e so che non dovrei avvicinarmi così , comportarmi così ma non riesco a frenarmi , non riesco ad usare la testa , a non provare nulla.
Lascia andare le mie mani , fa un passo indietro e si chiude gli occhi con i palmi della mano , sembra agitato e prova a calmarsi , a respirare .
Lo guardo e capisco che sono io a farli questo effetto , che lui si sente fragile con me tanto quanto mi sento io con lui , o almeno credo che sia così , perchè se non è così , allora non so come giustificare i suoi comportamenti ora.
Azzero di nuovo la distanza tra di noi , mi avvicino di più , metto le mani sulle sue spalle e faccio scendere la camicia , gliela tolgo di dosso , la poso sul letto e torno a toccare la sua pelle, a tracciare le sue forme così scolpite .
Lui si avvicina , posa le sue mani attorno alla mia vita e mi fa avvicinare stringendomi forte.
Ha capito il mio gioco.
Mi stringe forte la vita e muove le sue mani in alto.
Sbottona i primi bottoni della mia camicia in alto e io mi blocco.
Mi paralizzo.
"Quindi Ayla?" chiede a bassa voce avvicinandosi al mio orecchio.
"è questo ciò che vuoi?" continua a sussurare al mio orecchio.
Sbottona la camicia da sopra lasciando in mostra il mio petto e sfiorando la mia pelle.
Sto prendendo fuoco , tremo.
Mette la sua mano attorno al mio collo e si avvicina abbassandosi .
"capisci ora?" chiede sorridendo.
L'altra mano la avvolge alla mia guancia posando il pollice sulle mie labbra , muovendolo , torturandole .
Deglutisco.
Le socchiudo.
Mi avvicino a lui . Mi alzo per raggingere il suo viso , lo tiro verso di me , e siamo a pochi centrimetri , le nostre labbra sono a pochi centimetri.
"Ayla , vorrei , davvero ma non è il momento giusto." dice poi ansimando e allontanandosi.
Abbottono la mia camicia con le mani che tremano , lui si mette una maglia dall'armadio e ci sediamo entrambi sul letto senza dire parola.
La situazione diventa imbarazzante , strana.
Mi ha appena rifiutata.

Raggiugere La Riva - RoseElisabethMoodyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora