Parte 11

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"Vuoi ancora andare alla festa?" mi chiede da dietro alle mie spalle.
Mi schiarisco la voce.
"Non è tardi?" chiedo senza voltarmi.
"Non credo."
"Sono troppo stanca per andare ad una festa e comunque non ho i vestiti adatti." osservo il miei vestiti da lavoro.
"Okey" dice e si butta sul letto , non lo vedo ma lo capisco.
"Allora io vado." mi alzo.
"Perchè?" si alza anche lui.
"Perchè non usciamo più."
"Se è per quello che è appena successo , possiamo fingere che non sia successo nulla ."
"Non è per quello Rafe."
"Allora perché vuoi andare?"
"Perché non ho niente da fare qui"  spiego.
"Puoi restare?" si avvicina.
"ti prego resta." mi chiede continuando ad avvicinarsi senza toccarmi, come se avesse paura di farlo.
"Rafe è già tardi, è meglio se vado." prendo la mia borsa.
Nel mentre lui si mette davanti alla porta sorridendo per non farmi passare.
"Rafe.. devo andare."
Scuote la testa come un bambino e non si sposta.
"Hai intenzione di trattenermi qui con la forza?" scherzo.
Annuisce.
"Rafe non sto scherzando, devo andare." torno seria.
"Neanche io scherzo Ayla , voglio che resti qui."
Lo fisso cercando di capire se è serio, se intende tutta la notte , e la mia testa viaggia., arriva a conclusioni strane , a situazioni strane.
"Ci guardiamo un film e facciamo qualcosa di divertente ." sembra rispondere alle domande che mi passano per la testa.
"Rafe voglio andare a casa , sono stanca." inizio a stancarmi.
Non sarei dovuta neanche venire qui , è stata una decisione precipitosa , che non avrei dovuto prendere.
Rafe non si sposta dalla porta rimane appoggiato, serio che mi guarda aspettando che cambi risposta.
"Rafe spostati per favore." gli chiedo di spostarsi.
"Ti prego rimani , non voglio restare da solo." mi supplica poi avvicinandosi.
Lo guardo confusa.
È strano , il suo comportamento.
Mi prende le mano libera tra le sue e la porta al suo petto.
"Solo sta notte, non voglio niente , solo che tu resti qui." continua a supplicarmi.
Sembra triste nel farlo.
Scuoto la testa , perché non posso stare a casa sua per una notte intera ora , è strana come cosa ed è stupida.
"ti prego Ayla."
I suoi occhi brillano e parlano.
Non l'ho mai notato veramente prima di oggi ma anche Rafe sembra attraversare un oceano ,non ha l'aria di uno tranquillo come pensavo.
Per quanto ordinato e perfettino è , dentro di se sembra incasinato.
Lo vedo nei suoi occhi , nel modo in cui mi sta supplicando di non lasciarlo da solo questa notte e nel modo in cui sorride la maggior parte delle volte.
Ci penso solo ora .
"perché vuoi che rimanga?" chiedo.
Scuote la testa , come se stesse avendo un dialogo interiore, se si stesse chiedendo se parlare o meno.
"perché ho bisogno che tu stia con me stanotte."pronuncia.
"Ho capito Rafe ma non ho capito il perché mi vuoi qui? è stupido che tu mi chieda qualcosa così a caso." rispondo sbuffando.
Non mi spiega niente, mi chiede una cosa così ed è solamente la terza volta che lo vedo e si aspetta che io accetti senza ricevere una risposta.
"Mia madre è tornata." Si allontana da me e inizia a parlare.
"La mia vera madre." continua osservando il pavimento "se n'era andata via quando ero ancora un bambino e non l'avevo più vista , era sparita, mio padre .." Fa un respiro profondo come se parlare gli pesasse.
"Lui mi aveva detto che era morta in un incidente stradale.
Ci credi che andavo in cimitero ogni settimana , le compravo fiori e rimanevo seduto per terra a parlare con una lapide da solo ,e che non sapevo quali fossero i suoi fiori preferiti e mi odiavo per questo , che la credevo veramente morta." sorride , ma è un sorriso finto , doloroso.
"E non era solo mio padre a saperlo , lo sapeva pure mia sorella , e nessuno mi ha mai detto nulla , cone se i miei sentimenti fossero inutili, come se io fossi inutile."
Mi spiega fissandomi serio , vuoto , con le mani che tremano per il dolore che prova , per la rabbia e nei suoi occhi vedo delusione.
Si è sentito tradito.
Mi chiedo come si possa far vivere ai propri figli ciò , come faccia una madre a fare ciò a suo figlio.
Il mio cuore si spezza ad ogni parola che pronuncia.
"La sera in cui ci siamo incontrati è stato quando ho scoperto tutto , quando una donna si è presentata davanti a me , facendomi credere di avere le allucinazioni, di essere pazzo , dicendomi che è mia madre e che è tornata.
A casa c'era casino , avevo litigato con tutti e decisi di uscire di prendere aria , di stare da solo .
Mi sono fermato vicino a quel parco , perché è li che vado sempre quando succede qualcosa e trovai te."
Lo guardo sorpresa.
Incapace di parlare, di dire qualcosa di sensato.
"Eri in piedi sul margine che osservavi l'acqua , pronta a buttarti , c'era vento e ricordo che avevo paura che ti spingesse." dice sorridendo.
"Ti ricordi che ti avevo detto che chiunque si sarebbe fermato? ecco mentivo , perché non solo il tipo di persona che si ferma per salvare qualcuno, non che io ne vada fiero , semplicemente non ho l'istinto eroe , non salvo chi non vuole essere salvato ,non salvo nessuno , ed è una cosa brutta lo so , ma la cosa è che quando ti ho vista era come se avessi visto me stesso in te , in quel momento era come se vedessi in te il dolore che provo , e la testa , il mio cuore , non so chi tra i due mi ha detto di avvicinarmi a te e fermarti e l'ho fatto" sorride mentre racconta.
"E non so se è destino ma credo che tu fossi stata mandata per me e io per te , ed è stupido , sembro stupido ora mentre dico questo , e il me di due settimane fa mi prenderebbe in giro , ma è così.
Quando sono tornato a casa quella sera , faceva tutto meno male e credo che il motivo fossi tu."
Inizia a lacrimare e non riesco a trattenermi dal farlo anch'io.
Prova a nasconderle , le lacrime , tiene lo sguardo fisso sulle sue mani , continua a torturare le sue dita.
Mi avvicino a lui , alza lo sguardo e mi guarda negli occhi.
I suoi occhi sono rossi , con le lacrime che scorrono e provo dolore a vederlo così.
"Mia madre." torna a parlare .
"Quella donna" si corregge "è venuta questa mattina , stavamo facendo colazione, mio padre l'ha fatta entrare come se nulla fosse, si è seduta a tavola , e tutti si comportavano come se fosse normale , come se fosse sempre stata qui , e mi ero arrabbiato okey." agita le mani , piangendo mentre pensa .
"E non vorrei che tu sapessi le cose brutte su di me , ma voglio essere onesto con te.
Sono impulsivo okey? mi sono arrabbiato e non ho pensato a cosa stavo facendo , mi sono messo a distruggere tutto , Wheezie piangeva cavolo , e io non mi sono fermato.
Ho fatto un gran casino Ayla , e Rose , la moglie di mio padre ha deciso di fare le valigie , di andarsene con Wheezie la mia sorella più piccola per un mese dai suoi genitori."
Racconta sembrando pentito.
"Sarah , mia sorella , come sempre ha preso le parti di nostro padre , sono andati dietro a Rose e mia madre , lei è uscita senza dire niente , a quanto pare è un hobby per lei scappare."
"Mi dispiace Rafe"pronuncio e lo abbraccio, perché è l'unica cosa che riesco a fare.
Lo stringo forte sperando di prendere un po' del suo dolore , di farlo sentire meglio.
"Andrà tutto bene."
"Ti prego resta , non voglio stare da solo , non oggi."
Asciugo le sue lacrime e lo guardo negli occhi.
"Non vado via , ma solo per oggi." dico poi sorridendo e sul suo viso appare un grande sorriso, il suo infantile e incantevole sorriso.

Raggiugere La Riva - RoseElisabethMoodyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora