Parte 4

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"Hey."
Sono ad un passo dal buttarmi quando una voce mi ferma.
Mi giro e guardo il volto davanti a me confusa.
"è pericoloso stare lì , spostati."
Mi osserva e nota probabilmente il fatto che tremo , mi guarda confuso , e anche se non riesco a vedere il suo viso so che mi sta guardando con sguardo confuso e preoccupato.
"Stai bene?" mi chiede .
Rimango in silenzio stanca , immobile , lo osservo mentre parla senza neanche ascoltare veramente le sue parole , aspettando che vada via.
E in questo momento è come se stessi guardando me stessa dall'alto , e vedessi la solita me , patetica , vuota e piena di dolore , è come se interiormente stessi prendendo fuoco , mi vedo e sono ferma nei margini , ad un passo dalla morte , dalla libertà , e sono strana , sono molto strana e non mi riconosco , ciò che vedo , la me che vedo è così diversa, mi disgusta e non sembra essere me , è ad un passo dalla morte ma sembra già esserlo, sembra già essere morta .
Non mi riconosco , non mi riconosco da farmi paura .
L'acqua spegnerà tutto , fermerà i miei pensieri , il mio dolore , l'acqua mi salverà ,mi porterà a riva, penso.
Barcollo.
Il ragazzo si avvicina.
" No, non avvicinarti." gli dico alzando le mani.
Ai suoi occhi molto probabilmente sembro una stupida , patetica e strana persona ma non mi interessa .
Perché l'acqua eliminerà anche le opinioni degli altri su di me , e il dolore che provo per queste opinioni non esisterà più.
Un piccolo passo , un altro.
"Non farlo , ti prego , non è una soluzione , senti non ti conosco , non so cosa stai passando ma ti assicuro che non è una soluzione "
Mi giro , un altro passo ed è fatta.
"Le persone ci tengono , se vai ferirai anche loro , se non per te stessa , fallo per loro , ti prego fermati!  "
"E se non ho nessuno ? " mi giro verso di lui con voce tremante.
"E se sono andati tutti via , e se a loro non è fregato nulla di me ? perchè dovrebbe interessare a me ?"
Osservo le mie mani fredde tremanti cercando di farle smettere.
"Hai detto di non conoscermi , ci hai provato , bravo ,e grazie, ma adesso ti prego vai via."
Mi giro ignorandolo.
Faccio un respiro profondo , osservo le stelle un'ultima volta e mi sento pronta.
L'ultimo passo , l'ultimo passo che però non faccio , l'ultimo passo che però rimane incompiuto a causa di uno stupido ragazzo che non conosco neanche.
Sono a terra , siamo a terra entrambi.
Mi tiene ancora il braccio e io lo guardo con un miscuglio di sensazioni dentro che non riesco ad identificare.
"Perchè ?" urlo , urlo forte , e stranamente , finalmente , piango.
Le lacrime mi bagnano le guance.
" Voglio andarmene via " continuo.
" Voglio che tutto questo finisca , non voglio più stare da sola ."
"Perchè!" Urlo più forte.
Lui non dice niente.
Non lo conosco e non capisco cosa ci faccia qui , lo odio , non capisco perchè mi abbia fermata , perchè preoccuparsi così tanto di una sconosciuta , non capisco.
Si avvicina continuando a stare in silenzio mentre io lo guarda con rabbia.
Si avvicina e mi abbraccia.
Piango e mi calmo , le mie mani sono tese , sono irritata , provo ira e contemporaneamente sollievo e pace.
Mi tiene stretta , è un abbraccio che non sembra tra due sconosciuti.
Piango , e i miei occhi bruciano , le mie guance si bagnano , e dentro di me il fuoco diminuisce , mi sento meno piena , meno soffocare , piango e mi rendo conto che forse le onde , l'acqua che mi avrebbe calmato era questa , è questa.
Dopo minuti mi stacco da lui.
"Grazie" pronuncio a bassa voce asciugandomi gli occhi e tirando su con il naso.
Respiro pesantemente , sto singhiozzando e sembro una bambina stupida, odio essere così, debole, odio mostrarmi così, soprattutto davanti a sconosciuti.
Mi sento meglio , forse , ma sarebbe stato meglio se lui non fosse qui , se io mi fossi tuffata , se io adesso fossi in fondo al mare , a riva , nell'altro posto , con loro , sarebbe meglio se io adesso non ci fossi ma allo stesso tempo sono felice di non averlo fatto, di essere stata fermata.
E ritenterei , da sola , quando non c'è nessuno a fermarmi , ma ho paura , perchè temo di aver usato tutto il mio coraggio , di non riuscire a riprovarci, ad aspettare fino a domani , ho paura che forse l'oceano non mi voglia , che loro non mi vogliano , che io non voglia più.
Patetica , patetica , patetica , patetica , patetica , Ayla sei così patetica.
Continua a risuonarmi in testa e mi sento sempre più patetica.
Prendo la mia borsa dalla panchina , e provo a camminare senza vacillare ,e senza cadere a causa delle lacrime che mi appannano la vista.
Arrivo all'auto , salgo , metto giù la borsa e poggio la testa al volante.
Cerco inutilmente di cancellare dalla mia testa gli ultimi dieci minuti.
Non mi sono mai sentita più stupida o patetica di ora , e vorrei sotterrarmi.
Vorrei tornare indietro con il tempo e evitare tutto.
"Hey" bussa qualcuno la finestra.
Alzo la testa , di nuovo lui.
Abbasso il finestrino.
"Non puoi guidare in questo stato , le tue mani tremano, e non sei in te."
Lo ignoro.
Accendo l'auto.
"Rischi di fare un incidente e uccidere qualcuno in queste condizioni , se non ti interessa della tua vita , okey ,  ma in strada non tutti sono suicidi "mi dice abbassandosi dal finestrino e si gira per andarsene.
"Non sono suicida" gli urlo arrabbiata e scendo.
"A no? e prima cosa volevi fare? " chiede.
"Volevo solo tuffarmi."
Sorride ironicamente.
"E a te cosa interessa ? non mi conosci, é stupido da parte tua."
"Credo che ogni essere umano , con un cuore e cervello lo avrebbe fatto , ho fatto ciò che potevo perché dovevo."
Rimango in silenzio ,osservo le mie mani , e le nascondo nelle tasche del mio cappotto .
"Vuoi che ti chiamo un taxi?" chiede poi.
Scuoto la testa.
"Non posso lasciare la mia auto qui."
Non voglio tornare qui domani , da sola.
Mi guarda e so dal suo sguardo che dentro di sé mi sta giudicando.
"Domani mattina mi serve ed è già da ieri che è qui "spiego.
Silenzio.
"Ed è meglio se sto lontana da qui per un po' " continuo.
Ancora silenzio.
"Dammi le chiavi , guido io "dice dopo averci pensato venendo verso di me.
"Non salgo in auto con sconosciuti e soprattutto non lascio guidare a sconosciuti  la mia auto"
"Allora ti chiamo un taxi o vai da sola" si gira di nuovo per andarsene.
"No ,aspetta ,okey va bene "mi arrendo gli butto le chiavi e saliamo entrambi .
Per il tragitto rimaniamo in silenzio , in un lungo e imbarazzante silenzio.
Suona il suo telefono.
"Hey amico , dove sei?" chiede una voce.
"Ho da fare adesso Mike , vengo tardi" risponde e attacca.
E' un tipo strano.
Osservo il suo viso solo ora che siamo in auto.
Ha capelli color castano chiaro abbastanza lunghi che li cadono in fronte divisi in due , occhi di un colore che non riesco a capire ma che sembrano essere chiari , è alto ,molto alto, sembra una persona seria , ordinata , il tipico ragazzo ricco perfettino ,uno di quelli che vive nei quartieri belli , me lo sento , si vede dal modo in cui si veste e si muove.
Addosso ha un maglione blu scuro, sembra un maglione costoso , di un buon tessuto , pantaloni neri , e una giacca nera, ai piedi porta delle scarpe bianche. E' troppo ordinato.
Ed è anche silenzioso e la scena è molto strana.
Sono nella mia auto con uno sconosciuto alla guida che mi ha appena fermata dal buttarmi giù in acqua.
Provo uno strano senso di vergogna , è come se fossi stata beccata a commettere un reato stupido , mi sento spesso patetica , ma mai mi sono sentita patetica fino a questo livello.
"Stai meglio?" chiede.
Annuisco , guardando fuori , la strada.
"Non sono molto convinto, e ad essere sincero non vorrei lasciarti da sola , non credo che tu stia bene , e non vorrei che ti facessi qualcosa ." dice e io lo ignoro.
"Non hai un'amica da cui andare? Qualcuno che possa stare con te almeno per questa notte ?"
Silenzio.
"Hai qualche parente, qualche compagna o collega?"continua a chiedere .
"hey , mi senti? ti sto parlando ." sembra essersi leggermente irritato.
"No non ho nessuno , e tranquillo non ho intenzione di fare niente, prima è stato stupido , non ero in me ok?" Dico finalmente togliendo gli occhi dal finestrino e girandomi verso di lui con rabbia.
"Come vuoi." sbuffa, ed è l'ultima cosa che dice prima che arriviamo.
Scendiamo dall'auto e mi passa le chiavi.
"Grazie per tutto"
"Di niente."
Mi giro per andare verso casa mia.
Lui mi segue.
"Posso sapere il tuo nome." chiede.
Lo guardo confusa , non capisco perché voglia sapere il mio nome , ora.
"Ayla , Ayla Demir ." dico mentre cerco le chiavi della porta.
"Bel nome , buona notte Ayla." dice in modo strano , con un sorriso e si gira per andarsene via.
Apro la porta ma mi fermo , mi giro verso di lui che ha appena fermato un taxi.
"E tu come ti chiami?" urlo per farmi sentire dall'altro lato della strada.
Sorride scuotendo la testa.
"Rafe Cameron" urla e sale nell'auto andandosene via.

Raggiugere La Riva - RoseElisabethMoodyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora