5.2 il tradimento
Il drago bianco sollevò la testa, i suoi occhi brillanti come due gelidi abissi. Con un ruggito assordante, spalancò le sue fauci, emettendo un getto di nebbia congelante che trasformò il pavimento del palazzo in un mare di ghiaccio. Kael, Lyra ed Eldric si divisero istintivamente, cercando di sfuggire all'onda gelida che avanzava verso di loro.
Lyra si gettò dietro una colonna crollata, la mente in pieno tumulto mentre cercava di capire come affrontare una creatura così possente. "Kael, Eldric!" gridò, cercando di sovrastare il fragore del drago. "Non possiamo abbatterlo a forza bruta! Dobbiamo trovare un punto debole!"
Kael annuì, osservando la creatura con occhi attenti, la sua spada ben salda tra le mani. "Le ali! Se riusciamo a danneggiarle, potremmo limitarne i movimenti."
Eldric, già trasformato parzialmente in lupo mannaro, avanzò con movimenti agili e feroci. Il suo volto era contorto in una smorfia di determinazione, i suoi artigli scintillavano alla luce del drago. Si lanciò verso il fianco della bestia, affondando le sue unghie tra le scaglie ghiacciate. Il drago sembrò non sentirlo affatto, il suo corpo massiccio che si agitava come un terremoto, ma Eldric rimase aggrappato, colpendo con tutta la forza che aveva.
Lyra, nel frattempo, si spostò rapidamente tra le rovine, cercando di attirare l'attenzione del drago. Afferrò una delle macerie del castello e lo lanciò con tutta la sua forza contro l'occhio destro della creatura. Il colpo, anche se apparentemente insignificante, colpì il bersaglio. Il drago girò la testa verso di lei, emettendo un ringhio basso e minaccioso.
"Lyra, sei impazzita?!" urlò Kael, avanzando per coprirla. Con un salto, colpì la zampa del drago, cercando di spezzare la sua concentrazione. Ma la creatura, con un movimento della coda, lo colpì al petto, scaraventandolo in aria di 100 metri almeno. Kael cadde a terra con un gemito, il fiato spezzato aveva attutito la caduta planando con le ali spezzate ma non era bastato.
"Non abbiamo scelta!" rispose Lyra, la voce ferma nonostante il terrore che le stringeva il cuore. "Dobbiamo rallentarlo, anche se significa rischiare tutto!"
Il drago, ora completamente concentrato su Lyra, aprì le sue fauci, preparandosi a scatenare un altro getto di gelo. Ma proprio mentre il fiato gelido cominciava a uscire, Eldric affondò i suoi artigli nell'ala sinistra della creatura, strappandone una parte. Il drago lanciò un ruggito di dolore, interrompendo il suo attacco e scuotendo violentemente Eldric, che fu scagliato lontano, atterrando pesantemente sul pavimento ghiacciato.
Kael, rialzandosi a fatica, vide il drago vacillare per un istante. "Lyra, ora!" gridò, indicando il fianco esposto della creatura.
Senza esitare, Lyra si lanciò verso il drago, afferrando una lancia spezzata da terra. Con un movimento fluido, colpì il drago proprio sotto il costato, tra due scaglie. La creatura emise un urlo straziante, ma la ferita non era abbastanza profonda per abbatterlo.
La bestia si riprese rapidamente, scatenando un'onda di gelo con un battito delle sue ali rimaste. Lyra fu scaraventata all'indietro, il respiro mozzato dal freddo che le avvolgeva il corpo. Kael corse verso di lei, coprendola con il suo mantello per proteggerla dal gelo.
Il drago, ora più furioso che mai, alzò la testa verso il cielo e ruggì, un suono che fece tremare l'intero palazzo. Le mura cominciarono a cedere, pezzi di pietra cadevano ovunque, e il gruppo si trovò completamente sopraffatto.
Illuminato dai bagliori gelidi del drago, Valerius osservava la scena con un misto di noia e disprezzo. Accanto a lui, Arwan sorrideva, il suo volto perfetto una maschera di piacere quasi perverso. Gli occhi dorati della Solar brillavano di una luce famelica mentre seguivano la furia del drago.
"Guarda come il caos si dispiega," disse Arwan con un tono che trasudava soddisfazione. "Questa... distruzione pura. È come un'opera d'arte che si crea da sola."
Valerius alzò un sopracciglio, voltandosi verso di lei con un sorriso appena accennato. "Sì, davvero... ispirante," rispose, ma c'era una freddezza tagliente nelle sue parole. Per un momento il suo sguardo la percorse dall'alto in basso, valutandola come un oggetto di poco valore.
Arwan non notò il cambiamento. "Non trovi che sia... perfetto?" continuò, facendo un gesto ampio verso il drago. "Questo mondo di caos, di potere incontrollabile. È quello per cui hai lavorato, mio re. È quello per cui esistiamo."
Il sorriso di Valerius si allargò, ma non c'era calore in esso. "Oh, mia cara Arwan," disse, la sua voce come seta avvelenata. "Tu... esisti ancora solo perché ti ho permesso di esistere."
Arwan si voltò verso di lui, sorpresa dalla durezza del suo tono. "Che cosa intendi dire? Io sono la tua Solar, la tua arma più fedele. Ti ho servito con una devozione che nessun altro potrebbe mai eguagliare."
Valerius scosse la testa, facendo un passo verso di lei. "Ed è proprio questo il problema. La tua devozione, la tua fedeltà... è diventata insopportabile, Arwan. Mi disgusta."
Arwan si irrigidì, gli occhi dorati divennero blu cobalto che lampeggiavano di confusione e rabbia. "Io sono stata al tuo fianco in ogni battaglia, in ogni momento cruciale. Ho abbracciato il caos per te, per il tuo regno!"
"Abbracciato il caos?" Valerius rise, una risata gelida e piena di disprezzo. "Tu non abbracci nulla, Arwan. Tu lo servi, come una bambina che obbedisce al padre. Il caos non ha bisogno di servi devoti. Ha bisogno di menti ambiziose, di spiriti liberi... non di una pedina cieca come te."
Arwan fece un passo indietro, il suo volto rigido come la pietra. "Non puoi liberarti di me," disse, la sua voce tremante di furia. "Sono parte del tuo regno, del tuo potere!"
Valerius si avvicinò ancora di più, il suo sguardo freddo e implacabile. "Non più. La tua estrema fedeltà mi disgusta. Non c'è spazio per persone come te nel mondo nuovo che sto creando. Sei troppo prevedibile, troppo limitata. Non sei altro che un ostacolo."
Alzò la mano, e un'energia oscura si raccolse intorno a lui, pulsando come un cuore nero. "Il nostro contratto è finito, Arwan. Non mi servi più."
Con un gesto rapido e deciso, l'energia si riversò su di lei. Arwan fu travolta da una forza devastante, che strappò via la sua protezione magica. La luce dorata che l'aveva avvolta per anni si spezzò come vetro, lasciandola vulnerabile e indifesa.
Arwan gridò, un suono che riecheggiò attraverso il palazzo. La sua figura, sempre così maestosa, ora sembrava fragile, spezzata. "Valerius!" urlò, il suo tono un misto di rabbia e disperazione. "Come osi?!"
Valerius la guardò con un sorriso gelido, scuotendo leggermente la testa. "Non osare mai più chiamarmi tuo re. Sei finita, Arwan. Torna nell'oblio da cui sei venuta."
La Solar cadde in ginocchio, il respiro affannoso mentre cercava di raccogliere le forze. Ma era sola, abbandonata da tutto ciò che le aveva dato potere. Valerius si voltò, lasciandola lì, un relitto del passato che non aveva più posto nel suo mondo.
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AETHERNITAS
FantasiLa storia di Aeternitas è un'epopea fantasy ambientata nel mondo magico di Aldarion, un regno la cui stabilità dipende dai Cristalli Eterni, potenti artefatti che mantengono l'equilibrio cosmico. Tuttavia, quando uno di questi cristalli viene rubato...