Allenamento- Parte 6

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Non ho voglia di tornare nella mia stanza. Parlare con Cat mi ha fatto molto bene, ma sono ancora in ansia. Non sono sicura se mio padre si è messo davvero in contatto con me o l'ho solamente sognato, so solo che era reale.

Devo solo respirare e stare tranquilla. Senza che me ne renda conto sono già sopra la spiaggia. Inizio a scendere e atterro sulla spiaggia. Mi guardo intorno, non c'è nessuno.

Mi tolgo la cintura e la metto per terra, mi sciolgo i capelli, mi tolgo la cannottiera e i pantaloni e rimango con addosso solamente l'intimo. Non è come indossare un costume da bagno ma non mi importa, ho bisogno di bagnarmi e di non pensare a niente.

Mi alzo in volo a bassa quota, calcolo dove l'acqua non è molto profonda e mi tuffo.

Ho sempre desiderato farmi il bagno di notte, ma non l'avevo mai fatto. È stupendo. La spiaggia non è illuminata perchè qui non ci viene nessuno a nuotate, però ci vedo bene perchè stasera c'è la luna piena e non c'è una nuvola sul tetto.

Mi chiedo se riesco a respirare sott'acqua. Dove si apre il portale ci troviamo in un punto dove non c'è ossigeno e noi respiriamo tranquillamente, quindi perchè non potrei respirare sott'acqua?

Mi immergo e provo a respirare. Posso respirare. Non so come ma l'acqua mi entra dal naso ma esce subito, e lo stesso dalla bocca. È una sensazione bellissima.

Esco la testa dall'acqua e porto all'indietro i capelli. Le ali sono bagnate ma riescono lo stesso a muoversi. Grazie alle ali nuotare è molto più facile, è come volare sull'acqua o sott'acqua.

Guardo verso la spiaggia e vedo che qualcuno sta entrando nell'acqua e sta venendo verso di me. Non riesco a vedere chi è.

Vado nel panico, nessun umano deve vedermi, allora vado sott'acqua.

Nonostante brucino tengo gli occhi aperti e spero che non vengo scoperta da un angelo o da un umano.

Sta venendo sempre di più verso di me e la paura cresce. E se fosse un vampiro? Avrà visto la cintura nella spiaggia e avrà capito che sono un angelo e che sono armata?

Adesso la paura diventa pantico.

È davanti a me. Adesso sono terrorizzata. Ho le gambe portate al petto e la testa chinata sul basso.

Qualcuno mi afferra dalla spalla e mi tira su. Sto per urlare quando vedo che Ruben è davanti a me. Sospiro e lo abbraccio. Lui mi afferra per i fianchi e mi stacca dal suo corpo.

<< Aria, ma sei pazza? Ma che stai facendo? Perchè te ne sei andata? Ma che ti viene in mente? >>

Sta urlando. È arrabbiato con me.

<< Scusami, io... >>

<< Stai zitta, andiamo a riva. >>

Nuotiamo verso la riva. Avrei dovuto avvisarlo, ma non pensavo che si sarebbe svegliato. Mi sento in colpa adesso.

Arriviamo sulla spiaggia e mi siedo.

<< Come facevi a sapere che ero qui? >> chiedo.

Ruben prende un telefono uguale al mio da vicino alla mia cintura e mi dice: << Ancora non avevo resettato il telefono. Da tuo tutore avevo registrato tutti i tuoi dati nel telefono e posso quindi vedere dove sei. >>

Prende un telo da terra e me lo porge.

<< Ma si può sapere che ti è venuto in mente? Mi hai fatto preoccupare! >>

<< Scusami. >> dico mentre mi avvolgo nel telo << Ho fatto un'altro incubo e avevo bisogno di prendere aria e sono venuta qui. Mi dispiace, avrei dovuto lasciarti un biglietto almeno ma non ci ho pensato. >>

Mi abbraccia e mi bacia sulla guancia.

<< Ti prego, non fare mai più una cosa del genere, almeno fino a quando non finirà all'addestramento. >>

<< Okay. >> rispondo << Non ti farò più preoccupare. >>

Dovrei dirgli che Cat adesso sa tutto, ma non voglio farlo innervosire di più.

Mi stacco dalle sue braccia e dico: << Ruben, devi dirmi cosa sta succedendo. >>

<< A cosa ti riferisci? >>

<< Lo sai, non fare il finto tonto. C'è qualcosa di strano. I miei incubi ti preoccupano e preoccupano anche me perchè so che non sono semplici incubi, è come se qualcuno vuole mettersi in contatto con me e dirmi cosa devo fare. Quel mostro non fa altro che dirmi che è colpa mia se si scatenerà una guerra e continua a dirmi che sono la ragazza alata. Io non capisco. >>

Guarda a terra e sospira. Adesso sono sicura al cento per cento che lui sa cosa sta accadendo.

<< A volte non conoscere la verità è meglio. >> dice in un sussurro.

<< Io voglio sapere cosa sta accadendo. >>

<< Io ho dei sospetti. C'è un modo però di sapere se i miei sospetti sono veri. >>

<< Qual è questo modo, Ruben voglio sapere. >>

Appoggio le mie mani sulle sue spalle e lui alza lo sguardo.

<< Io non sono sicuro di voler sapere. >>

Ha la voce strozzata, sta per piangere.

<< Ruben, la vita si affronta. Non si può vivere nella menzogna, anche se la menzogna è più bella della verità. Io ho bisogno di sapere cosa sta accadendo, ho bisogno di sapere quale destino mi è stato affidato. >>

Mi guarda negli occhi, sorride e dice: << In questo momento sembra che sei tu quella che ha cinquant'anni e non io. >>

Sorrido anche io e abbasso lo sguardo.

<< Allora? Menzogna o verità? >> dico stringendo la sua mano.

Sospira e dice: << Verità. Stanotte scopriremo la verità. >>

Un brivido di terrore mi percorre la schiena.

La ragazza alataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora