4.4 L'udienza con Re Valerius
Le porte del palazzo vennero aperte dalle guardie che ci fecero passare dopo che Arwan diede l'autorizzazione. Eldric ancora scosso, barcollava da una parte all'altra. Ancora non capiva cosa gli fosse successo. Un maleficio oscuro, si ricordava solo un'ombra che piombava dall'alto. Poi il buio.
Ora, come sotto effetto di una strana droga, sentiva una voce sussurrante riaffiorare, come un eco lontano: "Non sei pronto". Scrollò la testa, cercando di ignorarla, ma il tremito nelle mani lo tradiva.
Non era solo il tremore a tradirlo. Eldric sentiva qualcosa di oscuro dentro di sé, un filo invisibile che sembrava tirarlo verso Valerius. La voce continuava, più insistente: "Arrenditi. Non puoi vincere." Si passò una mano sulla fronte, ma il sudore non alleviò il senso di oppressione.
Poi, un'immagine improvvisa: Valerius che si ergeva sopra di lui, come un dio oscuro. Eldric si fermò, barcollando, gli occhi spalancati. Non era reale, o forse sì? "No," sussurrò, ma le parole gli morirono in gola.
"Tutto bene?" chiese Lyra, accorgendosi del suo stato. Eldric scosse la testa, cercando di riprendere il controllo. "Sto bene," mentì, ma dentro di sé sentiva il maleficio affondare sempre più a fondo. Come poteva affrontare Thalor se non riusciva nemmeno a liberarsi di questo peso?"
l'ingresso del palazzo era immenso e pieno di luci. All'interno dieci corridoi portavano chissà in quali luoghi, Arwan ne indicò uno davvero lungo coperto di marmo bianco, illuminato da luci soffuse che provenivano da torce incastonate nelle pareti. Ovunque c'erano guardie, i volti inespressivi, come se fossero solo statue di carne e ossa, così tante e così immobili che sembravano quadri.
Attraversarono il corridoio in un silenzio assoluto, il rumore dei loro passi che echeggiava tra le mura. Alla fine del percorso, si apriva una sala enorme, ornata da drappeggi color porpora e decorata con simboli arcani. Al centro della sala, seduto su un trono di pietra e marmo pregiato, c'era Re Valerius.
I suoi occhi freddi e calcolatori si posarono sul gruppo, e un sorriso appena percettibile si disegnò sulle sue labbra sottili. "Benvenuti a Lorkan," disse con una voce morbida ma autoritaria, che sembrava echeggiare nella sala.
"Sono curioso di sapere cosa vi porta qui in un momento così... interessante."
Kael avanzò di un passo,mantenendo lo sguardo fisso sul re, di colpo come posseduto si inginocchiò in un gesto malsano e innaturale.
Valerius ridendo disse " Kael mi raccomando le consuetudini. Mostra rispetto".
Kael esclamò " Si sire... siamo qui per discutere del futuro di Aldarion. Thalor ha rubato uno dei Cristalli Eterni e sta risvegliando forze che nessuno può controllare."
Valerius si adagiò sul trono e inclinò leggermente la testa, giocando con un anello magico che brillava sul suo dito. "Thalor chi? E perché dovrei preoccuparmene?" Un sorriso freddo e cupo attraversò il suo volto.
"Il mio regno è immune al caos. Qui, la magia è sotto il mio controllo. Quando tutto sarà crollato, Lorkan resterà intatta e tu Kael stai rubando il mio tempo con queste sciocchezze! Lo sai che ai ladri vengono tagliate le mani? Tu stavolta quale parte vuoi perdere?" Un ghigno acido comparve sul suo volto.
Kael lo guardò incredulo, serrò i pugni, ma cercò di mantenere la calma. "Sire, è la tigre mannara delle leggende! Se Thalor distrugge tutto, anche Lorkan cadrà. Non puoi pensare di essere al sicuro per sempre."
Valerius rise sommessamente. "allora tutti gli anni che hai passato a servirmi non ti sono serviti a nulla! Io sono il re di ogni magia! Nessuno può farmi del male" continuò a ridere, una risata che risuonava come il frantumarsi di vetri nell'aria gelida della sala. "La tigre mannara, ahaha! Che fandonie! Sanno tutti che non esiste, è solo una favola per spaventare i bambini. Abbiamo visto lupi mannari, certo, ma tigri mannare? La natura di una tigre non può essere corrotta dalla carne."
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AETHERNITAS
FantasíaLa storia di Aeternitas è un'epopea fantasy ambientata nel mondo magico di Aldarion, un regno la cui stabilità dipende dai Cristalli Eterni, potenti artefatti che mantengono l'equilibrio cosmico. Tuttavia, quando uno di questi cristalli viene rubato...